ROMINA FALCONI – Biondologia traccia per traccia

ROMINA FALCONI – Biondologia traccia per traccia

Esce il 15 marzo “Biondologia – L’arte di passeggiare con disinvoltura sul ciglio di un abisso” il concept album di Romina Falconi. 

“Biondologia”, presentato a Milano con un relatore special guest come Fabio Canino, è un ulteriore tassello del suo progetto artistico musicale. Dopo aver tradotto in musica i temi emozionali del Pessimismo (“Cadono Saponette”), dell’Abbandono (“Le 5 fasi del Dolore”) la sua “mappa emozionale” si arricchisce con “Vuoi L’Amante” e il tema della Dipendenza Affettiva.

Il disco è  uno studio psicologico delle emozioni in una nuova forma musicale battezzata “Psico-Pop”.

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Quest’album è una mappa psico-emozionale di tutti gli schiaffi della vita” racconta Romina “Ogni canzone è uno stato emotivo preciso, con un suo suono e una sua voce narrante: quella di un paziente dall’analista. Voglio parlare di emozioni perché sono pure e incontrollabili, così come è puro il paziente che si racconta: non deve avere ragione, non deve essere saggio, vuole solo tornare in piedi. Scrivo in questa forma perché voglio che chi mi ha scelta non si senta più solo. Ne so qualcosa della solitudine.  In certe situazioni si vorrebbe apparire forti, migliori; si vorrebbe sempre avere ragione. Io me ne sono fregata della ragione e ho puntato tutto sulle debolezze umane. Cado a pezzi e chiedo scusa, rido di tutto e di me. Dedico con ferocia questi capitoli a chi, come me, sa che gli eroi non sono quelli invincibili; sono i caduti che hanno saputo insistere.”

 

Questa la tracklist del disco:

1. Poesia Nera
2.Le 5 fasi Del Dolore
3.Vuoi L’Amante
4.Troppo Tardi
5.Latte+
6.Cadono Saponette
7.Sei Mejo Te
8.Tienimi Ancora
9.Sex Tape
10.Ringrazia Che Sono Una Signora
11.Ci Vediamo Presto
12.Buona Vita Arrivederci

Biondologia è stato interamente scritto da Romina Falconi e prodotto da Francesco ‘Katoo’ Catitti. Tra i musicisti che hanno collaborato al disco spiccano i nomi di fama internazionale Gary Novak e Reggie Hamilton.

Biondologia – Track by Track

Note dal taccuino dell’analista
Paziente: Romina Falconi, anni 18, da Torpignattara, cantautrice

1) POESIA NERA (I rimorsi)

La paziente elenca le cose che non si perdona, confermando che i nostri peggiori giudici siamo sempre noi stessi. Ha fatto errori, per rimediare deve riconoscerli tutti.

“Regina solo adesso ma ormai non c’è più gusto, la bimba che ero un tempo distrugge ancora tutto”

2) LE 5 FASI DEL DOLORE (L’abbandono)

La paziente ha vissuto la fine di una convivenza attraversando le 5 fasi del modello di Elisabeth Kübler-Ross: Rifiuto, Rabbia, Patteggiamento, Dolore, Accettazione. Si segnala che la paziente in questo percorso non ha rinunciato all’autoironia. Tuttavia, avendo amato profondamente, bisogna mettere in conto anche il dolore. La paziente non si deve rassegnare e per arrivare all’accettazione ci vorrà molto tempo.

“Come imparo a dire addio, così, senza impazzire?”

3) VUOI L’AMANTE (La dipendenza affettiva)

La paziente esclama ad inizio seduta  “Mi ama ma non lo sa!” rinunciando a focalizzare il problema che non è innamorarsi di una persona impegnata sentimentalmente o libera, ma innamorarsi di una persona che non è libera di amare, di una passione triste. Forse perché la paziente crede di meritare solo quello, dimenticando che c’è sempre una moglie, un carattere difficile, una lontananza o un’infanzia difficile a giustificare tutto. Aggiunge poi: “Ma a me chi pensa?”

cercando di giustificare la presunta verità del partner che pare essere più importante della sua e non comprende che tutto ciò non si chiama amore ma dipendenza affettiva.

“Mi dicevi sei speciale ma poi vuoi quella normale”

4) TROPPO TARDI (I rimpianti)

La paziente non ha il coraggio di chiamare una persona che le manca. Per il suo inconscio cambiare idea equivale a morire perché la trappola è convincersi che lei è il suo carattere e le sue idee, come se non avesse il potere di scegliere. La paziente continua ad affidarsi alla procrastinazione e, rimandando, avverte un certo sollievo. Da questo equivoco, sta nascendo in lei la vocazione al rimpianto.

