SANREMO 2025 – LUCIO CORSI: nella mia vita ho sempre inseguito le canzoni

Lucio Corsi si prepara a calcare per la prima volta il palco della 75esima edizione del Festival di Sanremo.
Il cantautore porterà in gara il brano “Volevo essere un duro”, una ballata intensa e riflessiva che affronta temi di accettazione e fragilità con il suo inconfondibile stile.
In questa intervista, Corsi ci guida attraverso il suo mondo musicale e personale, raccontando il significato della canzone, i progetti futuri e l’importanza di essere autentici.
IL FESTIVAL
Io inseguo le canzoni da quando ero bambino e andare al Festival della Canzone Italiana è una grande cosa!
È la cosa che mi ha sempre divertito di più fare, soprattutto con questa lingua, con l’italiano.
Quando hai a disposizione un tot di accordi, una strofa, e devi sintetizzare un concetto in quel tempo lì, l’italiano ci consente di farlo in tanti modi. Abbiamo dieci possibilità di dire lo stesso concetto in più modi, magari con un ritmo diverso. Perciò è un rebus, lo vivo come un gioco.
Passo giorni interi a cercare di dire un concetto in quello spazio nel modo migliore possibile, sia ritmico, sia di sintesi.
Essere sul palco dell’Ariston è un onore. Ci sono passati musicisti che amo: penso a Rino Gaetano, a Dalla, a Ivan Graziani con ‘Maledette Malelingue’, a Vasco Rossi con ‘Vita Spericolata’ e persino a Peter Gabriel che è arrivato sul palco appeso a una liana.Poi ci sono tanti altri che amo e che non ci sono mai stati. Per anni è stata una battaglia interiore per me, una voce che diceva: “Vai, vai, vai!” Ora sono qui, ed è una coincidenza che non posso ignorare.”
LA CANZONE CHE PORTO A SANREMO
“Volevo essere un duro” è un brano che parla di quanto il mondo ci vorrebbe infallibili, con la solidità dei sassi e la perfezione dei fiori, senza dirci però che tutti i fiori sono appesi a un filo. Spesso è difficile diventare ciò che si sperava, ma a volte ciò che speravamo di essere non è meglio di quello che siamo. Parla anche di accettazione, di quel precario equilibrio che abbiamo su tutte le cose.
Ci tengo a sottolineare che questa canzone è stata scritta pensando al disco, non con Sanremo in mente.
Le canzoni non vanno scritte per adattarsi a un contenitore. Quando le costringi, si ribellano.
Vanno scritte per necessità, per un’idea, un racconto.
Il fatto che sia finita a Sanremo è una cosa in più che mi rende felice.Sarebbe stato comunque uno dei singoli dell’album che sto preparando.
Nel brano c’è folk, c’è un po’ di rock’n’roll, ci sono diverse cose. È una ballata, un tipo di struttura a cui sono affezionato.
IL NUOVO DISCO
Stiamo finendo il disco proprio in questi mesi.
Ho cercato un cambiamento, soprattutto nella scrittura dei testi. Ho provato a parlare più concretamente delle persone. Prima usavo immagini come il vento, le onde, gli animali; adesso cerco di raccontare le persone più direttamente. Mi ispirano storie senza tempo, canzoni che non appartengono a un anno preciso. Quando ascolti Conte o Robert Wyatt, non sai dire in che epoca sono stati scritti. Questo è il mio obiettivo: parlare di cose che restino universali.”Saranno nove canzoni, incluse quelle già uscite, come ‘Tu sei il mattino’ e ‘Nel cuore della notte’. Queste due tracce aprono e chiudono l’album, ed è una coincidenza che mi ha sorpreso. Non avevo pianificato di legarle in questo modo, ma mi sono accorto che avevano senso così.
Mi piace che ci sia un filo conduttore, un racconto che si chiude con naturalezza. Il titolo? Non è ancora deciso, a volte viene subito, altre alla fine. Vedremo.”
IL LOOK
La mia estetica si è formata durante l’adolescenza. Sfogliavo foto di Mick Rock e dei Rolling Stones. Volevo essere come loro, ed è qualcosa che non è mai cambiato. La moda passa, ma il mio stile resta legato a quel mondo musicale.
Per me è sempre stata una questione di musica, non di vestiti.
Quando vado a comprare le sigarette, sono vestito come quando salgo sul palco. Forse con qualche accessorio in più, ma è tutto parte della mia quotidianità.”
LA NOIA
Da piccolo volevo fare il paleontologo. Crescendo in campagna avevi a che fare con la noia e le giornate lunghe. Ho imparato a farci i conti.
E quella noia è stata una benedizione: mi ha dato il tempo di imparare a suonare uno strumento. Non potevo andare in città, quindi suonavo sopra i dischi. Mettevo una canzone e ci suonavo sopra. Ho iniziato così.
Poi ho preso lezioni di chitarra e pianoforte, e durante il liceo suonavo con gli amici.
Quella passione è cresciuta, ed eccomi qui, inseguendo le canzoni come facevo da bambino.”
IL TOUR
Ad aprile ripartono i concerti. Inseguire le canzoni di città in città è la cosa che amo di più, è il sogno che ho da quando ero bambino.
Salire sul palco vuol dire incontrare la musica, come dice Paolo Conte in ‘Alle prese con una verde milonga’.Ogni palco è un trampolino verso un’altra realtà. Lassù riesco davvero a immaginare di essere qualcos’altro.
La band sarà la stessa con cui giro da tempo: armonica, chitarre, tutto al completo. Niente basi pre-registrate, solo musica dal vivo. È così che voglio presentare le mie canzoni.”
LE DATE
13 aprile 2025 – Estragon, Bologna
15 aprile 2025 – Teatro Concordia, Venaria Reale (TO)
16 aprile 2025 – Teatro Cartiere Carrara, Firenze
18 aprile 2025 – Largo Venue, Roma
23 aprile 2025 – Casa Della Musica, Napoli
28 aprile 2025 – Hall, Padova
29 aprile 2025 – Alcatraz, Milano
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