Serve silenzio, attenzione, spazio. Serve tempo per ascoltare davvero Libertà negli occhi, il nuovo lavoro di Niccolò Fabi. Non perché sia un disco ostico, ma perché è pensato per chi accetta di farsi attraversare. Per chi riconosce che la musica, quando è scrittura interiore prima ancora che racconto, domanda ascolto, e non concessioni.
Il decimo album di inediti arriva sette anni dopo Tradizione e Tradimento e si presenta come una riflessione matura, consapevole, mai compiaciuta. Un’opera che si avvicina più alla forma-diario che alla forma-canzone, tanto da assumere a tratti la fisionomia di una piccola autobiografia spirituale. La chiave interpretativa è già tutta nell’incipit di Alba, primo brano in scaletta:
«Io sto nella pausa che c’è tra capire e cambiare».
È lì che si posiziona Fabi: in quel vuoto fecondo, in quel bivio esistenziale in cui la coscienza non è ancora azione ma ha già rinunciato all’inerzia. È l’elogio della sospensione, dell’ascolto, dell’attesa.
Nato in una residenza creativa tra le montagne innevate, Libertà negli occhi è, prima ancora che un disco, un’esperienza di distillazione. Fabi lo descrive come un dono, un gioco, una fotografia di felicità temporanea. E l’album riflette proprio questo: la cristallizzazione del presente in uno spazio sospeso, fragile, a tratti rarefatto, dove l’infanzia non è nostalgia, ma archetipo emotivo.
Musicalmente, il disco si muove con leggerezza sofisticata tra arrangiamenti minimali, timbriche acustiche e tocchi elettronici discreti. Nessuna impennata stilistica, ma un’armonia calibrata che lascia il giusto respiro alle parole. Compagni di viaggio che ha scelto al suo fianco per la realizzazione del disco: Roberto Angelini, cantautore e suo ventennale compagno di musica; il cantautore Alberto Bianco e il batterista Filippo Cornaglia, con cui condivide il palco e collabora da quasi 10 anni; Emma Nolde, nuova perla del cantautorato italiano; Cesare Augusto Giorgini, cantautore e producer conosciuto grazie all’esperienza presso Officina delle Arti Pierpaolo Pasolini.
E le parole, come sempre in Fabi, sono cuore e nervatura. La sua scrittura mantiene una tensione lirica alta, ma priva di retorica; cerca la verità in forme semplici, mai semplificate.
Canta il tempo, la fatica di crescere, il desiderio di restare autentici quando l’età anagrafica sembra non contemplare più l’incanto.
Per finire il disco viaggia sul formato fisico e su un formato visuale. Il disco è accompagnato infatti da un booklet fotografico di 56 pagine che contengono, oltre ai testi delle canzoni, uno scritto inedito a firma del cantautore e una serie di fotografie che raccontano e trasportano nell’atmosfera intima della baita in cui il disco è stato registrato e prodotto. Un racconto visivo di questa esperienza formativa e creativa.
A 57 anni, Niccolò Fabi firma un disco che è anche un gesto di resistenza: contro la velocità, contro la distrazione, contro l’idea che la maturità debba coincidere con la rinuncia alla meraviglia. Libertà negli occhi è il tentativo di guardare ancora, e meglio. Non altrove, ma dentro. Non oltre, ma qui.
DA ASCOLTARE SUBITO
L’amore capita – Acqua che scorre – Casa di gemma
DA SKIPPARE SUBITO
Impossibile!
SCORE: 8,00
Alba – Voto 8,00
L’amore capita – Voto 8,00
Acqua che scorre – Voto 8,00
Nessuna battaglia – Voto 7,50
Casa di gemma – Voto 8,00
Chi mi conosce meglio di te – Voto 7,50
Custodi del fuoco – Voto 8,00
Libertà negli occhi – Voto 7,50
Al cuore gentile – Voto 7,50
DISCOGRAFIA
1998 – Niccolò Fabi
2000 – Sereno ad ovest
2001 – Niccolò Fabi
2003 – La cura del tempo
2006 – Novo Mesto
2007 – Dentro
2009 – Solo un uomo
2012 – Ecco
2016 – Una somma di piccole cose
2019 – Tradizione e tradimento
2025 – Libertà negli occhi