TORMENTONI ESTATE 2021: la caduta degli Dei

TORMENTONI ESTATE 2021: la caduta degli Dei

Fine agosto, tempi di bilanci estivi, anche musicali. Premettendo che nell’estate 2021 non ci sono stati clamorosi successi o un brano che abbia svettato in modo netto su tutti gli altri, vediamo quali sono stati i top e i flop (e i “so & so”).

Il brano più popolare è fuor di dubbio “Mille” dell’imprevisto trio Fedez, Achille Laura e Orietta Berti, che ha regalato a quest’ultima la prima n.1 dopo 55 anni di onorata carriera: 5 settimane in vetta FIMI e 6 in seconda piazza dietro “Mi fai impazzire” (totale 4 dischi di platino), 3 settimane n.1 in radio, terzo brano più ascolto su Spotify nei mesi estivi. L’impressione è però che dopo l’effetto boom iniziale abbia iniziato a stufare dopo 1 mese ma è obiettivamente la traccia più vicina al termine “tormentone” di questa fiacca estate 2021.

Subito dopo tocca a “Malibù” di Sangiovanni, rivelazione dell’ultima edizione di Amici: 4 settimane in vetta in FIMI con ben 6 dischi di platino, brano più ascoltato su Spotify durante l’estate ma più debole in radio, dove a malapena ha raggiunto la posizione 17 come picco (ma è ancora oggi nella top 20).

La già citata “Mi fai impazzire” di Blanco con Sfera Ebbasta meriterebbe il podio: al momento è a quota 6 settimane in vetta nella FIMI (3 dischi di platino), ora in top 5 su EarOne e secondo brano più ascoltato su Spotify durante questi mesi. In più, “Notti in bianco”, dello scorso anno, è ora alla 5 in FIMI…

A Mengoni è servita la pennellata disco ’80 firmata Purple Disco Machine alla sua prima vera hit estiva: “Ma stasera” è disco di Platino (anche se ora fuori dalla top 20), 3 settimane in vetta in radio. Esagerate però le 8 settimane consecutive alla 1 nella RTL Power Hits Estate (e che probabilmente gli farà vincere la competizione di quest’anno)…

Tre donne, tutte fra le protagoniste dell’ultimo Festival di Sanremo, si sono distinte in questi 3 mesi: la ritrovata Noemi con Carl Brave ha piazzato la sua “Makumba” alla 4 in FIMI (doppio platino) e ora in ascesa nella top 10 di EarOne; Annalisa con Federico Rossi ha scoperto sapori latini con la sua “Movimento lento” (8 in FIMI, disco di platino e alla 11 in radio); Madame, anche lei disco di Platino con “Marea” e alla 8 in EarOne.

Fra le hits straniere, si segnala la svolta elettropop di “Bad Habits” di Ed Sheeran (disco di platino e fresca n.1 in radio, oltre che campione in UK, dove svetta su tutti da 9 settimane consecutive); la pop dance del francese Kungs e la sua “Never Going Home” (disco di platino e in zona Champions in radio da mesi); la cover di “Iko Iko” firmata da Justin Wellington si è ben comportata (disco di platino, in top 5 in radio) ma è stata un po’ una “Jerusalema” mancata; a proposito di cover, il brano “Bongo Cha Cha Cha” di Caterina Valente (1959) è stato rispolverato con successo dai britannici Goodboys, arrivando al disco d’Oro e in continua ascesa in radio (ora alla 12) – non male per un brano che non arriva nemmeno ai 2 minuti di durata.

Bob Sinclar migliora le performance del brano dello scorso anno, “I’m On My Way”, con il gusto 80’s di “We Could Be Dancing” e la bella voce di Molly Hammar, passatissima in radio (non altrettanto bene in FIMI, con un peak solo alla n.93…). Un po’ sotto i loro standard invece i Coldplay con “Higher Power” (comunque n.1 in radio, disco d’oro) e i OneRepublic con “Run” (max n.6 in radio, disco di Platino). Discorso a parte per Dua Lipa: la sua “Love Again”, pur essendo il sesto (!) estratto dal fortunato “Future Nostalgia”, ben si è difesa in radio (n.5).

