SAMUELE BERSANI: Ho voglia di illuminare lo schermo

SAMUELE BERSANI: Ho voglia di illuminare lo schermo

Dopo sette, lunghissimi, anni di attesa, Samuele Bersani torna con un nuovo album dal titolo “Cinema Samuele”, in uscita il 2 ottobre. Il cantautore romagnolo definisci il suo ultimo lavoro come un disco vitale e visionario con al centro la musica, una luce dopo un blackout, dove affronta temi di attualità, sociali, amore universale e rinascita.

I dieci brani che compongono Cinema Samuele sono presentati all’ascoltatore in maniera cinematografica, dove c’è una colonna sonora da ascoltare ma anche immagini nitide, crude e poetiche da guardare.

CINEMA SAMUELE

Il titolo dell’album è come se fosse il nome di un cinema multisala, nel quale si può scegliere quale pellicola andare a vedere. Cinema Samuele perché la più grande forma di complimento che mi è stata rivolta è stata da parte di una ragazza che ha definito i miei brani dei piccoli cortometraggi per non vedenti. Io le canzoni le ascolto sempre ad occhi chiusi, e nel mio caso la speranza è che lo schermo si illumini.

IL PROCESSO CREATIVO

Per farlo ci ho messo tanto tempo, ma per pensarlo ancora di più. Il mio ultimo album prima di questo risale ormai a quasi otto anni fa. Gli anni che hanno preceduto l’entrata in studio ho vissuto un momento di difficoltà. Ho vissuto un momento privato che mi ha impoverito dal punto di vista creativo. Ho sentito anche la necessità di vivere, prima di scrivere, poi sono riuscito a mettere insieme le idee ed entrare in studio a Milano. Finito il periodo milanese, ho vissuto un altro periodo a Parma durante il quale ho collaborato con Pietro Cantarelli; insieme abbiamo lavorato sulla musica, vedendola come una colonna sonora. Inizialmente ho scritto le musiche, poi le melodie cantate in finto inglese. Tornato a Bologna ho scritto i testi. L’argomento musica è più inafferrabile rispetto ai testi, ho sempre lavorato sempre prima sulla musica, in quanto i colori della musica portano alle parole. È un lavoro che richiede molta cura e tempo.

IL LOCKDOWN E IL BLACKOUT DI QUESTI ANNI

Durante il lockdown mi sono ritrovato in una dimensione di disagio e ero tornato ad aver paura di scrivere, ma una volta finita la quarantena ho avuto la spinta per terminare il lavoro. Nel blackout del lockdown che abbiamo vissuto tutti, ho trovato la fantasia necessaria per chiudere l’album. Ho avuto un blackout totale. Il concetto di buio infatti ricorre in diverse canzoni. Nel disco c’è il disagio, ma ho cercato di far prevalere l’idea del taglio di luce che accende questo buio.

HARAKIRI

Il protagonista di Harakiri viene preso in giro da due ragazzi che sono En e Xanax. Ho immaginato così questa immagine. Passati sette anni mi piaceva l’idea di vederli ancor insieme.

IL RAPPORTO CON I COLLEGHI

Mi hanno sorpreso le parole di Cremonini, perché ha raccontato la nostra vicinanza geografica esprimendole con parole da gentiluomo. Ho avuto anche grande appoggio da parte di Giuliano Sangiorgi e da Ermal Meta. Inoltre, ho ricevuto una sorpresa dai fratelli DI Vincenzo, ai quali avevo spedito una canzone, perché devo tanto ai registi che cito nel disco, ma ho empatizzato tanto con la loro visione.

I REGISTI

Sicuramente Fellini con Amarcord, in quanto è la realtà delle mie zone. Poi direi Tarantino, ma per questioni mie private è stato molto importante Dario Argento. Un altro che mi viene in mente è sicuramente Kubrick, e di lui mi è sempre piaciuto il fatto di cambiare genere, di non rassicurare gli altri ripetendosi.

TRACKLIST CINEMA SAMUELE

Sala 1 Pixel
Sala 2 Il Tiranno
Sala 3 Mezza Bugia
Sala 4 Il tuo Ricordo
Sala 5 Harakiri
Sala 6 Le Abbagnale
Sala 7 Con Te
Sala 8 Scorrimento Verticale
Sala 9 L’Intervista
Sala 10 Distopici (ti sto vicino)

WEB & SOCIAL

https://www.facebook.com/samuelebersaniofficial

https://www.instagram.com/samuelebersaniofficial/?hl=it

http://www.samuelebersani.net

Related Posts