CANZONI DELLA SETTIMANA: le nuove uscite discografiche (18 Aprile 2025) #NewMusicFriday

CANZONI DELLA SETTIMANA: le nuove uscite discografiche (18 Aprile 2025) #NewMusicFriday

Benvenuti al nuovo appuntamento con Newsic Friday Vol. 16-2025! Il panorama nazionale si anima con collaborazioni trasversali cha vanno da Achille Lauro a Neffa, da Ultimo a Shablo. Tra ritorni eccellenti a livello internazionale non possiamo non citare Bruce Springsteen, Fontaines D.C, Bush e la nuova perla dei Sault. Un po’ per tutti i gusti! 

LA PLAYLIST 

LE PAGELLE BRANO PER BRANO

Sault –  Voto 8,50 – Il collettivo continua a sorprendere con una musica che non smette mai di incantare. Ogni traccia è un perfetto equilibrio di raffinatezza e intensità, un groove che avvolge e conquista senza mai farsi troppo invadente. Un’esperienza sonora che seduce. Magnetici! 

Alex Britti – Marco Mengoni –  Voto 8,00 – Una rivisitazione che da una nuova luce a “Oggi sono io”. I nuovi arrangiamenti, raffinati e sofisticati, esaltano le voci di Britti e Mengoni, creando una sinergia che incanta. L’armonia è pura magia. Incantevole.

Fontaines D.C. –  Voto 7,75 – I Fontaines D.C. non fanno mai il passo sbagliato. Forse uno di quei brani che era rimasto fuori dalla tracklist per tracotanza creativa. Con I Fontaines lo scarto è sempre di altissimo livello. 

Joe Goddar –  Voto 7,50 – UK garage vitaminico, club eclettico e collaborazioni centrate. Jungle e bassline: finestrini abbassati, volume al massimo. SUKU e Dynamite MC guidano un rave intelligente e vibrazioni metropolitane.

Neffa – Noyz Narcos – Voto 7,50 – Un duetto da camera fumosa, tra malinconia lounge e confessioni. Neffa riprende il filo di “La mia signorina” con più consapevolezza da vecchio giovane, mentre Noyz modula la furia in rassegnazione. Cresciuti, forse. Troppa o troppo poca?

Shablo – Joshua – Tormento – Mimì  – Voto 7,50 – Un beat levigato, ricco di sfumature jazz e soul, che scorre con classe tra le pieghe dell’hip hop più autentico. Mimi è una rivelazione, Joshua ha presenza, Tormento resta una garanzia. Tutto al posto giusto. Sofisticato.

Giorgio Poi –  Voto 7,25 – Giorgio mescola istanti di vita con la dolcezza di chi cerca l’equilibrio tra passato e presente. Un flusso di pensieri che cattura la fragilità e la ricerca di sé, in una poesia che non smette di evolversi. E’ il suo momento! 

Tresca y Tigre –  Voto 7,25 – La malinconia sa di pelle e fioriture notturne. Tresca y Tigre intrecciano sensualità e fragilità con un’elettronica carezzevole: tra desideri sussurrati e beat sperimentali vellutati, il dolore diventa profumo persistente. Tristezza sì, ma con stile.

DADA’  – Voto 7,25 – Un racconto crudo e simbolico, che trasforma la ferita in linguaggio e la denuncia in poesia. DADA’ affronta con forza e lucidità la violenza sistemica contro le donne, mettendo in scena una fiaba distorta, dove il mostro è una proiezione sociale e non un’identità. Il brano è intenso, colto, viscerale.

Bruce Springsteen –  Voto 7,15 – Appena ho iniziato a sentire il pezzo mi sembrava “This is Your Life” dei Banderas rallentato. Poi ho guardato bene ed era il Boss in una delle tracce inedite che saranno incluse nel cofanetto “Tracks II: The Lost Albums”. Bruce d’annata con sottofondo urban. 

Mecna –  Voto 7,15 – Un’evoluzione elegante: uptempo notturno, venature R&B e luci da club anni ’80. La produzione di Fudasca funziona e Rizzo ipnotizza sul ritornello. Intimo e insieme condivisibile, come le storie migliori. Centrato.

