Recensione: MARIANNE MIRAGE – “Teatro” [Traccia per traccia]
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Il “Teatro” di Marianne Mirage è pura poesia. Il suo ritorno discografico arriva ancora una volta come una brezza leggera, vitale, intima e immediata.
È una dichiarazione d’amore al nostro cuore più nascosto, un invito a fermarsi e ascoltare, a respirare ogni parola, ogni suono.
Marianne, nel suo viaggio musicale, ci invita ad accomodarci tranquilli in platea, a prendere il tempo che ci è necessario per immergerci nei mondi che crea. La sua voce mesmerizza e ci guida in un cammino di riflessione e sensazioni, portandoci a esplorare con lei le trame più complesse e sottili dell’animo umano. Con straordinaria sensibilità, Marianne svela il fragile equilibrio tra forza e vulnerabilità, energia e potere emotivo, regalando un’interpretazione che affascina, che ci cattura e ci trasporta in un’altra dimensione.
Gli elementi simbolici che attraversano le sue canzoni sono potenti e densi di significato: il vento di Tramontana, portatore di cambiamento, o l’iride, quel ponte sottile che connette il corpo e il cosmo, che ci ricorda quanto siano interconnessi il nostro io e l’universo. Temi al contempo personali e universali, come il coraggio delle donne, il diritto di raccontare la propria storia, la ricerca di una stabilità che vada oltre il mondo terreno, la guarigione delicata dopo una separazione dolorosa, la riscoperta della speranza e dell’empatia. E ancora, la connessione profonda tra l’essere umano e la natura, un legame che diventa quasi mistico. Tra queste riflessioni trovano spazio anche temi più tangibili, come la sessualità vissuta come estasi mistica, e momenti di intima dolcezza, come la dedica affettuosa al padre, che riscalda l’anima.
Dal punto di vista musicale, “Teatro” è un’opera essenziale, elegante nella sua semplicità. Prodotto e arrangiato da Marquis, il disco si muove come un delicato volo tra arrangiamenti intimi e sognanti e atmosfere che richiamano il fascino retrò degli anni Sessanta. Le sonorità si intrecciano perfettamente con la voce di Marianne, sensuale e calda, che si adagia su ogni nota, mettendo in risalto la forza evocativa di ogni parola, ogni silenzio. È un incontro perfetto tra la musicalità e il significato, una danza di emozioni che si mescolano dolcemente in un’atmosfera sospesa.
Con “Teatro” Marianne Mirage non crea solo un album: dà vita a un rito, una dimensione che trascende il semplice ascolto.
Un’invocazione, una chiamata che ci fa entrare in un mondo altro, un mondo dove le emozioni si dilatano e si intrecciano, dove i sentimenti si fanno spazio, si incontrano e si fondono in una sensazione collettiva.
TRACCIA PER TRACCIA
CHIUDI GLI OCCHI
Con parole dirette racconto la forza che una donna deve avere per fidarsi, per lasciarsi andare e per togliersi a volte da situazioni difficili. Le canzoni ci aiutano a liberarci, servono a prendere coraggio e non sentirci più sole. Ho pensato alla fiaba più famosa del mondo, che da sempre ci ha rese impaurite e senza scampo: quella di Cappuccetto Rosso. Dentro ognuna di noi c’è la stessa rabbia e forza del lupo, dipende solo da chi racconta la favola. Cappuccetto Rosso prima di tutte ha avuto il coraggio di raccontare la sua storia e questo coraggio ci rende libere e forti.
CIELO
Quando abbiamo scritto questa canzone, io e Alessandro Germanò abbiamo pensato alla fede, quella che ti sorregge quando tutte le certezze sulle quali hai fatto sempre affidamento crollano. Credo che cercare una verità assoluta e affidarsi solo al cielo sia a volte un modo per ritrovare la spiritualità che abbiamo perso.
BACI
Questa canzone mi ricorda le cantanti del passato. Ogni volta che penso di non voler più scrivere una canzone triste vengo sempre smentita. Le storie raccontate in una breakup song nascono sempre dal bisogno di uscire dalla penna, riversarsi sul foglio e trovare qualcuno disposto ad ascoltarle, per sentirsi dire: “Ti capisco”.
TRAMONTANA
Mi trovavo in Puglia al Sud Est Studio, dove stavamo registrando il disco con Marquis. Nel momento di pausa, seduti fuori, ho sentito arrivare un vento freddo: era piacevole visto il caldo dell’estate. Ho chiesto cosa fosse e mi hanno raccontato la storia della Tramontana, un vento che con la sua forza irrompe e cambia i piani. Ho preso la chitarra e ho iniziato a cantare l’hook. La prima frase, “non ho perso la speranza”, è nata senza pensarci. Vorrei che la canzone fosse per tutti un risveglio e che questo bisogno si disperdesse nel vento.
VENERE
“Senza cuore il mondo cade”. Non voglio vivere in mondo che ha perso la sua empatia verso l’umanità e la natura. Quando ho scritto questa frase ho pensato al presente. Questa canzone augura un ritorno all’amore universale con l’arrivo di Venere, alla generosità, alla sensibilità e ala gentilezza, perché se perdiamo questi valori abbiamo perso la nostra unica ricchezza”.
SENZA RIDERE
Ognuno ci legge quello che vuole nelle canzoni e questa è la loro forza.”
IRIDE
Nell’antica Mesopotamia, più di 2600 anni fa, si osservava il mutare del colore degli occhi perché si sosteneva che ciò che succedeva nel cosmo fosse ben visibile nel corpo, in particolare nell’iride. Io nell’iride delle persone che amo vedo l’inizio del mondo.
DUE ANIME
Un’ode al sesso, nella sua forma più mistica e celebrativa. Una libertà risvegliata che dovremmo sempre coltivare, nella scrittura di canzoni come nella vita.
LA CANZONE DEL VAMPIRO
Per il mio babbo.
DA ASCOLTARE SUBITO
Chiudi Gli Occhi – Venere – Due Anime
DA SKIPPARE SUBITO
Nulla. Lasciatevi conquistare dallo spettacolo di Marianne, non ve ne pentirete!
SCORE: 7,75
Chiudi Gli Occhi – Voto 8,00
Cielo – Voto 7,00
Baci – Voto 7,50
Tramontana – Voto 8,00
Venere – Voto 8,00
Senza Ridere – Voto 7,25
Iride – Voto 7,00
Due Anime – Voto 8,00
La Canzone Del Vampiro – Voto 7,50