Chi non si riconferma, o si conferma solo in parte, sono gli autori delle più importanti hits estive made in Italy degli ultimi anni; partiamo da Takagi & Ketra: la loro “Shimmy Shimmy”, con Giusy Ferreri, ha all’attivo a oggi un solo disco di platino, ma non è mai stata nemmeno nella top 20 FIMI, mentre in radio si è fermata ai piedi del podio e ora addirittura è alla 32; negli anni precedenti, “Ciclone” arrivò a 2 dischi di platino, “Jambo” a 4, “Amore e Capoeira” a 5, 3 per “L’esercito del selfie”; anche come produttori, niente sfracelli: “Salsa” di J-Ax e Jake La Furia (un disco di platino, in debito di ossigeno dai 3 di “Ostia Lido” del 2019), “Un altro ballo” di Fred De Palma con Anitta (anch’esso platino, ma ben lontano dai fasti dei 6 di “Una volta ancora” con Ana Mena ma anche dai 3 di “Paloma” sempre con Anitta dell’anno scorso) e “Mohicani” dei Boomdabash con Baby K. Anche per loro una brusca frenata rispetto agli anni scorsi: un solo disco di platino a oggi e solo con un picco alla 9 in radio, abituati come loro a dominarla negli anni prima, con “Karaoke” (5 platini), “Mambo Salentino” (3), “Non ti dico no” (2), hits che permisero loro di vincere per 3 anni consecutivi l’RTL Power Hits Estate.

Se Atene piange, Sparta non ride: non ha convinto quest’anno l’accoppiata Rocco Hunt e Ana Mena con “Un bacio all’improvviso” (doppio platino), dopo la smash hit dell’anno scorso, “A un passo dalla luna” (6 dischi di platino), in entrambi i casi poco considerati dai programmatori radiofonici che a stento li hanno sospinti in top 20.

Formula stantia evidentemente anche per Fabio Rovazzi, al momento a secco di certificazioni con “La mia felicità” insieme a Ramazzotti (picco in radio alla 8); nel 2019 aveva ottenuto il Platino con “Senza pensieri”, 4 con “Volare”, 5 con “Andiamo a comandare” (nel 2016, sembra un’era fa).

Sono performance e numeri che dovrebbero far riflettere discografici e musicisti: forse la gente inizia a stufarsi dei tormentoni creati a tavolino per tentare di essere tali? È necessaria una sovrapproduzione simile ogni estate di brani che poi non hanno in loro un effettivo appeal melodico o ritmico che li possa rendere, non diciamo memorabili, ma quantomeno che possano essere ricordati almeno da un anno all’altro, senza essere sostituiti da un follow up sempre più debole dei predecessori?

Eppure spazi di manovra “altri” sembrano esserci: vedi i Pinguini Tattici Nucleari che ormai da quasi 2 anni macinano grandi numeri senza perdere in freschezza (come testimonia l’ultima hit, “Scrivile scemo”, doppio platino), così come Rkomi, nelle charts streaming (non radiofoniche) con 3 brani (“Partire da te”, “Nuovo range”, “Luna piena”), o l’elettropop di Samuel e Francesca Michielin, che con “Cinema” si sono ben destreggiati nell’airplay (peak al n.3). Piacevole in questo senso anche l’onesto pop 80’s dei The Kolors con “Cabriolet Panorama” (disco d’oro), uscita però troppo presto per durare per tutta l’estate (nonostante l’inserimento di un inutile remix coi Sottotono).

Discreti riscontri per l’amiciano Aka 7even con “Loca”(doppio platino). I Måneskin con il loro rock più o meno sfrontato quest’anno hanno vinto tutto quello che potevano vincere (Sanremo prima, Eurovision Song Contest poi, assalto alle classifiche mondiali successivamente) e con “I Wanna Be Your Slave” (anche nella versione con Iggy Pop) si sono portati a casa il doppio platino anche da noi. Fra gli outsiders di pregio, invece, da citare i Nu Genea con “Marechià” e Ariete con “L’ultima notte”.

