Intervista – TANANAI rendersi conto della fragilità della nostra società

Intervista – TANANAI rendersi conto della fragilità della nostra società

“Piccoli Boati”  è il primo EP di Tananai, all’anagrafe Alberto Cotta Ramusino classe 1995 milanese. Talento puro e emergente dello scenario indie nostrano. Un disco che racchiude il mondo lirico e musicale dell’artista raccontandone l’ambito più intimo e personale.

“Piccoli Boati” contiene, oltre l’ultimo singolo “Giugno” cinque brani inediti “Il Seno Sinistro”, “Paglie”, “10K scale”, Bidet” e “Saturnalia” che racchiudono tutto il mondo musicale dell’artista e raccontano la sua parte più intima. La scrittura di Tananai si caratterizza per l’espressione di un punto di vista moderno che passa attraverso testi intensi, che sanno emozionare e comunicare in modo diretto e senza filtri.

L’abbiamo intervistato telefonicamente in una Milano surreale colpita al cuore dall’emergenza sanitaria del Corona Virus. 

Mi sembra di vivere una situazione surreale, quasi da film. Stanno cambiando i meccanismi della quotidianità e ti rendi conto della fragilità della nostra società e di come in realtà il tuo mondo cittadino non è più il tuo guscio ma diventa una vera e propria incognita.

Molto semplicemente stanno cambiando le logiche fondamentali. Faccio un esempio: io ho sempre pensato che con più persone entro in contatto meglio è e meglio sto. Adesso tutto è ribaltato. Entrare in contatto con tante persone è diventato un pericolo, un rischio!

Speriamo che la musica servi a qualcosa, almeno a fare svagare e a pensare un po’ meno a questa emergenza.

“Piccoli Boati”, come tutto quello che di buono mi è successo negli ultimi anni, nasce di notte e deriva da un’incomprensione, una curiosità. Era tardi, avevo appena inviato un nuovo pezzo a Giorgia, la mia manager, che mi ha risposto mezza addormentata dicendo che le piacevano “quei piccoli boati” del vocoder usato nella canzone. “Piccoli Boati” significa tante cose: è un ossimoro e una sinestesia, il risultato di notti insonni e sacrifici. Queste canzoni descrivono il mio quotidiano, sono leggere ma allo stesso tempo profonde: la vita di tutti i giorni è la cosa più importante che abbiamo e determina la persona che sono diventato.

Se devo trovare un filo conduttore del disco è il racconto di una storia d’amore, la mia storia d’amore, dall’inizio alla fine. 

Racconto le varie fasi dell’amore seguendo un senso cronologico dall’innamoramento alla sua fine. 

IL DISCO RACCONTATO TRACCIA PER TRACCIA 

IL SENO SINISTRO

Voglio quello che proteggi sotto il seno sinistro”: un pezzo che parla d’amore in modo così semplice da risultare elaborato. L’innamoramento e la dolcezza dei primi momenti, la paura di fidarsi, i gesti sacri e profani dell’amore in contrapposizione e in sintonia. Con una base semplice ma ragionata (ed estremamente efficace) e una voce leggera e vellutata, Tananai rende facile innamorarsi e aprire le porte blindate che proteggono il cuore, sotto il seno sinistro.

10K SCALE

10K scale” è un brano chiave, che testimonia e descrive la trasformazione emotiva che si verifica all’interno di una relazione in crisi: se il testo de “Il Seno Sinistro” lasciava trasparire un Tananai dolce, innamorato e speranzoso, “10K scale” dipinge un ragazzo completamente diverso: disilluso, ferito, arrabbiato per la fine di un amore. Le sonorità di questa canzone sono quasi cacofoniche, a sostegno del testo sofferto, feroce e straziato.

Il pezzo termina con un omaggio alla poesia “Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale” di Eugenio Montale, che dona inoltre il titolo alla canzone stessa, e lascia l’ascoltatore con un senso di incompiuto e vuoto esistenziale.

SATURNALIA

Saturnalia è malinconia mista a speranza, che culla l’ascoltatore con parole e suoni dolceamari.

Da questa canzone emerge un Tananai combattuto, in guerra con se stesso: da un lato è ferito dalla fine di un amore sbagliato e, di conseguenza, diffidente nei confronti di una nuova conoscenza: “Stavolta giuro che non mi affeziono”; al contempo, però, è anche felice della sua presenza: “Ed io sono contento quando tu mi guardi, ed io sono contento di poter guardarti e di svegliarmi affianco a te che dormi la mattina. Tornando indietro ti vorrei incontrare prima”.

Un brano che in pochi minuti riassume perfettamente tutta la difficoltà del rialzarsi e ri-innamorarsi dopo una caduta dolorosa, dell’imparare a fidarsi di nuovo e ricominciare a provare emozioni dopo un periodo di dolore, vuoto e alienazione emotiva.

PAGLIE

Canzone che racconta del periodo in cui una relazione è terminata sì da poco, ma già da abbastanza tempo per ripercorrerla tutta con la mente, analizzare, ripensare in maniera quasi ossessiva a tutti i dettagli ed errori e porsi domande che non troveranno mai risposta.

Tananai si trova nel bel mezzo di una vera e propria “crisi di astinenza” dalla sua passata relazione, tossica e assuefacente, proprio come le sigarette che fuma.

Deve disintossicarsi e lo fa tramite questa canzone colma di tristezza e rassegnazione, caratterizzata da un accompagnamento di chitarra acustica molto dolce, così come la voce; quasi ad esorcizzare un dolore lancinante.

BIDET

La fine di una relazione porta spesso ad attraversare fasi di estrema nostalgia della quotidianità, della routine e delle cose semplici; “Bidet” descrive proprio una di queste fasi.

“Grazie tante per mancarmi come mi manca il bidet quando vado all’estero”: una mancanza forte, di un qualcosa che si è abituati ad avere nella propria quotidianità.

Il paragone è buffo, quasi ridicolo, ma molto azzeccato: quando finisce un amore si è razionalmente consapevoli del fatto che probabilmente non ci si incontrerà più; al contempo, però, lo si realizza veramente nel profondo soltanto più avanti, quando ci si accorge che alla propria routine “manca un pezzo”.

Ed è proprio quello il momento in cui la nostalgia inizia a fare male; non importa quanto sostegno e supporto morale si possa ricevere dalle persone care, la nostalgia non scemerà.

IL TOUR 

Dal 6 marzo, salirà sui palchi di tutta Italia per emozionare, con quello stile tagliente e magnetico che ha già acceso riflettori sul progetto:

Venerdì 6 marzo 2020 | Parma @ Pulp

Sabato 7 marzo 2020 | Firenze @ Viper

Venerdì 13 marzo 2020 | Piacenza @ MusiciPerCaso

Sabato 14 marzo 2020 | Milano @ Ohibò

Venerdì 27 marzo 2020 | San Benedetto del Tronto (AP) @ Edelweiss

Sabato 28 marzo 2020 | Pescara @ Scumm

Venerdì 3 aprile 2020 | Ceccano (FR) @ Officine Utopia

Sabato 11 aprile 2020 | Alezio (LE) @ El Barrio Verde

Lunedì 13 aprile 2020 | Serranova (BR) @ Pascaredda Spring Festival – Limited Edition

Giovedì 23 aprile 2020 | Torino @ Off Topic

Sabato 25 aprile 2020 | Thiene (VI) @ Sede Music Festival 2020

WEB & SOCIAL 

instagram.com/tananaimusica
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