LE ORE: La mia felpa è come me, il videogioco e la campagna solidale

LE ORE: La mia felpa è come me, il videogioco e la campagna solidale

Il duo laziale Le Ore questa sera sul palco del Teatro del Casinò di Sanremo.

Matteo e Francesco ecco chi si cela dietro al nome Le Ore. Duo laziale che dopo anni di gavetta approda sul palco sperando di arrivare all’Ariston.

 

Chi sono Le Ore?

Matteo: Ci siamo conosciuti online, entrambi avevamo dei nostri progetti, ci siamo incontrati e da quel momento non ci siamo più mollati. Siamo un duo che fa musica italiana, ispirato da quelli che sono stati gli ascolti internazionali di entrambi, dal black al rock, ormai sono quattro anni che suoniamo insieme, quello che cerchiamo di mettere nella nostra musica è sempre qualcosa di diverso, una sorpresa continua, non abbiamo regole, quello che ci accomuna è la voglia di far star bene le persone.

Com’è nato il brano che portate questa sera e cosa rappresenta per voi?

Francesco: Il pezzo è nato all’incirca un anno fa, l’ho scritto in una notte durante un viaggio in treno, nel suo stesso vagone c’era una ragazza con una felpa molto larga, da lì è arrivata l’idea di raccontare la storia di due persone con il cuore a pezzi che si incontrano e scoprono che questi pezzi sono complementari, all’improvviso l’uno diventa la cura dell’altro. Il brano parte con una vena triste, in effetti la situazione per entrambi i protagonisti non è delle migliori, ma poi prende una piega speranzosa perchè scoprono di essere fatti per stare insieme.

In cosa consiste #donalafelpa?

Matteo: Abbiamo sempre cercato di aderire ad iniziative benefiche e sociali, perchè ci crediamo molto e pensiamo che sia giusto farlo. In questa occasione abbiamo voluto condividere la visibilità di Sanremo giocando con il titolo della canzone per poter donare una felpa, o qualsiasi tipo di abito a nostro piacimento, alle associazioni che si occupano di raccogliere indumenti da destinare ai più bisognosi. Tutti nell’armadio abbiamo qualcosa che non mettiamo mai, perché non ci piace o perché ci ricorda qualcosa che vorremmo dimenticare, a tal proposito ci sono arrivate tante foto e storie in privato a testimonianza di tutto questo, in più stiamo entrando in contatto con diverse associazioni che si occupano della raccolta  sul territorio, tra cui Umana con i suoi cassonetti gialli.

E il un videogioco, di cosa si tratta?

Francesco: È un videogame in 8 bit, stile “Pokemon” (ridono, ndr), accessibile sia da telefono che da pc, cliccando su un link esterno che ti permette di entrare nel nostro mondo. Il gioco consiste nel trovare la felpa della propria ex e riportargliela, ma non vogliamo svelare tutto… invitiamo chi ci legge a divertirsi con noi, anche perché alla fine del livello ci sarà un risultato che delineerà una sorta di profilo psicologico, come un vero e proprio test, per capire quanto si è superato e metabolizzato un rapporto. Il tutto con “La mia felpa è come me” in versione 8 bit, che farà da colonna sonora all’interno del gioco.

Cosa pensate di questo Sanremo Giovani?

Matteo: La vittoria più importante per noi, in realtà, è ogni giorno, riceviamo quotidianamente piccole e grandi manifestazioni di affetto. Stiamo vivendo quest’avventura con uno spirito positivo, e in maniera quasi incantata, anche se un po’ di ansia c’è. L’altro giorno durante le prove, in terza fila c’era Pippo Baudo, per noi che siamo cresciuti a pane e Sanremo è stata una forte emozione.

 

 

Related Posts