Live Report – DREAM THEATER il progressive metal in un teatro è possibile!

Live Report – DREAM THEATER il progressive metal in un teatro è possibile!

Un concerto di progressive metal in un teatro è possibile? 

Sì, se si parla dei Dream Theater, che a Brescia al Gran Teatro Morato vanno in scena con il terzo e ultimo show italiano del secondo tour dedicato a A View from the Top of the World e sono proprio loro dal palco ancora prima di cominciare che promettono sin dall’inizio che torneranno nel nostro paese.

La band riesce (se possibile) a migliorare ulteriormente la qualità del proprio show con un sound ancora più potente e pulito, ammesso che nel caso della band di Boston si possa ancora parlare di metal e non di virtuosismo musicale allo stato puro, quasi esagerato.

A emergere meno forse è il cantante James LaBrie in parte sommerso dalla potenza sonora in parte perché forse a nostro parere è quello che risente più dei concerti ravvicinati del tour (tre in tre giorni nella Penisola), al punto che lui stesso ammette dal palco: “ho bisogno di una pausa”. C’è da dire che in una formazione del genere, il ruolo del cantante non è certo il più semplice e soprattutto con il passare del tempo, diventa sempre più complicato e meno immediato far notare la propria qualità vocale, nel caso di LaBrie lui riesce comunque a compensare con le sue doti da frontman.

Nel complesso l’esecuzione è impeccabile per le quasi due ore di show, la miscela è la stessa di sempre, sincronia totale tra i musicisti, esplosioni sonore, pause improvvise alternate a scale e assoli in cui le tastiere di Jordan Rudess unite al basso di John Myung e alla chitarra di John Petrucci fanno tutt’uno al punto che a un orecchio esterno (un fan non appassionato) il concerto potrebbe sembrare la stessa lunghissima pregevole canzone.

Ad aprire e chiudere il concerto (bis a parte) sono proprio i brani dell’album a cui il tour è dedicato, The Alien e A View From the Top of the World, non mancano i brani del passato come Pull Me Under o 6:00, forse quelli con un sound più riaggiornato in chiave elettronica e digital, ma in una versione che il pubblico dimostra comunque d’apprezzare.

Da segnalare, l’incredibile esecuzione a metà concerto di un pièce tratta dall’album dei primi anni 2000, Six Degrees of Inner Turbulence con tre tracce (Solitary Shell, About to Crash e Losing Time) eseguite una di seguito all’altra e caratterizzate da assoli di Petrucci che in altri contesti avrebbero trascinato i fan al delirio e che in questo caso, considerato il livello medio dell’esecuzione, sono accompagnati da applausi convinti.

Dando un’occhiata in sala, il pubblico è quello che probabilmente segue la band dagli anni Novanta, ora cresciuto e senza più “chiodo” e capelli lunghi (alcuni con figli adolescenti al seguito in un palese tentativo “d’educazione musicale”), ma sempre altrettanto appassionato, lo testimoniano anche i cellulari alzati per Stories, foto e Live che rimangono dei casi sparsi e non la regola come capita sempre più spesso con concerti destinati a un pubblico di Millenial.

Avendo seguito i Dream Theater nel corso degli anni, attraverso innumerevoli esibizioni ed essendo filosoficamente contro (almeno io personalmente) alle band che si trascinano anche oltre la soglia degli anni per un’esecuzione rock e dei tour destinati più che altro a monetizzare, possiamo invece dire che il tempo sembra “far solo del bene” alla band.

La maturazione musicale è evidente, l’entusiasmo resta, rispetto al passato in particolare il periodo dell’album Awake e gli anni successivi, al virtuosismo è stato aggiunto più calore sul palco, lo show nel complesso è migliorato e anche la varietà dei brani dei vari album si presta molto a un’esibizione più ricca e coinvolgente.

Peccato per la proiezione dei video non a fuoco e su un pannello di sfondo predisposto dal Teatro Morato non omogeneo che nell’era in cui effetti laser e video fanno sicuramente la loro parte in un concerto avrebbero potuto essere migliori, incredibile invece l’acustica della location.

SCORE: 8,50

LA SCALETTA 

The Alien
6:00
Sleeping Giant
Bridges in the Sky
Caught in a Web
Answering the Call
Solitary Shell
About to Crash (Reprise)
Losing Time/Grand Finale
Pull Me Under
A View From the Top of the World

Bis:
The Count of Tuscany

LA GALLERY

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