Recensione: NEFFA – “Canerandagio Parte 1”

Neffa non torna: si riprende la scena e traccia una riga netta, quasi definitiva.

Una linea di demarcazione che non è soltanto consuntiva, ma quasi etica: un gesto di chiarezza che ridefinisce il perimetro di una scena e da tanti spunti di riflessione su un genere e sulla sua continua metamorfosi.

Con “Canerandagio Parte 1”, Giovanni Pellino racconta ancora una volta i suoi molteplici mondi senza filtri, restituendoci un autoritratto in controluce alla soglia dei sessant’anni.

È un disco che somiglia a una confessione, a un bilancio esistenziale e musicale, in cui le liriche diventano spazio di sedimentazione per le esperienze di una carriera sfaccettata, coerente nella sua incoerenza, profondamente reale.
Questo primo volume — che si spera vivamente abbia un prosieguo — si muove su un terreno maturo e disilluso, ma tutt’altro che rassegnato: è la voce di un artista consapevole, che ha attraversato mode, linguaggi, derive stilistiche, pause e che oggi si sottrae volontariamente alle lusinghe del presente per scegliere l’essenziale.

Neffa è ancora — e forse più che mai — un canerandagio: figura solitaria e lucida, che attraversa un tempo frenetico e disorientato, osservando da una distanza critica i mutamenti culturali di una società in costante accelerazione. Il suo sguardo è partecipe ma non complice, empatico ma non ingenuo. Ne scaturisce un racconto esistenziale in cui la vulnerabilità non è debolezza, ma cifra poetica, tensione autentica verso una forma musicale che non tradisca l’intenzione originaria.

Strade per sè, sbagli fatti, alti е bassi, passi falsi, cuore a pezzi… Qualcuno pensa al paradiso ma a nessuno gli va di corre ‘sto rischio
E resta nell’inferno che è qua”

sono versi che condensano l’essenza di un percorso, la forza di chi ha saputo trasformare l’instabilità in identità.
La resilienza di Neffa non è mai retorica, è materia viva che si fa suono e parola.

Una delle qualità principali che Neffa ha sempre avuto è quello di avere un fottuto stile. Stiloso nel flow. Un’eleganza naturale che abita ogni battuta del suo groove, ogni vibrazione timbrica, ogni scelta lessicale. Le sue canzoni non si limitano a suonare bene: avvolgono, seducono, accompagnano. Hanno un calore che sa di vissuto, un suono che sfugge al manierismo e conserva una classe innata.

Niente hit acchiappa-streaming, niente fuochi d’artificio. Poco meno di mezzora, sobrio, con scelte giuste, tagli precisi, suoni che raccontano. E le collaborazioni? Poche, mirate, vere. Neffa non cerca featuring di tendenza: cerca voci che stiano bene nel suo mondo. Dentro ci trovi amici storici, nuove leve, gente con cui c’è scambio, rispetto, visione. Il rap e il pop si parlano come nelle sue origini, senza barriere né codici da rispettare.

“Canerandagio Parte 1” è un disco che non chiede permesso, non strizza l’occhio e non si mette in fila. Un album che non rincorre nessuno e non pretende di piacere a tutti.
E proprio per questo, colpisce.

Perché è reale. Perché è Neffa.

DA ASCOLTARE SUBITO

Canerandagio feat. Izi – Hype (nuoveindagini) feat. Fabri Fibra, Myss Keta

DA SKIPPARE SUBITO 

Nulla. Il disco suona bene dall’inizio alla fine! 

SCORE : Voto 8,00

Littlefunkyintro – Voto 7,50
TROPPAweed feat. Noyz Narcos – Voto 7,50 
Bufera feat. Franco126 – Voto 7,50
Cuoreapezzi feat. Guè, Joshua – Voto 7,50
Canerandagio feat. Izi – Voto 8,00
Hype (nuoveindagini) feat. Fabri Fibra, Myss Keta – Voto 8,00
Perdersi&ritorno feat. Frah Quintale – Voto 8,00
Miraggio feat. Joan Thiele, Gemitaiz – Voto 8,00
Argiento feat. Lucariello, STE – Voto 8,00
Tuttelestelle feat. Ele A, Francesca Michielin – Voto 7,50

TRACKLIST