Anche i grandi deejay internazionali sembrano faticare a restare a galla: deludente l’ultima di Calvin Harris con Tom Grennan, “By Your Side”, lontanissima dai suoi fasti passati; tante produzioni anche per David Guetta, ma nessuna che sfondi davvero – l’ultimo tentativo è “If You Really Love Me (How Will I Know)”, mentre quella di maggior appeal, “Heartbreak Anthem” con Galantis e le Little Mix (n.3 in UK) sembra interessare poco o nulla i nostri programmatori radiofonici (misteri della fede); Martin Garrix aveva tutte le carte per spaccare con “We Are The People”: l’accoppiata Bono e The Edge e colonna sonora degli ultimi europei, invece è rimasto solo un discreto successo (solo disco d’oro in Italia, poca roba anche in tutto il mondo); Purple Disco Machine aveva dominato lo scorso anno con “Hypnotized” ma quest’anno prima “Fireworks” (uscito mesi fa) e poi “Playbox” (troppo da club) sono rimasti lontani da quelle performance. Idem Topic: sia “Your Love (9 pm)” (uscita troppo tempo fa) e l’attuale “Chain My Heart” non raggiungono in alcun modo “Breaking Me” dell’estate 2020.

Per tornare in Italia, altri brani rimasti “in canna”: Colapesce e Dimartino, dopo la grande abbuffata con “Musica leggerissima”, hanno tentato la carta di “Toy boy” con Ornella Vanoni, vincendo il premio simpatia e poco più; stesso discorso per Gianni Morandi che si è affidato a Jovanotti per “L’allegria”.

Sulla carta, un’altra accoppiata che poteva spaccare era quella fra Michele Bravi e Sophie and the Giants ma la loro “Falene” è rimasta fuori dalle top 20. Idem con tuberi per la coppia Emma & Loredana Bertè con la loro “Che sogno incredibile”; “Melodia proibita” di Irama è un debole follow up de “La genesi del tuo colore”, che lo ha tenuto lontano dalle sue scorse hits estive come “Mediterranea” o “Nera”. Elettra Lamborghini ha invece azzeccato la hit “Pistolero” (doppio platino e da 3 mesi in top 10 FIMI) ma continua a essere poco apprezzata dalle radio.

Sotto le aspettative anche “Sorriso grande” di Alessandra Amoroso (solo disco d’oro), “Un’estate normale” di Nek, “Senorita” di Clementino e Nina Zilli, “Tuttecose” di Gazzelle e Mara Sattei (disco di platino), “In un’ora” di Shade (platino ma sempre non considerato in radio). Molto ridimensionato anche Mahmood, che sembra aver perso il suo giusto mix fra sperimentazione elettronica e intuito pop: la sua “Klan” si è fermata alla 42 in FIMI e ha mancato la top 20 in EarOne.

Diversi altri artisti da Sanremo hanno tentato la carta estiva ma senza riscontri: La Rappresentante di Lista, Arisa, Aiello, Malika Ayane, Coma_Cose. Achille Lauro con “Latte+” ha mancato la top 20 radio e non pervenuto in FIMI, dispersi Lorenzo Fragola, Anna Tatangelo, Bianca Atzei, Dj Jad e Wlady con Katia Ricciarelli con l’orrida “Tonight mon amour”…

Sonori flop anche per gli stranieri: Master KG, dopo la hit mondiale “Jerusalema”, si è messo insieme addirittura ad Akon e David Guetta che però non hanno fatto altro che banalizzare “Shine Your Light”; Alvaro Soler ha provato la carta “Mañana” con Cali & El Dandee (tra le firme di “Despacito”) ma i successi clamorosi di “El mismo sol” o “Sofia” sembrano di un’era geologica fa; anche Ava Max con “Everytime I Cry” non ha certo brillato.

Questa insomma l’estate 2021, dove a voler esser maligni si potrebbe dire che ha vinto la Coca Cola, con il branded content in “Mille” e la citazione anche nei brani di Samuel e di Annalisa: non ci resta che sperare in un’estate 2022 più ragionata e più interessante a livello musicale, senza ennesimi follow up non richiesti (e non graditi).

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