Intervista: GALEFFI ho avvertito molta più responsabilità nello scrivere

Intervista: GALEFFI ho avvertito molta più responsabilità nello scrivere

Galeffi, cantautore romano classe 1991, dopo i buoni risultati ottenuti con il suo album di esordio Scudetto, si rimette in gioco con Settebello.

Un album caratterizzato da particolari sonorità, infatti riusciamo a percepire timbri che appartengono al jazz, al più classico pop e anche qualche sfumatura di rock. Con Settebello, Galeffi apre una nuova porta dalla quale spera di far passare più gente possibile.

L’album si chiama Settebello, come la carta più prestigiosa nel gioco della scopa. Ci spieghi la scelta di questo titolo?

Prima di tutto è il titolo della canzone che preferisco all’interno dell’album. Una volta che ho scritto quella canzone e mi hanno detto di pensare a un titolo, ho ragionato su un po’ di opzioni, ma Settebello l’ho trovato adatto sia pensando alla metafora delle carte essendo la carta più preziosa, ma oltre a quello più preziosa c’era il concetto di essere una perla, un uno su tanti. Mi piaceva l’idea un po’ egocentrica che questo album potrebbe essere il settebello di tanti dischi che escono. Un disco non per tutti ma che vorrebbero tutti.

Hai passato molto tempo ad ascoltare i vinili che hai in casa, da quali hai preso più ispirazione?

A livello italiano, Lucio Dalla, Piero Ciampi, Battiato, Gino Paoli. Ma questa cosa l’ho fatta perché trovo piacevole ascoltare i dischi in maniera rilassata, diversa rispetto ad ascoltare la musica con le cuffiette. Ti rende un ascoltatore attivo. Anche per questo ho deciso di fare un disco molto live, molto suonato, molto più vero. Volevo fare un disco che avesse un profumo di qualcosa di antico, di diversi sapori.

Si nota subito la nota live data al disco, hai già pensato come presentarlo in concerto?

No, purtroppo siamo stati bloccati con le prove e non ci siamo ancora incontrati per capire come organizzarlo.

Questo è il tuo secondo album, e si dice che il secondo è sempre il più difficile, hai trovato particolari difficoltà nel farlo?

Mentirei se ti dicessi di no. Finito il tour di Scudetto, è stato difficile recuperare un po’ di normalità. La fine del tour coincideva con l’inizio della scrittura dei nuovi brani. Ho avuto un mese di dramma, ma una volta scritto le prime due canzoni, avevo trovato la strada ed è stato tutto in discesa. Non si tratta della difficoltà di scrittura, è più incentrato su un discorso di responsabilità. Ho avvertito molta più responsabilità nello scrivere. Il primo disco è sempre un jolly, con il secondo le cose si fanno più serie. La responsabilità è rivolta anche verso se stessi, perché le aspettative non le hanno solo i fan, ma anche chi il cantante, quindi se si riesce a stare sul pezzo con le proprie aspettative, poi anche i fan risponderanno bene. Io sono il giudice più cattivo che conosco ma se devo dare un voto al mio album mi darei un 7… anche 7 ½.

Leggendo i titoli dei brani, trovo un sali e scendi continuo nei titoli, è una scelta che hai fatto te o è solo un qualcosa che mi sono immaginato io?

Lo hai notato te, ma mi fa piacere. Non essendo un disco facile, mi auguro che venga ascoltato, perché per apprezzarlo fino in fondo bisognerebbe ascoltarlo almeno 2/3 volte. Non è molto diretto come altri dischi di genere indie. Ho cercato di non mettere attaccate troppe canzoni difficili, ma ho cercato di alternare una facile con una difficile, oppure due medie. Io sono un po’ malato per i numeri e ci sono dei numeri importanti, come il 3, 7 e 10, e ho voluto mettere tre canzoni che di cui sono particolarmente orgoglioso, che sono America, Tre metri sottoterra e Bacio illimitato.

https://www.youtube.com/watch?v=lqyTHE_iGIs

Tracklist Settebello

1 Settebello
2 Monolocale
3 America
4 Dove non batte il sole
5 Grattacielo
6 Quasi quasi
7 Tre metri sotto terra
8 Cercasi amore
9 Gas
10 Bacio illimitato

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