Il quartetto svedese dei Royal Republic è approdato alla Santeria di Milano (un forno nella prima giornata calda) per tornare, dopo oltre cinque anni di assenza, a mostrare chi sono diventati e come si sono evoluti nel tempo.
Dal palco la band propone un misto di glam rock, post punk, sano rock, un po’ di hard rock e un pizzico di Metallica (di cui propongono una cover), un cocktail esplosivo, potentissimo veloce di grande energia che spettina i presenti.
L’inizio è spettacolare, con il frontman Adam Grahn che imbraccia una chitarra illuminata con diversi colori che spicca nel buio. Un inizio “assassino” che lascia subito capire quali sono le intenzione dei quattro.
Giubbotti di pelle, luci cangianti che illuminano anche l’interno della batteria, ma soprattutto musica potente , veloce, una fucilata dietro l’altra, un susseguirsi senza soluzione di continuità diventando una mitragliata.
Una buona dose di machismo, una spruzzata di testosterone e una notevole presenza scenica e qualche momento coreografico completano il quadro della serata che è un susseguirsi e alternarsi di assoli e riff micidiali.
Un pubblico affezionato e appassionato riempie la Santeria e la band svedese entra subito in sintonia con la platea, con Adam che scherza e si diverte con le persone sotto il palco.
La raffica elettrica, con i brani più conosciuti acclamati e condivisi dai presenti, si ferma solo per due brani acustici, cantati, suonati ed interpretati dai quattro fronte palco. Un divertente siparietto che rende ancor più piacevole la serata.
Alla ripresa “elettrica” troviamo, sulle note di “Ain’t Got Time”, Adam a centro platea, circondato dal pubblico. A lui si unisce Gabriele, uno spettatore, al quale spetta il compito di tenere il ritmo suonando il “campanaccio” (ma da come maneggia la bacchetta si direbbe che sia un batterista).
Al ritorno sul palco ancora una manciata di canzoni veloci, fresche ed anche divertenti, all’occasione pure da ballare.
Nei bis poi arriva anche la cover di “Battery” dal repertorio dei Metallica.
Alla fine in poco meno di 90 minuti la band chiude il concerto, un’esibizione vitale, fresca, divertente, potente e tutto sommato anche originale.
Una sferzata rock piena di energia che lascia tutti gli appassionati (e i presenti) soddisfatti e contenti (e sudati) per quanto hanno visto e sentito.
Bravi, da seguire per gli incalliti rocker di ogni età.
SCORE 7,50
Recensione di Luca Trambusti per musicadalpalco.com (Clicca per leggere l’intero articolo)
LA SCALETTA
My House
Lovecop
Getting Along
Baby
Boots
Stop Movin’
Anna-Leigh
Back From The Dead
Full Steam Spacemachine
Wow! Wow! Wow! (Acustico)
Boomerang (Acustico)
Ain’t Got Time
Fireman & Dancer
Tommy-Gun
Bis
Lazerlove
Battery (Metallica cover)
Rata-Tata