ACHILLE LAURO: “1969”
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ACHILLE LAURO: “1969” <br> traccia per traccia

È stato presentato oggi a Milano il nuovo atteso disco di Achille Lauro, “1969”.  Location piena zeppa come per le grandi occasioni, con tutte le maestranze Sony schierate in prima fila come per i grandi big della casa discografica.

Achille è al top. È un cavallo di razza. “Un artista vero” come lo ha definito il Presidente della major.

Queste alcune delle dichiarazioni dell’artista:
“La musica è una strada tortuosa, una scommessa. Una passione. Io sono un operaio del mio successo, costruito ora per ora in tutti questi setti anni della mia vita. Appena dopo Sanremo ho iniziato a lavorare per il nuovo disco. Questo è il risultato…”.

“Io volevo fare un qualcosa che non esistesse sul mercato italiano. Qualcosa di nuovo.
Il disco è un po’ malinconia un po’ spensieratezza. Son voluto tornare al 1969 perchè ho voluto ripartire da lì per creare la mia musica. La musica degli artisti con la A maiuscola, che sono quelli di quegli anni lì”.

 

 

Ecco la track list del disco:
Rolls Royce, C’est la vie, Cadillac, Je t’aime (feat. Coez), Zucchero, 1969, Roma (feat. Simon P), Sexy Ugly, Delinquente, Scusa 

E ora, traccia per traccia:

Rolls Royce
Beh, su questo brano è stato detto tutto e il contrario di tutto. Dietrologie, prese per il culo, dietro front e cazzate varie.  Il brano l’ha sdoganato. Il suo punto di partenza.

C’est la vie
Ha scelto una storia d’amore per proseguire la sua operazione di lancio. Amore tormentato, amore dannato. Amore senza redenzione. 

Cadillac
Parte con una schitarrata modello punk. Achille è il nuovo lucifero del Rock and Roll. Rapapà. Ra-pa.

Je t’aime (feat. Coez)
Sempre chitarre rock in primo piano montate su del pop. Il feat di Coez è funzionale. Non ci fermiamo mai. 

Zucchero
Ossessione intima. Riflessione. Questa vita che è zucchero. Ave Maria Nino D’Angelo. Ti compro Castel Sant’Angelo.
Ho avuto crisi di nervi e crisi di affetto. 

1969
20 luglio del 1969 sì sono fuori … sto sulla Luna… uh sto sulla luna. Viaggio psichedelico negli anni ’60. Un po’ una visione di come avrebbe potuto vivere il 69 e lo sbarco sulla Luna.

Roma (feat. Simon P)
Ritorno alla trap. La sua comfort zone. Un pezzo fatto più per i fan. Un omaggio a Roma, la sua Roma. Roma non fa la stupida.

Sexy Ugly
Pezzo quasi electro-dark. Liricamente è una lista di parole in continua contrapposizione tra loro.

Delinquente
Avvio punkeggiante. Figlio di un Dio, figlio di bar, lasciatemi stare…

Scusa
Pezzo finale: riflessione finale sul tempo, sul tempo che scorre inesorabile. Non so, non so, non so, non so più di me. 

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