Recensione: BRUNORI SAS – “L’Albero delle Noci”

Recensione: BRUNORI SAS – “L’Albero delle Noci”

Per scrivere questa recensione, ho scelto di indagare il perché sia necessaria un’opera come quella di Brunori nello scenario del pop italiano contemporaneo.

È necessario almeno per due aspetti: quello della poesia e quello dell’approccio cantautoriale.

Le dieci tracce dell’album non sono semplici canzoni, ma tessiture narrative, poesie generazionali che svelano l’intimità di un cinquantenne alle prese con i suoi patemi, le sue paure inespresse, le sue fragilità taciute.

Sono racconti frammentati di un padre che affronta il complesso intreccio della genitorialità, un viaggio emotivo in cui l’amore evolve e i legami mutano, sfuggendo a definizioni nette.

Per addentrarsi in questo universo narrativo, Brunori sceglie come simbolo l’immagine dell’albero, metafora antica e potente del desiderio di radicamento, del bisogno di appartenenza e della ricerca di un senso nel fluire delle stagioni.

La sua poetica si fa delicata e lancinante insieme quando canta le ombre e le luci della paternità: l’amore disarmante che non chiede nulla in cambio, l’estasi di una felicità sconfinata e a tratti incontenibile, ma anche il senso di inadeguatezza che sgorga di fronte all’immensità del compito, il rimpianto amaro per una vita passata e ormai lontana. Ogni nota è cesellata con sapienza, ogni parola è eco di riflessioni più ampie, più universali, su un tempo che scivola inesorabile, sulle stagioni dell’anima, sulle foglie che cadono e su quelle che germogliano.

L’album è uno specchio di tutto ciò che conta per Brunori. Dai brani intimi e riflessivi (Per non perdere noi e la sanremese L’albero delle noci), ai pezzi più dinamici (Più acqua che fuoco), al sarcasmo agrodolce di Pomeriggi catastrofici, alla profondità della tradizione cantautoriale di Luna nera, fino alla autenticità popolare di Fin’ara luna, cantata nel dialetto delle sue radici.

“L’Albero delle Noci” non è un disco che si può ascoltare con superficialità.

È un’opera che richiede attenzione, partecipazione emotiva, un coinvolgimento sincero. Soprattutto per chi conosce il peso della paternità, il carico di speranze e timori che essa comporta.
Io sono padre. L’albero delle noci ha scavato in me, ha sollevato polvere dai ricordi, ha colpito le corde dell’anima.
Mi ha fatto sorridere, commuovere, ricordare e sognare. Grazie!

SCORE: 8,00

1.  Per non perdere noi – Voto 8,00
2.  L’albero delle noci – Voto 8,00
3.  La ghigliottina – Voto 7,50
4.  La vita com’è – Voto 8,00
5.  Pomeriggi catastrofici – Voto 7,50
6.  Il morso di Tyson – Voto 7,75
7.  Fin’ara luna – Voto 7,50
8.  Più acqua che fuoco – Voto 7,50
9.  Luna nera – Voto 7,50
10.  Guardia giurata – Voto 8,00

DA ASCOLTARE SUBITO

Per non perdere noi – L’albero delle noci – Guardia giurata

DA SKIPPARE SUBITO 

Una mezz’ora per immergersi tra poesia e musica di qualità.

TRACKLIST

DISCOGRAFIA 

2009 – Vol. 1
2011 – Vol. 2 – Poveri Cristi
2014 – Vol. 3 – Il cammino di Santiago in taxi
2017 – A casa tutto bene
2020 – Cip!
2025 – L’albero delle noci

VIDEO 

WEB & SOCIAL 

https://www.instagram.com/brunorisas/

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