J-AX si racconta sui social: ho avuto il Covid. E’stato il periodo più brutto della mia vita

J-AX si racconta sui social: ho avuto il Covid. E’stato il periodo più brutto della mia vita

J-Ax ha pubblicato un post questa mattina un video sui social dove racconta di aver contratto il Coronavirus e la difficile esperienza vissuta a casa.

Ecco il suo commento: 

Avete visto che nell’ultimo mese ho condiviso molti momenti della mia vita, questo perché mi stava passando la mia vita davanti. Ho avuto il Covid. Non ne ho voluto parlare prima per rispetto, ci sono mezzo milione di positivi e migliaia di italiani sono ricoverati.

Io sono un privilegiato e la mia voce poteva soffocare quella di italiani realmente in difficoltà, ma ho appena fatto un tampone molecolare che ha confermato che io, mia moglie e mio figlio siamo negativi quindi ho pensato che adesso fosse il momento di raccontarvi la mia storia.

E’ stato uno dei periodi più brutti della mia vita, il più brutto. Ho avuto momenti in cui sono stato male ma mai, mai come il Covid. E’ impossibile da spiegare, raga. Se non l’hai vissuto sulla tua pelle, è impossibile. E’ il peggior mal di testa della tua vita, io ho dovuto prendere 4 diversi farmaci per cercare di calmarlo e non funzionavano ed ero comunque steso a letto impossibilitato a muovermi. E lo stomaco ti si piega in due, sono tutte le ossa che non finiscono di farti male, tutto quello che … questo e altro che evito di raccontarvi e tutto nello stesso momento.
E soprattutto l’ansia di non sapere cosa accadrà. Se sarà solo questo o se peggiorerà.

E’ la paura, come è successo a me a mia moglie, di poter lasciare nostro figlio orfano. E’ successo a persone molto più giovani di noi. E’ la rabbia di sentirsi abbandonati dal tuo Stato soprattutto. Perché di amici che ti vogliono portare la spesa a casa ne trovi quanti ne vuoi peccato che c’è già Amazon. Mentre, invece, nessuno, nessuno ha trovato il modo di sostituire chi ci amministra perché io ho vissuto questa situazione lo ripeto, da privilegiato. Ma uno dei miei pensieri fissi, durante tutti questi giorni chiuso in casa è stato: come può una famiglia con tre figli che vive in un bilocale uscirne. Io nella mia casa non sapevo cosa rispondere quando mio figlio mi chiedeva perché non poteva vedere la nonna o andare a scuola o i suoi amici, ho visto la sua salute mentale deteriorarsi velocemente e io dovuto trattenermi dal non piangere perché non volevo che vedesse per la prima volta, che il papà non poteva aiutarlo e questo è un aspetto di cui nessuno parla, l’effetto psicologico che questo virus ha su di noi, soprattutto sui nostri figli, sui più piccoli.

E allora, sale la rabbia. Sale la rabbia, pensando all’incapacità nel gestire un’emergenza pubblica. Ok, ok, la pandemia iniziale, nessuno poteva immaginare e prepararsi a qualcosa di simile ma è passato 1 anno. Non si tratta più di un colossale imprevisto, ma di gestire il concreto presente, è questione di trattare, negoziare, organizzare, comunicare. E’ una questione quindi esclusivamente politica. Ed è, quindi, un totale fallimento politico il fatto che gli italiani non siano ancora stati vaccinati in massa e che non sappiamo, nemmeno, quando questo avverrà con chiarezza o certezza. Ci siamo, negli anni, indebitati per gigantesche opere inutili alcune delle quali nemmeno mai partite o completate. Quando si è trattato dei vaccini la politica si è massa a trattare come al mercato del pesce, perché? Perché non ci potevate mangiare?

E a noi, il mercato del pesce ci ha rifilato quello che puzza. Tenete presente che ad oggi 3 milioni e mezzo di italiani hanno ricevuto le due dosi di vaccino. Negli Stati Uniti vaccinano 3 milioni di persone ogni giorno. Quindi i vaccini esistono.

Semplicemente, c’è stato un catastrofico fallimento di chi ci amministra in Italia e in Europa nel farceli avere. E questi fallimenti gli italiani li pagano con la morte. Quella dei loro cari e quella del loro futuro. I morti della prima ondata li ha fatti il Covid. Questi, la vostra coscienza, chi vi dice chi li ha causati? Di chi è la colpa? Non c’è più tempo per sbagliare, solo agire”.
J-Ax

 

 

 

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