Intervista: MOX una canzone per riflettere

Intervista: MOX una canzone per riflettere

Fino a quando il cielo esiste è titolo del nuovo singolo di MOX  con lo speciale feat. di FULMINACCI. Il brano arriva dopo il pezzo Brava, un brano edito pubblicato in una nuova versione con la collaborazione di  DIMARTINO.

Abbiamo fatto una videochat con Marco Santoro (il vero nome di Mox) dalle nostre quarantene casalinghe, lui a Roma dal balcone io a Milano nel mio studio in casa. 

La tua canzone Fino a quando il cielo esiste riletta alla luce degli accadimenti di questo periodo, sembra quasi profetica e apocalittica. Una canzone per riflettere che è arrivata in un momento particolare di massima emergenza.  

Si, se rileggo il testo mi vengono quasi i brividi. Il virus è entrato a gamba tesa nelle nostre vite senza che possiamo fare nulla per contrastarlo. Una situazione surreale e assurda se pensata qualche settimana fa. La mia canzone è un invito a riflettere. Io quando l’ho scritta mi riferivo più al lato ecologista della situazione del pianeta.  Sappiamo dove sbagliamo, ma non vogliamo correggerci, non vogliamo impegnarci davvero per cambiare le cose, rimandiamo, rimandiamo sempre. Preferiamo distrarci e cercare il bello nel brutto che abbiamo generato, e finchè resta qualcuno che balla preferiamo anche noi continuare a ballare. 

Come stai vivendo questa quarantena? Come sta cambiando la tua quotidianità?

Io non soffro più di tanto a stare in casa. Sono un casalingo e molto abitudinario. Già prima stavo molto in casa. La differenza è che adesso sei forzato e questo pesa tantissimo. Paradossalmente sento molta più gente di prima. Ci scriviamo, parliamo, chattiamo. Questo dramma ci sta avvicinando molto. Il mio tempo a disposizione lo sto utilizzando per scrivere e suonare. Non è che sia cambiato il mio processo creativo perché non è mai stato definibile e continua a non esserlo. Senza dubbio questo clima e la situazione che sta vivendo l’Italia influenza e influenzerà la mia scrittura. Sta cambiando il modo di socializzare e anche le mie canzoni percepiranno questo cambiamento. Nei giorni scorsi ho scritto proprio una canzone sulla quarantena e su questa tematica.  L’avevo in testa, è venuta e mi sono lasciato sorprendere! 

Il futuro? Cosa ci vedi ? 

Mi piacerebbe tornare presto a suonare dal vivo. Il contatto con la gente rimane un qualcosa di fondamentale per un artista. Per quanto riguarda la mia musica usciranno nei prossimi mesi altri due brani: uno inedito e uno edito e per entrambi ci sarà uno feat. come è successo con DiMartino e Fulminacci.

A proposito di feat. come è stato quello con Fulminacci. Immagino che vi siate divertiti un casino girare per Milano?

Si, è stato uno spasso. Anche in questo caso abbiamo anticipato i tempi girando in una Milano insolitamente deserta. Il ritornello è stato scritto e cantato da Fulminacci che oltre ad essere un grande amico, per me rappresenta davvero il futuro in questo caso della musica Italiana. 

IL MANUALE PER LA SOPRAVVIVENZA ALLA QUARANTENA  DI MOX

UN DISCO: voglio sdrammatizzare e per fare questo direi di ascoltare un disco dei Gipsy King.

UN LIBRO: sto rileggendo “Il romanzo della canzone italiana” di Gino Castaldo è interessatissimo e pieno di spunti ed aneddoti. 

FILM : ho visto ieri “Limitless” sempre bello!

UN GIOCO: sto trascorrendo la quarantena con un paio di amici e abbiamo rispolverato la Playstation1. Troppo bello! 

LA COVER 

La cover del singolo è stata realizzata dall’artista e pittore Francesco del Re.

