Recensione: YUNGBLUD – “Yungblud”

Recensione: YUNGBLUD – “Yungblud”

Terzo album per YUNGBLUD. Un disco atteso che dovrebbe confermarlo come indiscussa icona rock n’roll per la generazione Z. 

Dominic Richard Harrison (il suo vero nome) nel disco pesca reference nel mondo del rock, del punk, del pop e della new wave. 

Un po’ il nipotino dei Pistols (The Funeral), i sample dei Cure (Tissues), il retrogusto reggaeton (Cruel Kids), i synth anni ottanta (Sex Not Violence), i continui richiami a Green Day e Blink, un paio di ballad (Sweet Heroine e Die For A Night) e un unico feat. quello con Willow (Memories).

Sotto il profilo delle liriche Yung affronta argomenti scottanti: fluidità di genere, diritti dei transgender, salute mentale. 
Non solo musica ma anche riflessioni! 

Sono tutto ciò che la gente odia. Sono più un predicatore che un musicista. Sono un veicolo per l’espressione di altre persone”.

Ha detto di recente in una intervista alla BBC Radio 6 Music

Yung non è solo chiasso e musica ad alto volume!
Ha energia da vendere e vuole divertirsi, ballare, saltare, pogare e urlare! 
Ecco il suo mondo… 

SCORE: 6,90

DA ASCOLTARE SUBITO

Memories – Tissues – Sex Not Violence

DA SKIPPARE SUBITO 

Solo una volta poi può bastare! 

TRACKLIST

DISCOGRAFIA 

2018 – 21st Century Liability
2020 – weird!
2022 – Yungblud

VIDEO 

WEB & SOCIAL

Instagram: instagram.com/yungblud/
Facebook: facebook.com/yungblud

 

 

 

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