Recensione: SKRILLEX – “F*ck U Skrillex You Think Ur Andy Warhol But Ur Not!! <3"

Recensione: SKRILLEX – “F*ck U Skrillex You Think Ur Andy Warhol But Ur Not!! <3"

Con un titolo che è già manifesto e parodia, “F*ck U Skrillex You Think Ur Andy Warhol But Ur Not!! <3” chiude la parabola discografica di  Sonny John Moore, ma apre un varco nell’estetica post-tutto dell’elettronica contemporanea.

Skrillex Is Dead? recita il titolo della prima canzone. Un disco che è un commiato o un gesto di rottura? 

L’impressione è che questo album sia piuttosto una dilatazione controllata dell’universo Skrillex, un album che mette in scena un’antologia sonora personale – simultaneamente autoreferenziale e aperta, celebrativa e corrosiva.

Distribuito come un DJ set continuo da 34 tracce, il disco funziona come una lunga suite di mutazioni: dubstep, glitch, phonk, hyperpop, techno scomposta, spezzoni vocali ironici, sample irriverenti. Skrillex si muove come un alchimista digitale che ricombina memorie rave e iconografie internet, con il supporto di alleati eterogenei: da Jónsi dei Sigur Rós a Dylan Brady dei 100 gecs, passando per Varg2TM, Joker e il sempre fedele Boys Noize.

La poliedricità è la cifra distintiva dell’album, che alterna micidiali esplosioni bass-driven (come le attese Voltage e San Diego VIP) a detour più concettuali, come lo scherzo metalinguistico di Spitfire o le dissonanze sintetiche di Zeet Noise. C’è una libertà creativa quasi anarchica che attraversa il progetto, sorretta da un’intenzione curatoriale ben più consapevole di quanto la patina ironica lasci intendere.

Eppure, proprio questa libertà assoluta diventa, a tratti, il suo limite. L’album rischia di implodere su se stesso, perdendosi nei meandri di una stratificazione sonora fin troppo autoreferenziale. Non tutti i brani reggono il peso dell’ambizione, e alcune sezioni – come D&B Ting o certi momenti di filler atmosferici – scivolano nell’autocompiacimento, rallentando il ritmo di un ascolto altrimenti coinvolgente.

Lungi dall’essere un semplice amarcord, F*ck U Skrillex… è una riflessione disordinata ma autentica sull’evoluzione di una figura chiave del ventunesimo secolo sonoro. È anche un divertissement colto, una messinscena caotica che celebra la comunità, la scena e l’ironia come forme di resistenza all’omologazione.

Da ballare e da lasciarsi avvolgere a occhi chiusi e non da ascoltare! 

DA ASCOLTARE SUBITO

Difficile identificare una canzone nel suo termine consono. 

DA SKIPPARE SUBITO 

Fino a quando reggete e ballate. Poi skipissimo

SCORE : Voto 6,50

Skrillex Is Dead
Spitfire (feat. Hawaii Slim)
While You Were Sleeping VIP (feat. Virtual Riot & Nakeesha)
Slickman
Tears Lost Drop (feat. Sleepnet & Joker)
Things I Promised
Recovery (feat. Space Laces)
Andy
Squishy Clip
Look at You (feat. Jónsi)
Gulab XX (feat. Naisha)
Momentum (feat. Zacari, Starrah & Ilykimchi)
Animals Beat (feat. Team EZY)
Mirchi Test (feat. Virtual Riot & Nakeesha)
Hold On
See You Again VIP (feat. Swedm® & LOAM)
Morja Kaiju VIP
Korabu (feat. Bgirl, Parisi, Varg2™, Whitearmor, Eurohead & Jamesjamesjames)
Redline Dash
Zeet Noize (feat. Boys Noize & Dylan Brady)
Booster (feat. Dylan Brady)
Fricky VIP
Ultra Intro (feat. LH4L)
Jungundra
Druids (feat. G Jones)
Biggy Bap (feat. Wuki)
Say Goodbye (feat. Njomza & Swedm®)
Mosquitotouille
Baby Royal (feat. Swedm®)
G2G (feat. Swedm® & altri)
DNB Ting (feat. Majestic)
San Diego VIP
Voltage
Azasu (feat. Swedm®)

TRACKLIST

DISCOGRAFIA 

2014 – Recess
2023 – Quest for Fire
2023 – Don’t Get Too Close
2025 – Fuck U Skrillex You Think Ur Andy Warhol but Ur Not!!

WEB & SOCIAL 

https://www.instagram.com/skrillex/

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