Recensione: LADY GAGA – “Mayhem” [Traccia per Traccia]
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Non so se questo ritorno alle origini di Lady Gaga mi seduca del tutto. Confesso, con un velo di esitazione, di non essere mai stato un fervente discepolo di Miss Germanotta della sua prima era, quella di “The Fame” e “Born This Way”, dove il synth-pop pulsava come un cuore elettrico nei club di tutto il mondo.
Ho sempre amato la Gaga più sofisticata, quella che sussurra jazz tra le braccia di Tony Bennett, o che veste il rock con l’intensità di una diva consumata. Ma il fallimento cinematografico di Joker: Folie à Deux ha imposto una scelta inevitabile: tornare nella sua comfort zone, laddove tutto è cominciato, laddove il pubblico l’ha consacrata come un’icona.
“MAYHEM” è il manifesto di questa rinascita, un’opera che trasuda consapevolezza e controllo. Se da un lato riafferma la sua natura camaleontica, dall’altro è la prova che, anche quando gioca sul sicuro, Gaga non rinuncia mai a sfidare i confini. È un album vibrante, spregiudicato, ma anche profondamente intimo, dove la ricerca dell’identità si mescola alla volontà di appartenenza. Un dialogo tra caos e armonia, tra sperimentazione e nostalgia.
Le quattordici tracce si susseguono come capitoli di un diario sonoro, tra cui spicca Die with a Smile, la sua collaborazione con Bruno Mars, un inno edonistico e malinconico allo stesso tempo. Le melodie sorprendono, i testi scavano, lasciando emergere una Gaga che sembra ancora interrogarsi sul suo posto nel mondo. Il suono è impeccabile, come sempre, e dimostra l’ossessione dell’artista per il dettaglio: la fusione tra strumenti live ed elettronica è calibrata con maestria, mentre la sua voce – ora velluto, ora lama – attraversa ogni sfumatura emotiva.
Registrato agli studi Shangri-La, a pochi passi dalla sua casa a Malibu, l’album porta la firma di produttori di peso come Andrew Watt, Cirkut e Gesaffelstein, oltre alla stessa Gaga, che dirige l’orchestra con la sicurezza di chi ha già scritto pagine di storia.
Eppure, se c’è una critica da muovere, è che le prime tracce sembrano quasi un tributo a sé stessa, un déjà-vu che sfiora l’autoreferenzialità. Ma quando il disco prende il volo, quando abbandona i cliché del “Gaga-style” e osa spingersi oltre, allora sì che ritroviamo l’artista che sa reinventarsi, l’icona capace di rimanere una guida per una generazione che, senza di lei, non sarebbe la stessa.
TRACCIA PER TRACCIA
Disease
Si tratta di un brano dance dalle sonorità oscure che mescola l’elettronica ad una venatura rock, in cui Gaga canta un amore incondizionato.
Abracadabra
Un affresco immaginifico sulle molte prove della vita attraverso la rappresentazione di una festa metaforica.
Garden of Eden
Un inno alla vita notturna che fonde pop anni 2000 e chitarre electro-grunge. Il risultato è un caos controllato, seducente e frenetico, che racconta la notte come un paradiso artificiale in bilico tra euforia e rovina.
Perfect Celebrity
Ironia tagliente e attitudine rock per un brano che smaschera il culto delle celebrità con ritornelli incisivi e un groove aggressivo. Gaga si fa beffa della fama, muovendosi tra teatralità e provocazione.
Vanish Into You
L’amore ai tempi dell’apocalisse: questa ballata teatrale ispirata a Bowie unisce fragilità e audacia. I synth eterei e un crescendo emozionale trasformano la dichiarazione d’amore in un’odissea sonora intensa e cinematografica.
Killah
Un funk industriale, sporco e magnetico con reminiscenze di chitarrine alla Price che poi si trasforma quasi in drum’n’bas. Gaga gioca con l’elettronica e la sua voce si fa camaleontica, muovendosi tra sensualità e pericolo. Un inno al caos che fa ballare e inquieta allo stesso tempo.
Zombieboy
Una dance stile Chic con innesti di elettronica e rock industriale compreso un assolone hair metal. Un pezzo che pulsa di energia cupa e ossessiva, perfetto per il lato più sperimentale dell’album.
LoveDrug
Gaga vira sul dark-disco con una traccia che racconta l’anestesia emotiva attraverso bassi profondi e sintetizzatori pulsanti. Un pezzo notturno e avvolgente, ideale per chi ama la sua vena più malinconica e ipnotica.
How Bad Do U Want Me
Un omaggio al synth-pop dei primi anni ’80, in particolare a “Only You” degli Yazoo che però si trasforma in una canzone in cui l’influenza melodica alla Taylor Swift è abbastanza fastidiosa.
Don’t Call Tonigh
Una power ballad vecchio stile che passa senza lode ne infamia.
Shadow of a Man
Un beat Gaga-style per una riflessione sulla sopravvivenza in un mondo dominato dagli uomini. La voce di Gaga danza tra il ritmo e le melodie cristalline, regalando un pezzo elegante e potente.
The Beast
Gaga incarna la tensione tra desiderio e paura, con una performance vocale carismatica e senza freni.
Blade of Grass
La penultima traccia si trasforma in un momento di pura vulnerabilità: una ballata struggente che celebra l’amore come unico punto fermo nel caos. Voce e pianoforte in primo piano per un effetto intimo e toccante.
Die With a Smile
La collaborazione con Bruno Mars chiude l’album con un mix di malinconia e speranza.
SCORE : 7,00
Disease – Voto 6,75
Abracadabra – Voto 6,75
Garden of Eden – Voto 6,75
Perfect Celebrity – Voto 7,00
Vanish Into You – Voto 6,50
Killah (feat. Gesaffelstein) – Voto 7,50
Zombieboy Voto 7,50
LoveDrug – Voto 6,75
How Bad Do U Want Me – Voto 6,50
Don’t Call Tonight – Voto 6,50
Shadow Of A Man – Voto 6,50
The Beast – Voto 7,00
Blade of Grass – Voto 7,25
Die With A Smile (with Bruno Mars) – Voto 7,50
I VOTI DEGLI ALTRI
The Guardian: Voto 8,00
The Telegraph – Voto 8,00
Variety – Voto 8,00
DA ASCOLTARE SUBITO
Perfect Celebrity – Killah – Zombieboy
DA SKIPPARE SUBITO
Nulla. Il disco funziona bene e non annoia. E’ pur sempre un disco di Lady Gaga!
TRACKLIST
DISCOGRAFIA
2008- The Fame
2011 – Born this way
2013 – Artpop
2014 – Cheek to Cheek (con Tony Bennett)
2016 – Joanna
2020 – Chromatica
2021 –Love for Sale (con Tony Bennett)
2025 – Mayhem
Colonne sonore
2018 – A Star Is Born Soundtrack (con Bradley Cooper)
2022 – Top Gun: Maverick (Music from the Motion Picture) (con Harold Faltermeyer e Hans Zimmer)
2024 – Harlequin
2024 – Joker: Folie à Deux (Music from the Motion Picture) (con Joaquin Phoenix)
VIDEO
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