Ginevra – Meg –  Voto 7,15 – Un manifesto sonoro che mescola elettronica, drum ‘n bass in un urlo di ribellione, arricchito dall’autenticità di Meg. Un brano che scuote, balla e riflette, con due voci che rappresentano un femminile potente e lontano dagli stereotipi. Un incontro generazionale che rielabora l’arte della resistenza femminile. Spaccate tutto! 

Purple Disco Machine – Alison Goldfrapp  –  Voto 7,00 – Eleganza e groove si incontrano in un brano che fa subito entrare in pista. Alison Goldfrapp si muove con grazia sui ritmi costruiti da Purple Disco Machine, creando un’atmosfera che invita al ballo senza mai perdere la sua raffinatezza. Sinuoso.

Masamasa – Voto 7,00 – Masamasa torna e fa centro: “Venire” è un uptempo funky romantico che sa di sole e disincanto. L’amore brucia in fretta, ma la coda strumentale resta a lungo in testa. Una take sola, ma ben assestata. Più che una canzone, un souvenir emotivo di fine stagione.

Tiromancino  – Voto 7,00 – Un brano che suona familiare e ben congegnato, con echi battistiani e un testo che gioca con l’ironia della vita quotidiana. Zampaglione coglie l’ispirazione del momento, trasformando una discussione in un pezzo leggero ma pieno di sfumature. Un’intuizione ben riuscita.
Spontaneo

Achille Lauro –  Voto 6,75 – Una ballad melense ben costruita: melodia classica, lirismo su Roma e un Lauro che accantona l’eccesso per vestirsi da cantautore. Evoluto, ma forse ci piaceva più trasgressivo.

Bush –  Voto 6,75 – I Bush cercano di dimenticare il passato ma ci finiscono dritti dentro. Grunge lucidato e cuore in mano: Gavin Rossdale ci mette l’anima, anche se il dolore suona fin troppo ordinato. Evoluzione sì, ma senza rivoluzione.

Stunt Pilots –  Voto 6,75 – Gli Stunt schiacciano ancora una volta l’acceleratore: un trip tra funk, punk e rock da sbandata creativa. Altro che omologazione: qui si sterza di brutto. Il risultato? Un brano che sgomma fuori dal solito circuito radiofonico e degli streaming. 

De Relitti –  Voto 6,75 – Una romanza disillusa che si scioglie tra atmosfere rétro alla Piero Umiliani e il riflesso indie-pop di Amy Winehouse. Un gioco di contrasti, tra nostalgia e contemporaneità, che trova il suo equilibrio nel disincanto.

Delta V –  Voto 6,75 – Un colpo d’ironia tagliente che svela un mondo in crisi, dove la farsa si fa tragicamente realtà. I Delta V intrecciano denuncia e disillusione, ricordando che la musica, come la cultura, può essere l’ultima barriera contro l’appiattimento e l’oscurità degli estremismi.

BigMama  – Voto 6,75 – Big si muove agile su un afrobeat levigato e contagioso, con innesti latini che pulsano sotto pelle. Ritornello ammiccante, flow sciolto, atmosfera da dancefloor tropicale. Niente di rivoluzionario, ma ci si diverte. Ballabile.

OneRepublic  – Voto 6,75 – Il pop da manuale che non osa, ma accarezza. Nessuna sorpresa, ma il mestiere si sente: produzione curata, melodia efficace, ritornello che si stampa in testa. L’ennesimo guilty pleasure ben confezionato. Orecchiabile.

Craig David – Voto 6,75 – Un ritorno al suo terreno naturale, con un tocco di 2step che rievoca i suoi giorni d’oro. Il risultato è un brano che mette in moto la pista da ballo, ma senza la forza di un tempo. Un ritorno piacevole, ma forse un po’ troppo prevedibile. Ritrovato.

mew  –  Voto 6,50 – Un brano che si muove tra introspezione e desiderio di riscatto, con toni delicati e liriche intime. Il messaggio è nobile, ma la forma resta sospesa, più dichiarativa che coinvolgente. Gentile.

Francesca Abbate –  Voto 6,50 – Federica Abbate è la penna del pop italiano. Questa volta non scrive per altri ma manda tutto in tilt e finalmente si mette al centro. Il brano è un blackout emotivo che diventa presa di coscienza: meno forma, più sostanza. Dopo anni dietro le quinte, la voce ora è la sua. 

