Recensione: THE WHITE STRIPES – “White Blood Cells”

Recensione: THE WHITE STRIPES – “White Blood Cells”

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Compie 20 anni il terzo album in studio dei The White Stripes  “White Blood Cells”. Un disco ruvido e torrido, tra rock e garage-punk che di fatto ha disegnato e costruito il successo  di due anni dopo con “Elephant ” e lanciato la coppia composta da Jack e Meg White.

Ecco la recensione datata 2001

Non fossero stati fratelli, Meg e Jack White, avrebbero potuto aspirare allo status di nuova coppia maledetta dell’indie-rock americano, come Jennifer Herrema e Neil Hagerty dei Royal Trux.

Inoltre, non si può nemmeno considerare i due giovani di Detroit dei novelli musicisti visto che con il nuovo “White Blood Cells” sono già tre gli album al loro attivo. Davvero sorprendenti questi White Stripes. Nonostante il loro originale mix fra garage-punk e blues rudimentale non avesse nulla a che fare con le sonorità elettroniche, sono riusciti a farsi arruolare dalla XL Recordings (Prodigy, Basement Jaxx, Johnny L), la quale fiutando l’affare ed il talento, li ha voluti presso la propria scuderia per i prossimi tre album.

Inoltre, pur di non vendere la propria immagine, pare che abbiano rifiutato un assegno miliardario offertogli dalla Gap, nota marca di jeans, che li aveva contattati per una campagna pubblicitaria televisiva. Ma questo è solo gossip. Quello che più conta è il fatto che i White Stripes sono sorprendenti soprattutto quando suonano.

Meg dietro i tamburi e Jack al microfono con la sua fedele chitarra e niente altro. E’ quello che basta se l’intenzione è quella di sintetizzare la pura essenza primordiale del rock. Un approccio al quanto minimalista che richiede talento, capacità di composizione e di interpretazione.

Da questo punto di vista “White Blood Cells” è un album impeccabile, una specie di summa del rock. Riff zeppeliniani (“Dead Leaves And The Dirty Ground”), diversivi country (“Hotel Yorba”), frenesie garage (“Fell In Love With A Girl”), delicatezze beatlesiane (“We’re Going To Be Friends”).

L’apice è “The Same Boy You’ve…”, melodia azzeccata, riff travolgente e puntuali cambi di ritmo, una canzone perfetta e un piccolo capolavoro.

“White Blood Cells” tornerà sugli scaffali dei negozi di dischi entro la fine dell’anno con un’edizione standard in vinile nero disponibile da venerdì 22 ottobre mentre il vinile colorato con il disegno a girandola rosso e bianco in edizione limitata verrà reso disponibile a sorpresa nei prossimi mesi. 

Come parte delle celebrazioni del 20° anniversario di White Blood Cells, l’album è stato anche rimasterizzato in HD a partire dai nastri originali utilizzando il processo Plangent per essere distribuito su tutte le piattaforme digitali e i servizi di streaming che offrono funzionalità audio di alta qualità, insieme al remaster HD di The White Stripes, album di debutto omonimo del 1999, ed alla pietra miliare del 2003 Elephant. Altri album dei White Stripes saranno disponibili in HD entro la fine dell’anno. L’anniversario viene ulteriormente commemorato con un’emoji Twitter a forma di  menta piperita a forma di vortice che appare automaticamente quando si utilizza uno dei seguenti hashtag: #TheWhiteStripes, #WhiteBloodCells20, #WhiteBloodCells, #FellInLoveWithAGirl e #HotelYorba!

SCORE: 7,50

TRACKLIST 

DISCOGRAFIA 

1999 – The White Stripes
2000 – De Stijl
2001 – White Blood Cells
2003 – Elephant
2005 – Get Behind Me Satan
2007 – Icky Thump

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