Recensione: SALMO – “Ranch” [Traccia per Traccia]
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Salmo è un po’ come Prometeo. Titano solitario, nel senso più esistenziale del termine: isolato dagli dèi, distante dagli uomini, incarna la figura del ribelle lucido, consapevole, disposto a pagare sulla propria pelle il prezzo dell’autonomia.
Ha rubato il fuoco agli dei dell’industria musicale e lo ha consegnato a una generazione che ancora cerca, nei beat, nei testi, nei bassi saturi, un’alternativa al vuoto di senso. Vive contro le regole non per posa, ma per principio: in nome della libertà espressiva, della complessità, dell’onestà.
Con Ranch, Salmo mette in atto un gesto radicale di sottrazione. Spegne i riflettori, chiude le porte ai meccanismi di promozione mainstream e si ritira in un luogo mentale e immaginario – un ranch, appunto – che è più simbolo che spazio fisico: zona franca, rifugio psichico, luogo di frontiera dove le convenzioni vengono disinnescate e il tempo rallenta. Un ritorno a sé, prima che al rap.
Questo disco è un reset. Un atto di rottura che ha il sapore della necessità, più che della strategia. Nessun filtro, nessun ammiccamento. Una presa di parola netta, a tratti spigolosa, che restituisce l’immagine di un artista che ha scelto di spogliarsi, anche stilisticamente, da ogni residuo di compiacenza. Non rincorre trend, ma si lascia trovare. Non si adegua, ma prende posizione.
Musicalmente, Ranch è un territorio ibrido e multiforme. Un viaggio ruvido, stratificato, che salta tra mood e influenze con l’urgenza di chi ha ancora qualcosa da dire, senza mai farsi intrappolare in un’estetica dominante. Si passa dalle ballad cantautoriali – Crudele, Sangue Amaro, Il figlio del prete, Incapace – a incursioni nel rap hardcore più abrasivo, fino a tracce che flirtano con il linguaggio sonoro delle nuove generazioni Beatcoin, senza snaturarsi. C’è persino un’eco blues, quasi desertica, in Cartine corte, come se il ranch diventasse paesaggio sonoro, mitologia privata.
Il disco ha il passo di chi è consapevole del proprio peso specifico, ma rifiuta l’immobilismo. È un Salmo che cambia pelle, non identità. Che torna a essere “vero” non in senso nostalgico, ma attraverso un nuovo linguaggio, contaminato, impuro, vivo. Una forma di contemporaneità che non si misura in termini di algoritmo, ma di visione. Ranch è anche un disco sul silenzio: quello che serve per pensare, per creare, per tornare a dire qualcosa che valga davvero la pena ascoltare.
Non tutto funziona allo stesso livello – alcuni brani restano più suggestione che compimento – ma la forza del progetto sta proprio nella sua frizione interna, nella tensione costante tra controllo e istinto, tra passato e presente. È un album che apre strade, più che chiuderle. Che getta semi, anche a costo di sporcarsi le mani.
Sincero … vuoi davvero questa vita?
E forse “Ranch” è proprio il gesto più punk che può fare.
TRACCIA PER TRACCIA
L’apertura è affidata a ON FIRE, un banger adrenalinico 100% Salmo che accende a tutta velocità il motore dell’album e fissa da subito il tono del progetto, celebrando l’artista che vive per l’arte.
CRUDELE è puro storytelling -un viaggio nudo e crudo nelle proprie radici familiari, tra fantasmi genealogici e memorie legate al sangue
N€UROLOGIA riporta al Salmo più legato al rap classico, con un flow diretto e sonorità hip hop crude.
La vena rock esplode in SINCERO, una power ballad spinta da chitarre e un’energia che richiama certi mondi a stelle e strisce, sempre sotto il filtro della sensibilità personale.
BYE BYE (feat. Kaos) è introspettivo, denso, un vero ego-trip, con ritornello rap potente che spacca in due la traccia. Hip hop da battaglia, duro e senza filtri
BOUNCE! richiama lo spirito dei tempi di Killer Game e The Island Chainsaw Massacre.
Si muove invece su atmosfere più ovattate SANGUE AMARO, come una riflessione in penombra puntellata da reminiscenze low-fi.
Si candida a manifesto musicale del disco CARTINE CORTE: melodie R&B quasi blues, un’intro evocativa e ingresso immediato nel cuore del pezzo, con Salmo che sorprende rompendo gli schemi e facendo partire tutto dal ritornello, senza preamboli.
BEATCOIN è una traccia che cambia pelle a metà: due momenti distinti, due flow diversi, con citazione ai grandi fashion brand che, più che esaltazione, suona come dissacrazione pura.
IL FIGLIO DEL PRETE si apre in chiave cantautorale per poi virare in modo spietato e tranchant su tematiche controverse che investono la religione e la Chiesa.
Un viaggio nei ricordi con NUMERI PRIMI, dove i numeri chiave nella vita di Salmo diventano pretesto per raccontare momenti cruciali del suo percorso. Pieno zeppo di citazioni e affinità.
FUORI CONTROLLO è un’esperienza per chi segue Salmo fin dal giorno 0: una rapsodia di generi, una traccia che cambia forma e registro, mantenendo costante solo l’energia.
Salmo chitarra e voce in INCAPACE: nessun artificio, solo verità e una ballata nuda in cui l’artista si svela senza difese.
Canzone d’amore ma non come ce la si aspetterebbe, CONTA SU DI ME è dedicata alla musica, fedeltà assoluta alla forma d’arte che ha attraversato la vita di Salmo.
Uno dei momenti più toccanti dell’album, sulle note di MAURI: se il ritornello torna a richiamare il salmo 23 della Bibbia (lo stesso dell’iconica Gangsta Paradise), una delle strofe si fa lettera aperta ad un amico perso di vista.
TITOLI DI CODA per finire: un epilogo teatrale a tutti gli effetti, dove riappare Mr. Thunder -il discografico di Hellvisback ora caduto in disgrazia. Il dialogo dissacrante gioca con i cliché della musica “da classifica”, tra tormentoni, canzoni da stadio e hit preconfezionate. Salmo chiude auto-dissandosi, con una traccia che è ad un tempo ringraziamento, provocazione e riflessione
DA ASCOLTARE SUBITO
N€UROLOGIA – SANGUE AMARO – INCAPACE
DA SKIPPARE SUBITO
Bello teso! Da ascoltare dall’inizio alla fine. Punto!
SCORE: 7,50
ON FIRE – Voto 7,50
CRUDELE – Voto 7,50
N€UROLOGIA – Voto 7,50
SINCERO – Voto 7,00
BYE BYE (feat. Kaos) – Voto 7,50
BOUNCE! – Voto 7,00
SANGUE AMARO – Voto 8,00
CARTINE CORTE – Voto 7,50
BEATCOIN – Voto 7,00
IL FIGLIO DEL PRETE – Voto 7,75
NUMERI PRIMI – Voto 7,75
FUORI CONTROLLO – Voto 6.50
INCAPACE – Voto 8,00
CONTA SU DI ME – Voto 7,00
MAURI – Voto 7,75
TITOLI DI CODA – Voto 7,75
TRACKLIST
DISCOGRAFIA
2011 – The Island Chainsaw Massacre
2012 – Death USB
2013 – Midnite
2016 – Hellvisback
2018 – Playlist
2021 – Flop
2023 – CVLT (con Noyz Narcos)
2025 – Ranch