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KAROL G “Tropicoqueta” non solo pop latino ma è un’opera-mondo

Karol G - photo credit Brianna Capozzi (2025-pp-06)

Altro che pop latino da playlist “Tropicoqueta” è un’opera-mondo, un  disco, ma che è una dichiarazione d’intenti.

Karol G non si accontenta più del ruolo di superstar latina. Con Tropicoqueta, si costruisce un proprio palcoscenico rituale, in cui la musica è solo il primo strato di una narrazione più ampia, personale e collettiva insieme.

Quinto album in studio e primo progetto pubblicato dopo una lunga pausa creativa, Tropicoqueta è il frutto maturo di un’evoluzione artistica e identitaria. Più che una collezione di brani, è una mappa emotiva che attraversa le sonorità dell’America Latina — dal reggaetón al vallenato, dalla bachata al mariachi — ma anche le cicatrici, i simboli e i contrasti che fanno di Karol G un’artista a cavallo tra radici e modernità.

Questo album è una lettera d’amore a ciò che siamo. A tutto ciò che sentiamo e all’infinito universo di cose che ci definiscono come latini. È quello che, per me, sarebbe la playlist perfetta.

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Un progetto in cui non potrei scegliere un brano preferito nemmeno se ci provassi. Amo tutte le tracce, perché ognuna ti porta in un mondo di sensazioni completamente diverso”, ha dichiarato KAROL G.

C’è teatralità, ogni traccia sembra costruita come una scena, tra arrangiamenti lussureggianti, cameo e rimandi iconografici. Ma non è solo forma. Tropicoqueta è anche un disco profondamente intimo, in cui sensualità e vulnerabilità convivono. La malinconia non è più debolezza ma energia ancestrale, mentre la seduzione diventa linguaggio politico. Karol G mette al centro le donne: quelle dimenticate, giudicate, idolatrate — e in questo teatro tropicale, le fa rinascere come soggetti, non oggetti.

Il cast di collaboratori è ampio ma ben scelto: Feid, Eddy Lover, Manu Chao, Greeicy, Mariah Angeliq, Marco Antonio Solís. Ognuno aggiunge un tassello sonoro a un mosaico che è anche dichiarazione di appartenenza. 

Il disco inizia con un cameo di una delle sue più grandi ispirazioni, l’icona del pop latino Thalia. Da lì si passa a un brano prodotto dal leggendario Pharrell Williams che fonde cultura americana e latina, a un autentico dembow realizzato con il produttore dominicano Leo RD e ai contributi di partner creativi come Edgar Barrera, Ovy on the Drums e Tainy.  Il risultato è un tributo stravagante che fonde il giusto tocco di nostalgia con il sound caratteristico di KAROL G.

“Tropicoqueta” segue una serie storica di record e successi che hanno consolidato KAROL G come una vera forza di una generazione nella musica e nella cultura. Con ogni pubblicazione e premio vinto, KAROL G continua a ridefinire il significato di superstar globale, portando con orgoglio la sua cultura sul palcoscenico mondiale e andando oltre i confini di ciò per ciò che concerne il mondo latino nell’intrattenimento globale.

E proprio nella stratificazione sta la forza del disco: Tropicoqueta è un lavoro che mescola alta e bassa cultura, folklore e immaginario digitale, passato e futuro, con una coerenza sorprendente. Non c’è nostalgia fine a sé stessa, ma una volontà di trasformare il ricordo in materia viva, sonora, visiva, politica.

Con oltre 26 milioni di stream solo su Spotify nelle prime 24 ore, Karol G dimostra che il successo non è incompatibile con l’ambizione artistica. Tropicoqueta segna un punto di svolta: da icona reggaetón a narratrice universale, Karol G continua a riscrivere le regole del pop latino globale, mantenendo saldo il legame con la propria cultura e rivendicando uno spazio in cui essere tutto — diva e ragazza di strada, cantante e regista, corpo e voce.

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