Recensione: JOAN THIELE – “Operazione Oro”

Recensione: JOAN THIELE – “Operazione Oro”

Due belle notizie. La prima: è uscito il nuovo EP di Joan Thiele. La seconda: per la prima volta, canta in italiano.

Con “Operazione Oro” la cantante italo-svizzera di origine colombiana fa un altro passo avanti nel suo percorso di artista, affinando ulteriormente il suo stile. Il metallo più prezioso – l’oro – diventa l’obiettivo di una missione, come una caccia al tesoro in cui la vera ricerca non è fuori, ma dentro noi stessi. Infatti “Operazione oro” ha tutta l’aria di un viaggio introspettivo, intimo e ricercato nell’universo di Joan Thiele.

L’EP casca a pennello in un frangente in cui abbiamo ancora più bisogno di esplorarci ed accettarci completamente, a causa di tutte le insicurezze che ci stanno accompagnando in versione amplificata, e che purtroppo fatichiamo ad accogliere. A questo proposito, Joan Thiele non ha voluto posticipare l’uscita del disco, anzi: la cantante è convinta che la musica esiste per far bene alle persone, e per questo è necessario esserci come artista, ancora di più in questo momento.

Joan Thiele si conferma di nuovo una delle cantautrici più eleganti e sofisticate della scena. La sua voce, sensuale e sussurrata, scivola lentamente come un velo sottile sulle basi r’n b arricchite da lievissime incursioni latine, scritte assieme al producer Zef. E se “Le Vacanze” (scritta con Nitro) è un’introduzione gentile al racconto di Joan e alla scoperta di sé, in cui è impossibile non rintracciare riferimenti alla nomade che è in lei, “Puta” è un discorso di catarsi in ginocchio di fronte ad un confessionale immaginario, forte e fragile allo stesso tempo. “Sempre la stessa” è un discorso allo specchio, in cui “Joanita” racconta di sé a se stessa, forse per conoscersi meglio o riconoscersi.

“Viso Blu” segue la stessa scia, ma va ancora più dentro nel progetto di conoscenza e accettazione che Joan Thiele ha scelto di intraprendere con coraggio, svelando parte della sua biografia senza censure sui momenti fragili. Il cerchio si chiude con “Medicine” e “Bambina”, quest’ultimo un monito a non lasciarsi influenzare da alcun giudizio. “Farebbe bene farsi bene/Menomale l’ho già fatto io, l’ho fatto io/ Porto avanti le stagioni col pensiero di vedermi sempre di più”. Operazione oro: completata.

Score:  7,00

Tre brani da ascoltare subito: Puta – Sempre La Stessa – Bambina

Quotes:  

Sceglimi, sono un colore
Tu mi puoi cambiare nome
Ogni volta che io son distratta
Cerco una fotografia, qui l’identità è la mia
Ho tre passaporti, ma non bastano, woahCercami io sono un fiore
Tra tutto questo rumore
La mia musica è DNA
Seguimi, io sono un suono
Le mie note blu nel cosmo
Sono pentagrammi nella testa, perFarti volare, eh-eh, eh, qui vedo il mare, eh-eh, eh
Sembra proprio che non sia così speciale essere normale
Penso che qualcuno qui mi voglia controllare, woahJoanita, sei sempre la stessa
Anche se poi ti sembro diversa
Cambia lingua, non cambia la faccia
La mia musica è un’onda, ti parla
E si muove nell’aria la sera
Così piccola, così leggera
Sembra pura, io sono la jungla, il colore
Che cambia atmosfera
Tra la gente, io giro il mondo
Ascolto Mina tutto il giorno
R&B e poi non dormo
La mia musica è DNA, per

Farti volare, eh-eh, eh, qui vedo il mare, eh-eh, eh
Sembra proprio che non sia così speciale essere normale
Penso che qualcuno qui mi voglia controllare, woah

Eh-eh, eh, eh-eh, eh-eh
Eh-eh, eh, eh-eh, eh-eh, woah
Eh-eh, eh, eh-eh, eh-eh
La mia musica è DNA, per

Farti volare, eh-eh, eh, qui vedo il mare, eh-eh, eh
Sembra proprio che non sia così speciale essere normale
Penso che qualcuno qui mi voglia controllare, woah

(“Sempre la stessa”)

Tracklist:

1. Le Vacanze
2. Puta
3. Sempre La Stessa
4. L’Attesa – Skit
5. Viso Blu
6. Medicine
7. Bambina
8. La Rivelazione – Skit

Video:

Discografia:

2016 – Joan Thiele
2018 – Tango
2020 – Operazione Oro

WEB & SOCIAL

instagram.com/joanthiele

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