Recensione: MUSE “Origin of Symmetry”

Recensione: MUSE “Origin of Symmetry”

Discostory selection: le interviste e le recensioni da rileggere … TASSATIVO

Ha compiuto 20 anni il disco numero due dei Muse. L’album che ha consacrato la band dopo il debutto di “Showbiz” del 1999.

Ecco la recensione originale datata 17 Giugno 2001: 

Pomposo, magniloquente, pretenzioso e prog-rock: con questi quattro aggettivi veniva definito da una testata musicale inglese l’infinito ed attesissimo nuovo lavoro dei Muse. Aggettivi forti che però danno un immagine chiara, precisa e stupefacente della musica della band inglese di Teignmouth.

Sin dal loro debutto, con quel loro fantastico “Showbiz” il giovanissimo terzetto composto dal chitarrista/vocalist Matthew Bellamy, bassista Chris Wolstenhome e batterista Dominic Howard si sono messi in mostra come la più valida band inglese stilisticamente affine ai Radiohead dei tempi passati.

A confermare questo alternarsi tra passione ed energia sono arrivati ben due singoli fantastici che hanno anticipato “The Origin Of Symmetry”, ovvero la recente “New Born”, pezzo dove la voce di Matt alternatamente angelica e spigolosa scende in meandri cupi, sporchi e distorti e la ossessiva e cupa “Plug In Baby”.

Piccoli capolavori del nuovo rock inglese che comunque si vanno a sommare ad altri nove brani per completare questo notevole disco. Brani che vivono degli incredibili e virtuosi volteggi vocali e di chitarre elettriche sempre presenti che fanno da padrone e cercano di prendere il sopravvento su un maggiore uso dell’elettronica, come ad esempio nel pezzo “Bliss”, filastrocca synth-heavy, un giusto compromesso forse tra il Krautrock e le progressioni dei Tangerine Dream.

Ma il disco è ricco di momenti di azione e reazione e i Muse alla ricerca delle origini della simmetria si immergono rabbiosamente, come nel caso di “Space Dementia”, in atmosfere epiche e orchestrali o in ambienti quasi spagnoleggianti e acustici come in “Screenager” e addirittura rock-jazz come nella virtuosa “Feeling Good”.

Bellamy e soci ci impressionano positivamente ogni qualvolta vagano in ritmi cupi, caotici e confusi come in “Hyper Music” e “Citizen Erased” e ci piacciono lo stesso quando sono intimi e claustrofobici come nella contorta “Micro Cuts”, darkeggianti come in “Dark Shines” e megalomani (quasi alla Queen) come nella conclusiva appunto “Megalomania”.

Abbiamo aperto con una serie di aggettivi e chiudiamo con altrettanti: glorioso, superlativo e affascinate tutto questo è “Origin Of Symmetry”, tutto questo sono i Muse. Grandi !!!

SCORE: 9,00

TRACKLIST 

DISCOGRAFIA 

1999 – Showbiz
2001 – Origin of Symmetry
2003 – Absolution
2006 – Black Holes and Revelations
2009 – The Resistance
2012 – The 2nd Law
2015 – Drones
2018 – Simulation Theory

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