Recensione: THOM YORKE – Anima

Recensione: THOM YORKE – Anima

C’è un tipo di musica che si impara ad apprezzare con l’età.  E’ la stessa musica che andando ancora più avanti con gli anni, si scansa. Prendiamo Anima di Thom Yorke, per esempio.

In un primo momento ho declinato l’ascolto con garbo, eleganza ed una certa nonchalance. Del resto, non si può mica rinnegare il passato, quello della ricerca dell’ostico a tutti i costi. Ve li ricordate i tempi in cui più una musica era incomprensibile, più si faceva finta di poterla comprendere, assieme a pochissimi altri eletti? Oggi ascolto “Anima”, il nuovo album di Thom Yorke e mi dico, con una punta di dispiacere, che forse non sono più fatta per questa musica. Eppure la nostalgia per il passato, dei tempi in cui addirittura riuscivo a sostenere un concerto degli Atoms for Peace, mi corre in soccorso. Devo solo procedere col secondo ascolto, forse anche con il terzo, e riabituarmi a questa sonorità che tutto sommato mi è familiare e che, se scavo a fondo, riesco ancora ad apprezzare.

Anima” è un disco che assume la forma che intendiamo dargli, perché rappresenta il viaggio dentro se stessi, tra i meandri dell’ anima, appunto. La sua musica è evanescente, discontinua, inafferrabile. Non certo superficiale, né da sottofondo. E’ una serie di pezzi scomposti e poi ricomposti in un nuovo disegno astratto. Bisogna fare i conti con l’incomprensione che ne deriva, perché l’anima dopotutto è un mistero per l’umanità. E se questo disco è una metafora dello spirito, allora non troveremo alcuna risposta a chi siamo, cosa facciamo, dove andiamo e perchè. Semmai ci sentiremo un po’ persi, sbalzati di qua e di là. Avremo paura, saremo inquieti, a tratti avremo voglia di premere stop, ma come nei più turbolenti film ad alto tasso d’ansia, non riusciremo a farlo: arriveremo alla fine.

Una sorta di guida sensoriale, forse, possiamo trovarla nel cortometraggio omonimo diretto da Paul Thomas Anderson regista pluri-premiato e pluri-apprezzato – vi dicono niente “Magnolia”, “Il Petroliere”, “The master” e “Il Filo Nascosto” ? –  che accompagna l’uscita dell’album, visionabile su Netflix.  Non ci fornirà alcuna chiave di lettura, se quella cerchiamo, siete avvisati. Però vedremo Thom Yorke danzare sulle coreografie di Damien Gilet (“Suspiria”) assieme alla fidanzata italiana, l’attrice Dajana Roncione.

Mi rimangio l’intero incipit di questa recensione allora, e lo riscrivo.

C’è un tipo di musica che si impara ad apprezzare con l’età. E’ la stessa musica che andando avanti con gli anni, si apprezza ancora di più. In modo diverso, pregustandola e interiorizzandola senza la voracità adolescenziale. Del resto chi ha ricercato l’ostico a tutti i costi, difficilmente cambierà i propri gusti. Ve li ricordate quei tempi che più una musica era incomprensibile, più si faceva finta di poterla comprendere, assieme a pochissimi altri eletti? Ecco, quei tempi sono oggi, è quella musica si chiama “Anima” e l’ha scritta Thom Yorke. 

Score:  7,50

Tre brani da ascoltare subito: Traffic – Dawn Chorus – Impossible knots

Quotes:  

I’m heading in the wrong direction
I can’t make the big connection
And in my line of business
There is no room for mess

I’m tied up in impossible knots
I’ll take anything you got
I’ll take anything you got

I’ll be ready
I’ll be ready
I’ll be ready
I’ll be ready
I’ll be ready
I’ll be ready
I’ll be ready
I’ll be ready

(Impossibile knots)

 

Tracklist:  

01. Traffic

02. Last I Heard (…He Was Circling the Drain)

03. Twist

04. Dawn Chorus

05. I Am a Very Rude Person

06. Not the News

07. The News

08. Impossible knots

09. Runwayaway

 

Discografia:

2016 – The Ereaser

2016 – Spitting Feathers (EP)

2014 – Tomorrow’s modern boxes

2018 – Suspiria (Music from the Luca Guadagnino Film)

2019 – Anima

 

 

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