“Mi manchi ma io non ti chiamo”

5) LATTE+ (il desiderio)

La paziente racconta di aver incontrato un uomo e, per la prima volta nella sua vita, di aver potuto godere solo dell’amplesso in sé, senza pensare al dopo. Si dichiara fiera di essere sembrata una femmina dominante durante tutto l’atto amoroso. La paziente afferma inoltre la grande soddisfazione come donna di essersi presa ciò che voleva senza neanche preoccuparsi dei convenevoli, al punto che dopo il sesso l’uomo è eliminato. Poi però si è svegliata.

“Ora che mi sveglio, mi giro nel mio letto e mi accorgo che non esisti”

6) CADONO SAPONETTE (Il pessimismo)

La paziente oggi apre la seduta citando un simpatico aforisma “La differenza tra il pessimista e l’ottimista è che il pessimista l’ha presa in quel posto prima”. In questo clima di presunta prudenza, la paziente non realizza la presenza di un vero e proprio “blocco” che porta ad un atteggiamento costante di sfiducia nei confronti della realtà.

“Sei perfetto che non sembri vero, come minimo sarai un sicario”

7) SEI MEJO TE (l’intolleranza)

La paziente racconta di essersi imbattuta in una personalità narcisistica, cercando come poteva di reagire alle continue critiche del soggetto che si sentiva superiore con l’intento di demolire tutto e tutti. La paziente inoltre fa ascoltare un elegante scambio di messaggi vocali con tale Roberto Recchioni (autore, illustratore e curatore di Dylan Dog, ndr) dal quale sembra essere scaturita questa reazione sarcastica trovando la risposta perfetta per tutte le critiche distruttive.

“E allora sei mejo te”

8) TIENIMI ANCORA (La paura)

La paziente è davanti ad un bivio: decidere di lasciarsi andare o rimanere cristallizzata. L’intimità potrebbe essere la porta d’ingresso ai traumi passati e dunque appare alla paziente come un mostro mai visto prima, tecnicamente riconducibile alla sindrome di abbandono (ti lascio io prima che lo faccia tu). La paziente sembra come se, da un momento all’altro, temesse di infrangersi in mille pezzi.

“Ho il corpo pieno delle tue impronte, ingombranti come i segni delle fruste”

9) SEX TAPE (L’esibizionismo fallimentare)

La paziente afferma di aver provato col suo partner a filmare un amplesso ma le aspettative sono state assai alte rispetto al risultato. Il suo racconto sembra quasi una provocazione, la messa in scena di un finale scontato, più che ipotetico, di quella che è una moda poco edificante. Forse sta realizzando che i sex tape saranno sempre più brutti di quanto immagina e spesso il desiderio di esibirsi dovrebbe sfogarsi in forme meno rischiose.

“E rovinami tutta ma attento al trucco!”

10) RINGRAZIE CHE SONO UNA SIGNORA (La rabbia)

La paziente oggi è una furia cieca ma cerca di darsi un contegno e di apparire elegante anche se il risultato è grottesco. La paziente ci tiene molto a questo sfogo perché vuole rimarcare l’emozione più comune ma più nascosta da tutti i colleghi: la rabbia. L’emozione della rabbia non dovrebbe essere repressa perché potrebbe generarsi in ben altro.

“Mi incazzo come un’ape, ti buco tutte le ruote”

11)  CI VEDIAMO PRESTO (Il lutto)

La paziente scrive una lettera ad una persona con la quale aveva un rapporto simbiotico, come per raccontargli come sta invecchiando senza lui. Sebbene il lutto sia un evento irreparabile la paziente può superare tutto e anche questo, anche se l’ombra di quell’assenza non andrà mai via. In questo caso il tempo non la guarisce, il tempo la abitua.

 “Potevo anche morirci sul tuo petto”

12)  BUONA VITA ARRIVEDERCI (liberazioni dalle vecchie ombre)

La paziente sta imparando a dire addio a tutti i rapporti tossici della sua vita, non nascondendo reazioni che manifestano uno spiccatissimo egocentrismo infantile. La paziente menziona tutte persone reali della sua vita ma preferisce non svelare dettagli onde evitare querele, specie dai soggetti di cui si intravede una parentela.

“Mi dicevi non so stare senza te e allora perché stai bene?”

 

 

 

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