IL TESTO 

Pare che non avessi tutta questa voglia di cambiare
Che non avessi perso tempo perso non è mai
Che nel mare piovono bambole
Puoi farti gli occhi guardandole
Guardavo nuove costruzioni
Immaginavo nuove direzioni
Ma adesso vedo che non ci son più
Quella linea nascosta, in verità si accosta
A quella che ho pensato ed ora non c’è più
Com’è cambiato il mondo a noi può anche piacere
Pure se oggi il cielo è triste
Mi leggo le riviste
Non avrei pensato mai
Che la pioggia servisse
Fino a quando il cielo esiste
Non è l’apocalisse
Penso troppo, mi fa male
Penso che stanotte ci ballo su
Ma solo se balli tu
Pare che non avessi tutta questa voglia di cambiare
Che non avessi perso il vizio perso non è mai
Che dal sole cadono fiamme
Mi faccio troppe domande
E guardavo le costellazioni
Immaginavo i loro strani nomi
Ma adesso vedo che non ci son più
Quella linea nascosta, in verità si accosta
A quella che ho pensato ed ora non c’è più
Com’è cambiato il mondo a noi può anche piacere
Pure se oggi il cielo è triste
Mi leggo le riviste
Non avrei pensato mai
Che la pioggia servisse
Fino a quando il cielo esiste
Non è l’apocalisse
Penso troppo, mi fa male
Penso che stanotte ci ballo
Pure se oggi il cielo insiste
E nessuno mi capisce
Non potrei pensare mai
Che una cosa finisce
Fino a quando il cielo esiste
Non è l’apocalisse
Penso troppo, mi fa male
Penso che stanotte ci ballo su
Ma solo se balli tu
Tarpate le ali degli uccelli più belli
Bruciate i petali dei fiori
Strappate le corde vocali ai cantanti
Capovolgete i calendari
Pure se oggi il cielo è triste
Mi leggo le riviste
Non avrei pensato mai
Che la pioggia servisse
Fino a quando il cielo esiste
Non è l’apocalisse
Penso troppo, mi fa male
Penso che stanotte ci ballo su
Guardavo nuove costruzioni
Ma solo se balli tu
Guardavo le costellazioni
Stanotte ci ballo su
Guardavo nuove direzioni
Ma solo se balli tu
Solo se balli tu

ABOUT MOX 

MOX, all’anagrafe Marco Santoro, scrive le canzoni che vorresti ascoltare. È romano, è romantico.
Musica nata da chitarra e voce, appassionata e contagiosa, coi piedi ben piantati a terra ma con lo sguardo smemorato di chi, per un soffio, ha appena perso il treno.
Nelle orecchie ha i grandi cantautori italiani, il beat inglese e gli stornelli della tradizione.
Mox ha tutta l’aria di essere appena uscito da un fumetto di Andrea Pazienza. Colorato, stralunato e luccicante, la sua voce è un groppo in gola, il suo mondo, fatto di piccole cose e paesaggi cinematografici, è privo di barocchismi inutili ma ha la presunzione di essere anche il tuo.
“Figurati l’amore” è il suo album di esordio, uscito il 7 dicembre 2018. Un disco raffinato e autorevole, autoironico, impegnato eppur leggero, dove il topos del sentimento è declinato in tutte le sue forme più disparate. La chitarra, grande protagonista di questo esordio discografico, è il fil rouge che ben salda e collega il cantautorato italiano alla freschezza di un musicista contemporaneo.
Ad aprile 2020 uscirà un doppio 45° contenente 4 brani – due inediti e due editi rimasterizzati – dove Mox collabora con alcuni dei principali cantautori italiani contemporanei.

IL VIDEO 

Il video interamente girato a Milano ritrae i due artisti in una versione inedita e ironica. Mox e Fulminacci attraversano le vie della città semi deserta, nelle vesti di due ultrasettantenni destreggiandosi con i loro mezzi elettrici tra una città in continuo sviluppo.

WEB & SOCIAL 

instagram.com/marcosantoro_official

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