Recensione: BARTOLINI – “Penisola”

Recensione: BARTOLINI – “Penisola”

Forse Bartolini non pensava che una parola come “Penisola” avrebbe avuto più che un significato geografico per tutti noi.

Italia, Paese, Nazione, Terra, Territorio: parole che mai come adesso pronunciamo così tante volte, perchè ne abbiamo bisogno e ci fanno sentire uniti come mai prima. Niente più nord e sud, cittadini e campagnoli, poveri e ricchi, uomini e donne, adulti e bambini.  Soltanto abitanti di un’Italia in sofferenza, ugualmente vulnerabili dinanzi ad un nemico invisibile. Tutti sulla stessa penisola. E tutt’intorno, il mare: oggi simbolo di una libertà inaccessibile.

Non sappiamo se Bartolini aveva previsto quanto avremmo avuto bisogno di parole, quando scriveva della sua “Penisola”. Sicuramente ci ha messo dentro i confini che non esistono la vastità geografica che ha caratterizzato la sua vita di giovane venticinquenne, l’Italia e non solo – la Calabria, Roma, Manchester – e il mare appunto.

“Penisola” di Bartolini è un disco molto italiano e anche molto inglese, a metà tra il cantautorato nostrano contemporaneo e le atmosfere new wave anni 80 di stampo UK. Il tutto si tiene in equilibrio su filo di malinconia che personalmente ho trovato inspiegabile come quei tramonti che ti fanno commuovere anche se li hai visti un miliardo di volte.

Un solitario tra la gente, un’isola in un arcipelago di mille isole, questo è Bartolini, con i suoi racconti semplici anticipati da titoli che sembrano brevi didascalie di foto postate su un account Instagram fintamente trascurato. Bartolini assomiglia a molti di quelli che già conosciamo, ma allo stesso tempo è complicato dire quali sono nei fatti i punti in comune. Per questo ci risulta allo stesso tempo familiare ed estraneo.

Score:  7,00

Tre brani da ascoltare subito: Sanguisuga – Lunapark – Roma

Quotes:  

So che non vuoi ammettere
Che in fondo siamo stati bene
In questa vita oppure l’altra
Ed io ti conservo in una cassaforte
Mica tanto forteCon le parole hai fatto un figlio
Che poi ha distrutto il mio universoE non ci siamo più visti da quel giorno alle Hawaii
Sebbene fosse un bel sogno
Stamattina immagina
Mi risveglio in macchinaE non volevi baciarmi
Hai detto ne ora ne mai
Sebbene fosse un bel giorno
Mi hai lasciato ed io sto qua
Tutto solo al lunaparkRifletterò
Su cosa voglio diventare da grande
Ma adesso ti canto
Con questo pianoforte mica tanto piano

Hai messo via il portafoglio
E poi hai distrutto l’università

E non ci siamo più visti da quel giorno alle Hawaii
Sebbene fosse un bel sogno
Stamattina immagina
Mi risveglio in macchina

E non volevi baciarmi
Hai detto ne ora ne mai
Sebbene fosse un bel giorno
Mi hai lasciato ed io sto qua
Tutto solo al lunapark

E tu hai rubato il mio viso
Mi hai fatto a pezzi il respiro
È inutile che ci penso adesso c’è un amico giù in città
E tu hai rubato il mio viso
Mi hai fatto a pezzi il respiro
È inutile che ci penso adesso c’è un avviso giù in città

Semmai dovessi ritornare qua..

 
(Lunapark)

Tracklist:

1.Sanguisuga

2.Iceberg

3.Millennials

4.Lunapark

5.Follow

6.Profilo Falso

7.Non Dirmi Mai

8.Roma

9.Penisola

10.Astronave

11.I Love America

Discografia:

2019 – BRT Vol.1 (EP)

2020 – Penisola

WEB & SOCIAL

instagram.com/olinibart

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