Intervista: PIETRO NAPOLANO Io vivo il presente, contento di un passato che poteva sicuramente essere migliore

Intervista: PIETRO NAPOLANO Io vivo il presente, contento di un passato che poteva sicuramente essere migliore

Torna Pietro Napolano con “Relativo”. Torna in coppia con Piero Romitelli che ne ha curato il dettaglio.

Pietro lo conosco da tempi immemori, sembra passata una vita da quella promozione sanremese che fu. Sembra secoli  eppure sono ani, in cui le strade prendono altri svincoli ma poi tornano a congiungersi, come in questo caso. A Pietro auguro tanto, tutto quello che la musica ha dato ma ha anche tolto.

Come stai? Come stai vivendo questo periodo?
Sto bene e per fortuna l’uscita del singolo mi sta tenendo impegnato e nonostante il momento difficile sto comunque vivendo un momento felice della mia vita; durante la giornata faccio interviste, aggiorno le mie pagine social affinché tutti possano ascoltare la mia musica e ne approfitto di questo periodo di stand-by per dedicarmi alla musica e godermi i miei cari.
 
Sei tornato con Relativo, affiancato nella produzione da una tua vecchia conoscenza Piero Romitelli, come mai avete scelto di riunirvi per questo tuo singolo?
Io e Piero siamo da sempre grandi amici; abbiamo preso strade diverse nel corso degli anni ma il rapporto fraterno è incancellabile. Lo stimo molto dal punto di vista artistico, sicuramente in questi anni ha dato prova delle sue grandi qualità e per questo è stata la prima persona a cui ho inviato la bozza del pezzo; per mia fortuna il brano gli è piaciuto ed ha subito accetto il mio invito a collaborare per la scrittura.
Relativo? Cosa significa per te la relatività musicale?
La musica è l’unico strumento in grado di fermare tempo; per chi suona o per chi ascolta il tempo è come se in un certo senso si fermasse. La cosa bella delle canzoni è che ognuno può darvi la propria chiave di lettura questo perché in questo mondo, a seconda del punto di vista, tutto può cambiare.
 
Cosa ti ha dato e cosa ti ha tolto il tuo percorso musicale? Un percorso tutto meno che in discesa eppure sudato. Hai avuto anche un momento di stop musicale. 
Per chi non mi  conoscesse bene la mia è una storia particolare: ho avuto la fortuna di iniziare la mia carriera da giovanissimo in un programma come Amici, ho poi girato per due anni nei teatri di tutta l’Italia con il Musical Footloose. Subito dopo ho fondato insieme al mio amico Piero Romitelli i Pquadro e insieme siamo riusciti ad arrivare a partecipare al Festival di Sanremo che mi ha portato a girare di nuovo l’Italia intera ma questa volta cantando le mie canzoni; ci sono state poi  tante altre tappe importanti come per esempio High School Musical, The Voice of Italy, la Nazionale Italiana Cantanti ecc. A tutto questo però è seguito un brusco stop musicale che mi ha tenuto lontano dalla scena per un pò ma adesso eccomi qui con questo nuovo progetto, Relativo, che sicuramente è il frutto di tutte le mie esperienze presenti e passate,  di una fortissima esigenza di tornare a scrivere e a fare musica unita ad una maturità personale raggiunta negli anni.
Mi parli del video e delle sfaccettature che si possono cogliere?
Nel video di Relativo abbiamo voluto semplicemente mostrare come nella vita sia tutto relativo a qualsiasi età e in ogni fase della nostra vita.Tutto può cambiare a seconda del diverso punto di vista con cui guardiamo le cose: un bambino preso in giro perché troppo secchione sarà magari un dottore del futuro, un adulto che tenta il suicidio senza riuscirci e ne è inaspettatamente contento, un vecchio che rompe uno specchio e che è contento che avrà altri 7 anni di disgrazia da vivere. Relativo vuole ricordarci che ognuno ha la sua storia e che in fondo la nostra vita è uno spettacolo, e che resta sempre il dono più grande che abbiamo ricevuto. E’ un invito a fermarci un attimo, ad andare al di là delle apparenze e di non cercare in tutte le cose una verità assoluta ma a guardare dentro noi stessi perché forse è li che possiamo realmente  trovare la felicità.

A proposito del video. Tu a che punto sei nella tua vita? 
Io vivo il presente, contento di un passato che poteva sicuramente essere migliore ma che non può essere cambiato e fiducioso in un futuro meraviglioso.
Chi è Pietro oggi? 
Pietro è il ragazzo umile e speranzoso di sempre. Un uomo che non riesce a rinunciare alla passione di una vita intera e che decide per l’ennesima volta di puntare tutto e rimettersi in gioco.
Il singolo e poi un disco ? Cosa vedremo di te e quale storia racconterai? 

Per il momento continuo a scrivere e a produrre nuovi brani. Ho tante cose nel cassetto che spero possano venir fuori quanto prima. Producendomi da solo è molto difficile fare programmi ma sicuramente ho intenzione di farvi ascoltare ancora la mia musica. La cosa certa è che non appena l’emergenza Covid-19 sarà finalmente passata tornerò in giro a suonare con la mia band; vi aspetto.

Cosa diresti al Pietro del 2004? Quale consigli gli daresti e come vedi la musica che ti circonda? 
Riallacciandomi a quanto detto prima, sono una persona che ama vivere nel presente però se proprio dovessi fare un tuffo nel passato per parlare con il Pietro del 2004 sicuramente gli direi di inseguire i suoi sogni sempre, anche quando sembreranno ormai irrealizzabili; di allontanare le persone marce e circondarsi solo di affetti veri; tutto il resto….è relativo.

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