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Recensione: GARBAGE – “Let All That We Imagine Be The Light”

I Garbage confermano di avere ancora parecchie frecce al loro arco e soprattutto canzoni capaci di non sfigurare davanti alle hit degli esordi, a dimostrazione di una vena creativa che non sembra accusare il passare degli anni.

C’è ancora spazio per l’electro rock di questo gruppo che non è mai stato come gli altri.

Ottavo lavoro in studio per i Garbage, un disco dalla gestazione tutt’altro che facile visto che è stato realizzato tra una convalescenza e l’altra della cantante Shirley Manson dopo due grossi interventi all’anca. Il mood di “Let All That We Imagine Be The Light”, nonostante queste vicissitudini personali, un mondo allo sfascio e il titolo fuorviante del primo singolo There’s No Future In Optimism, è piuttosto positivo nei testi come nei suoni.

Rispetto al precedente “No Gods No Masters”, volutamente incazzato, troviamo qui la quintessenza della musica dei Garbage, ovvero chitarre potenti, ritmi elettronici, super produzione e ovviamente la voce inconfondibile e i testi efficaci della cantante di origine scozzese.

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Non manca ovviamente neppure quella vena pop che da sempre rende orecchiabili le canzoni del gruppo e quei ritornelli che colpiscono a botta sicura. Basta ascoltare Hold, Get Out My Face AKA Bad Kitty o ancora R U Happy, brani che andranno ad arricchire una già lunga lista di classici. Degni di nota sono anche l’energia rock di Chinese Fire Horse (piccolo regolamento di conti della Manson contro certa stampa maligna), il taglio più electro di Sisyphus, l’immancabile accattivante ballata Radical e, ciliegina sulla torta, The Day That I Met God che chiude magnificamente il disco con le sue atmosfere cinematografiche.

Tema dominante di molte canzoni è l’amore, nei confronti di sé stessi e del prossimo, nonché ultimo baluardo a cui aggrapparsi per trovare quella già citata luce destinata a salvare il mondo. “Let All That We Imagine Be The Light” dimostra tutta la vitalità dei Garbage, la loro immutata energia e la loro capacità di scrivere ancora ottime canzoni, qualità che zittiscono chi vorrebbe confinare il gruppo a un simpatico ricordo di metà anni novanta. 

DA ASCOLTARE SUBITO

Hold – The Day That I Met God – Chinese Fire Horse

DA SKIPPARE SUBITO

Nulla. Da ascoltare dall’inizio alla fine e poi ricominciare.

SCORE: 8,00

TRACKLIST

DISCOGRAFIA 

1995 – Garbage
1998 – Version 2.0
2001 – Beautiful Garbage
2005 – Bleed Like Me
2012 – Not Your Kind of People
2016 – Strange Little Birds
2021 – No Gods No Masters
2025 – Let All That We Imagine Be the Light

VIDEO 

WEB & SOCIAL 

https://www.instagram.com/garbage/

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