Aiello –  Voto 6,50 – Una ballata sospesa tra il rimpianto e il desiderio, con quel tono mediterraneo che profuma di mare e malinconia. Aiello scrive e interpreta con autenticità e resta ancorato alla sua estetica emotiva. Sempre sé stesso, nel bene e nel limite. Intimo. 

Night Skinny – Glocky, RRARI DAL TACCO, Promessa, Latrelle, Ele A, Sayf, Melons, Faneto – Voto 6,50 – Night Skinny aggiorna il suo “albo d’oro” con una nuova posse track: i Players Club 2025 sembrano Pokémon rari, collezionati prima dell’evoluzione. La base tiene tutto insieme e amalgama le varie identità ma il rischio è sempre lo stesso: troppi feat! 

solomarco –  Voto 6,30 – Una canzone che dipinge con le note, creando un mondo dove l’invisibile diventa palpabile. Il colore dell’aria è una ballata che non descrive, ma trasforma il quotidiano in magia, lasciando un po’ di incanto nell’ordinario.

Fasma – GG –  Voto 6,30 – Un brano che sussurra con delicatezza, usando la metafora di un ghiacciaio che si scioglie per parlare di emozioni nascoste e liberatorie. La sua poetica si lascia ascoltare, ma resta un po’ troppo dejà vu! 

Gianluca De Rubertis –  Voto 6,30 – Gianluca gioca con l’incertezza come un illusionista stanco. “Io mi comando” è un piccolo enigma pop che respira filosofia e malinconia, senza mai cedere all’ovvio. Un viaggio sottile, tra ironia e vertigine.

Caro Wow –  Voto 6,25 – Un manifesto generazionale che gioca sull’altalena tra slancio e disillusione. Il sound riflette bene la frattura emotiva, ma l’idea, pur sincera può sembrare un percorso già troppo utilizzato. Altalenante.

Monia –  Voto 6,25 – Un brano che esplora la dualità dei sentimenti contrastanti, tra il desiderio e la sofferenza di un legame che non riesce a liberarsi. Con una produzione che mescola urban e pop, il brano ha un ritmo coinvolgente, ma la sensazione di conflitto interiore, pur ben trasmessa, non riesce ad andare oltre il già sentito.

Prim – Voto 6,25 – Prim gioca con la sua inadeguatezza come una forma di ribellione. Un brano irriverente che, tra leggerezza e disarmante sincerità, racconta l’impossibilità di appartenere a un mondo che non si riconosce. Ironico, ma con il cuore a pezzi.

Holden – Voto 6,25 – Più che un’esplosione, “Autodistruzione” è una scintilla malinconica nel buio dell’ennesimo caos sentimentale. Holden guarda in alto, ma la testa resta tra le nuvole pop. Emo-intimismo ben confezionato, ma il fuoco d’artificio scoppia piano.

Heartman – Lie O’ Neill – Voto 6,00 – Un inno malinconico per chi ha sognato ad occhi aperti tra i banchi di scuola. Heartman guarda al cielo e firma un R&B notturno e confessionale, con accenti alla Starboy-era Weeknd.

Celestiale  – Voto 6,00 – Un brano che si muove tra pop e indie pop, con un sound che cerca di tradurre la nostalgia e il vuoto di una relazione finita. Il ritornello è buono, ma la sensazione di déjà-vu resta forte.

Eiffel 65 – Guè  – Voto 6,00 – Un esperimento che guarda al passato ma si proietta verso il presente, con una rivisitazione più club del loro hit storico. Guè porta una prospettiva inedita, ma la nuova versione non riesce a dare quel brio che ci si aspetterebbe da un sequel musicale. Il concetto è interessante, ma la formula non basta.

Ultimo –  Voto 6,00 – Fa esattamente ciò che ci si aspetta: voce rotta, pianoforte, tormenti emotivi in loop. La zona franca del sentimento, senza rischi né slanci. Funziona per la sua base, ma non sorprende. Conservativo.

GionnyScandal- Voto 6,00 – Un viaggio che esplora il rimpianto e la malinconia. Il brano si spinge in un terreno emotivo, cercando di farci rivivere ricordi e sensazioni perdute, ma senza mai davvero sorprenderci. Il tutto rimane ancorato a un’emotività un po’ prevedibile piena di autotune. 

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