Parte questa sera, martedì 13 maggio, la 69ª edizione dell’Eurovision Song Contest.
Dopo quasi settant’anni, la manifestazione torna dove tutto ebbe inizio: in Svizzera, terra che nel 1956 ospitò la prima edizione a Lugano. Stavolta è Basilea a fare da cornice all’evento, con la prima semifinale.
ACCEDONO ALLA FINALE
Norvegia: Kyle Alessandro – Lighter
Albania: Shkodra Elektronike – Zjerm
Svezia: KAJ – Bara Bada Bastu
Islanda: VÆB – RÓA
Paesi Bassi: Claude – C’est La Vie
Polonia: Justyna Steczkowska – GAJA
San Marino: Gabry Ponte – Tutta L’Italia
Estonia: Tommy Cash – Espresso Macchiato
Portogallo: NAPA – Deslocadoù
Ucraina: Ziferblat – Bird of Pray
LE PAGELLE
Cipro: Theo Evan – Shh – Voto 5,00
Un europop che si mimetizza nella massa, tanto levigato quanto dimenticabile. Shh promette mistero ma resta muto: strofe prevedibili, ritornello telefonato, nessuna vera identità. Più che un silenzio carico di tensione, un vuoto di idee. Unica cosa interessante la performance fisica.
Svizzera: Zoë Më – Voyage – Voto 6,50
Un pop misurato, sottile, che non ha bisogno di urlare per farsi notare. Voyage scivola via con grazia e un’emotività trattenuta che convince più di tante esibizioni sopra le righe. Zoë Më tocca le corde giuste con delicatezza. Niente fuochi d’artificio, ma un viaggio piacevole.
Croazia: Marko Bošnjak – Poison Cake – Voto 5,50
Un pop a dimensione epica che punta in alto ma atterra confuso. Marko Bošnjak serve una torta avvelenata piena di pathos, ma il sapore resta vago. Tanta intensità, qualche falsetto drammatico, ma alla fine si fa fatica a capire dove voglia davvero andare.
Paesi Bassi: Claude – C’est La Vie – Voto 6,00
Un po’ troppo la la la la , con quel tono da pubblicità di yogurt che ti coccola ma non ti lascia nulla. Claude opta per la via soft, tra melodia zuccherina e arrangiamento levigato. Piacevole, sì, ma dopo un po’ sembra sempre la stessa strofa che si ripete in loop.
Albania: Shkodra Elektronike – Zjerm – Voto 6,50
Italo-albanesi rispolverano la tradizione balcanica e la mettono sotto elettropop dalle tinte dark. Zjerm è un esperimento tra folklore e pop elettro-gotico, con qualche guizzo interessante e un’estetica che funziona più del brano stesso. Originali, sì, ma ancora un po’ in cerca della giusta accensione.
San Marino: Gabry Ponte – Tutta L’Italia – Voto 6,50
Il brano lo conosciamo già, e la missione è chiara: far ballare tutta l’Europa senza troppi pensieri. Gabry Ponte ci riesce con il suo consueto sound travolgente, capace di invadere le piste senza fare troppo rumore. Non c’è nulla di nuovo, ma se il punto è spaccare, direi che ci siamo.
Azerbaigian: Mamagama – Run With U – Voto 5,00
Un ibrido tra eurodisco, boyband ed echi tradizionali che sembra uscito da un catalogo anni 90 con tanto di coreografia sincronizzata. Run With U è la prova che a volte l’effetto nostalgia può essere solo un boomerang. Non fa niente di nuovo, e quel che fa è già stato fatto meglio altrove.
Italia: Lucio Corsi – Volevo Essere Un Duro – Voto 8,00
Non vincerà, è vero, ma rispetto al chiasso fastidioso dell’arena di Basilea, Lucio Corsi è un autentico gioiello pop. Una melodia che avvolge con intimità e con una freschezza che fa bene all’orecchio. Un momento di raffinatezza nel caos, una canzone che respira e si fa ascoltare.
Belgio: Red Sebastian – Strobe Lights – Voto 5,50
Un’onda rossa stroboscopica che si agita tra pop sintetico ed EDM da after party, con vocalizzi sparsi e urletti strategici. Red Sebastian ci prova a fare il cool. Luci tante, sostanza poca.
Norvegia: Kyle Alessandro – Lighter – Voto 5,50
Kyle danza tra fiamme, falsetti e sguardi intensi come se fossimo ancora agli inizi degli anni 2000. Sembra un Justin Timberlake rimasto intrappolato in una macchina del tempo tarata su MTV TRL. Lighter prova ad accendersi, ma la scintilla è più da accendino scarico che da incendio pop.
Portogallo: NAPA – Deslocadoù – Voto 6,00
Un pop educato, ben pettinato, che dice “scusa” anche quando alza la voce. La band gioca con eleganza e misura, senza mai strafare. Nulla di memorabile, ma c’è una grazia sommessa che, alla fine non disturba.
Svezia: KAJ – Bara Bada Bastu – Voto 5,00
Tra i favoriti, dicono. Ma a noi sembra più una zuppa svedese riscaldata male, con dentro scampoli di eurodisco anni ’90 e cori da villaggio turistico. I KAJ ci portano in sauna, sì, ma dimenticano di regolare il termostato. Tutto troppo tiepido per accendersi davvero.
Ucraina: Ziferblat – Bird of Pray – Voto 6,00
Sembrano apparsi da un vecchio VHS prog-rock mandato in loop su un ologramma scolorito. Tra Supertramp, Yes e un pizzico di cosplay mistico, i Ziferblat ci provano con teatralità e nostalgia sintetica. Divertenti, sì, ma l’effetto finale è più recital liceale che visione psichedelica.
Spagna: Melody – ESA DIVA -Voto 6,oo
Melody entra in scena come la cugina andalusa di Beyoncé e J.Lo, con tanto di coreografia, vento nei capelli e sguardo da telenovela. ESA DIVA è un elettropop innocuo, laccato e prevedibile, che scorre via come una pubblicità di profumo: patinata, energica, ma senza lasciare traccia.
Estonia: Tommy Cash – Espresso Macchiato – Voto 6,00
Di Tommy Cash si è già detto tutto: iconoclasta, disturbante, geniale, bohémien da Autogrill. Ora che ha messo radici in Italia, ci sembra uno di noi. Espresso Macchiato è un trip lisergico tra eurodance da caffetteria e dadaismo pop.
Slovenia: Klemen – How Much Time Do We Have Left – Voto 7,00
Tra tutti gli effetti speciali dell’Eurovision, Klemen sceglie quello più raro: l’emozione vera. Una ballata nuda, dolente, dedicata alla moglie malata e al tempo che scivola. Niente orpelli e solo sincerità. Un momento di umanità toccante.
Polonia: Justyna Steczkowska – GAJA – Voto 5,00
Un’epopea mistica tra magia e coreografie da sacerdotessa pop. Justyna sembra la regina di Game of Thrones dopo un seminario intensivo con Celine Dion. L’intenzione è epica, ma il risultato è una pozione eurodisco che promette magia e lascia solo glitter e fastidio.
Islanda: VÆB – RÓA – Voto 5,00
Un po’ “Tutta l’Islanda”. VÆB prova a far ballare con un’EDM scolastico travestito da futurismo da discount. Tra cori da stadio, richiami tradizionali e look da kebab avvolto, il risultato è più karaoke da gita scolastica che visione art-pop nordica.
DOVE GUARDARLO IN TV
Su Rai 2, Rai Radio2 e RaiPlay con anteprima dalle 20.15, la conduzione di BigMama e Gabriele Corsi