Recensione: ACHILLE LAURO – “Comuni Mortali”

Recensione: ACHILLE LAURO – “Comuni Mortali”

Il processo di mutazione artistica di Achille Lauro, ormai divenuto una cifra identitaria più che un vero e proprio espediente creativo, trova in “Comuni Mortali” un nuovo punto di approdo.

Non definitivo, naturalmente – perché nulla in Lauro lo è mai – ma certamente significativo. L’anima ribelle e turbolenta dei primi anni sembra essersi quietata, e questo album appare come una confessione malinconica, un bilancio in chiaroscuro fatto a cuore scoperto, tra dediche intime e arrangiamenti misurati.

Lauro si spoglia dei suoi alter ego più teatrali per vestirsi, stavolta, da cantautore, cantautore romano in senso stretto.

Il disco si propone come un florilegio di lettere musicali indirizzate a figure chiave della sua vita: sua madre Cristina, a cui regala un brano delicato e profondamente grato; ma anche il suo “Senato” la sua gente, quella periferia emotiva che ha forgiato il suo immaginario e la sua narrativa. È un gesto di umanizzazione che lo avvicina al pubblico, in una ricerca di universalità: l’artista si dissolve nel coro dei “comuni mortali”, di cui abbraccia debolezze, affetti, paure.

La focus track AMOR è l’esempio più emblematico di questa nuova sensibilità: una ballata densa e cinematografica, ambientata e dedicata a una Roma notturna e complice, in cui l’amore assume toni dimessi, quasi sommessi, come una carezza pronunciata nel silenzio urbano – “abbracciami Roma prima di addormentarci stasera”. È una capitale intima, domestica, che accoglie invece di inghiottire.

Accanto alle molte ballad spiccano episodi più dinamici come Fiori di papavero – brano che echeggia gli anni Ottanta con un sax nostalgico ma non fuori luogo – e il funky di Dirty Love, a ricordare che Lauro conserva una certa familiarità con il linguaggio del pop contaminato. Tuttavia, è nei brani più introspettivi e autobiografici che l’album trova il suo baricentro emotivo e narrativo.

Il limite di Comuni Mortali risiede però proprio nella sua ambizione sentimentale: la tensione verso una poetica dell’amore universale scivola talvolta nella melensaggine, con testi che tendono al lirismo manierato. Il rischio, già intravisto in precedenti metamorfosi, è che la continua reinvenzione svuoti di peso l’identità artistica, rendendola una superficie levigata ma poco aderente alla realtà.

Comuni Mortali è, in definitiva, un disco onesto e consapevole, forse il più maturo di Lauro. L’ennesima opera di transizione che conferma il suo talento per la messinscena, stavolta piegato a un intimismo controllato, elegante, eppure a tratti disinnescato.

Achille Lauro si racconta, ma non sempre riesce ad affondare.

DA ASCOLTARE SUBITO

Amor – Cristina – Barabba III

DA SKIPPARE SUBITO 

Un disco un po’ lento. Dopo il primo ascolto il secondo è misurato e pieno di skip. 

SCORE : Voto 6,50

1.Perdutamente – Voto 6,75
2. AMOR – Voto 7,00
3. Dannata San Francisco – Voto 6,50
4. Cristina – Voto 7,50
5. Fiori di papavero – Voto 7,00 
6. Amore disperato – Voto 6,50
7. Incoscienti giovani – Voto 6,50
8. Walk of fame – Voto 6,75
9. Dirty love  – Voto 7,00 
10. Nati da una costola – Voto 6,50
11. Happy birthday Mr. Kennedy – Voto 6,50
12. Barabba III – Voto 7,00 

TRACKLIST

DISCOGRAFIA 

2014 – Achille Idol immortale
2015 – Dio c’è
2016 – Ragazzi madre
2018 – Pour l’amour
2019 – 1969
2020 – 1990
2021 – Lauro
2025 – Comuni mortali

VIDEO 

WEB & SOCIAL

Instagram – https://www.instagram.com/achilleidol
Twitter – https://twitter.com/AchilleIDOL
Facebook – https://www.facebook.com/AchilleL

Related Posts