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Recensione: CASINO ROYALE – “Fumo”

Casino Royale Fumo album 2025

Quando si è visionari, il tempo assume una forma secondaria, quasi trasparente. I Casino Royale, dalla loro genesi nel 1987, non hanno mai rincorso le mode: le hanno precedute. A quasi quarant’anni di distanza, il collettivo guidato da Alioscia continua a operare su una linea obliqua rispetto alla prevedibilità del presente.

Fumo è una dichiarazione d’intenti e di metodo, un’opera che rifugge l’estemporaneità per abbracciare una narrazione stratificata e coerente. Un concept-album che rivendica l’ascolto lento e immersivo, pensato come un continuum in cui le tracce si susseguono come capitoli di un unico racconto: un flusso di immagini sonore, sospese tra disillusione e slancio utopico.

Il disco si muove con agio tra le matrici sonore che hanno sempre caratterizzato l’estetica Royale: dal post-punk allo ska, dal dub al trip hop, con echi di black music e derive ragga-hip hop. Ogni stile viene assorbito e rielaborato con intelligenza autoriale, senza nostalgia né manierismo. La forma è fluida, talvolta spigolosa, sempre impregnata di una tensione critica verso il presente.

Il Fumo del titolo è metafora bifronte: può essere combustione rituale, purificazione dell’ambiente e dello spirito, ma anche nebbia tossica che confonde, anestetizza, avvelena. Il disco interroga questa ambivalenza, restituendo uno spaccato del nostro tempo intossicato: conflitti sociali, polarizzazioni, ansie diffuse, il crollo del collettivo in favore dell’iper-individualismo. Eppure, nel cuore di questo scenario, affiora una volontà di riscatto: una forma di “positivismo della volontà”, che invita a fermarsi, osservare, comprendere e, infine, agire.

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Il lavoro è anche un laboratorio collettivo. Coprodotto da Clap! Clap! vede gli interventi di Marta Grandi che entra con grazia e misura, innestando eleganza e profondità su alcuni brani; Alda offre invece una linea vocale disallineata, inquieta, che introduce spazi di dissonanza espressiva.

Fumo è un’opera che non si concede all’usa-e-getta dell’ascolto contemporaneo. Pretende attenzione, ricompensa immersione. È un atto culturale e musicale, ma anche un gesto politico, perché testimonia che si può ancora pensare — e suonare — in forma critica.

Non un esercizio di stile, ma una necessità espressiva che suona come un appello, anche per chi oggi si rifugia in prodotti anodini e monocordi. Non si tratta di un ritorno: è una traiettoria, in avanti, come sempre.

Una lezione enciclopedica per le nuove generazioni. Da brividi!!!  

DA ASCOLTARE SUBITO

Sono già scorpione – Da Adesso – Riprendermi tutto

DA SKIPPARE SUBITO

Impossibile è un flusso unitario non singoli brani. 

SCORE: 8,50

Sono già scorpione (Feat. Marta Grandi) – Voto 8,50
Fumo pt. 1 – Voto 8,00
Come un’ombra dal futuro – Voto 8,00
Fumo pt. 2 – Votp 8,00
Sono già scorpione (reprise) – Voto 8,50
Siamo chiunque siamo – Voto 8,50
Vittima e assassino – Voto 8,50
Scorpio theme 
Da adesso (Feat. Marta Grandi) – Voto 8,50
Zona d’ombra  – Voto 8,00
Freddo d’estate Voto 8,00
Sola (feat. Alda) – Voto 8,50
Odio e oro – Voto 8,50
Riprendermi tutto – Voto 8,50
Si tocca a me 

TRACKLIST

DISCOGRAFIA 

1988 – Soul of Ska 
1990 – Jungle Jubilee
1990 – Ten Golden Guns 
1993 – Dainamaita 
1995 – Sempre più vicini 
1997 – CRX 
2006 – Reale 
2011 – Io e la mia ombra 
2021 – Polaris 

WEB & SOCIAL 

https://www.instagram.com/casinoroyaleofficial/

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