SANREMO 2025 – MARCELLA BELLA: Sono la stessa ragazzina di Montagne Verdi

SANREMO 2025 – MARCELLA BELLA: Sono la stessa ragazzina di Montagne Verdi

Marcella Bella sul palco dell’Ariston ha portato il suo nuovo brano Pelle diamante.

A vent’anni da “Uomo Bastardo”, la cantante ritorna per la nona volta sul palco del Festival di Sanremo.

Pelle diamante è un brano che punta l’attenzione sulle donne.  Una donna forte e indipendente, non ha bisogno di un uomo accanto. Ricordatevi che io sono una persona sincera che dico sempre quello che penso.

Q&A

Come stai?

Sono distrutta, stanca morta, menomale che c’è la finale. Non è stato per me un viaggio semplice, nonostante io abbia messo tutto quello che avevo a disposizione, la mia energia, la mia sfrontatezza. Sono felicissima di aver dedicato. Adesso che Ono diventata maggiorenne, posso ricominciare. Mi sono accorta che ci sono un sacco di giovani ed è dura, durissima, ma sto vendendo cara la pelle.

Nel 1972 Montagne verdi. Come ricordi quel Festival?

Intanto ero una ragazzina sconosciuta e da un giorno all’altro si avverò un mio sogno. Fu un doppio successo mio e di Gianni. Le nostre vite musicali sono sempre andate in parallelo.

Quale esperienza ti ha forgiato con una pelle di diamante?

Il coraggio di tornare a Sanremo in pasto a questi giornalistoni e il coraggio di stare zitta. La corazza me la sono fatta con tutte le mie esperienze di vita. Ci sarebbe da scriverne un libro. Oggi è più dura perché è un po’ che non canto, anche per colpa di “qualcuno” che mi ha frenato perché avevo canzoni pronte 5 anni fa, mentre Carlo quest’anno mi ha accolto.

Sei anche autrice, l’album Etnea lo hai scritto anche tu?

Mi sono stupita da sola. Ho visto come lavorava Gianni, mi sentivo anche in difficoltà all’inizio avendo un fratello che è un autore grandissimo. Mi sono trovata anche svilita quando Gianni non ha potuto più scrivere, per cui mi sono cimentata. ho collaborato con Rosario (mio fratello pianista) io mi sono affacciata al cantautorato con molta umiltà ma ho avuto il benestare di Gianni.

Qual è il Festival che ti è rimasto nel cuore?

Sono due. Il primo e l’altro fu il 1986 con un brano scritto da Gianni e Mogol. Ho avuto la mia soddisfazione arrivando terza. Non è facile salire sul podio, quest’anno men che meno. Non sono venuta al Festival con velleità di vittoria. Per me è come se mi stessi reinventando, senza spingere troppo con i gomiti, sono contenta perché la canzone sta piacendo. Io in realtà punto all’ultimo posto, come qualche altro grande, vedi Vasco che arrivò ultimo per poi esplodere. Nell’animo sono ancora la ragazzina di Montagne verdi che prende la sua energia dal pubblico.

La Bertè ti ha scritto?

La Bertè mi ha mandato un messaggio dicendomi “Mi raccomando questa sera spacca”.

Ascolteremo una Marcella Bella diversa nel prossimo album?

Vorrei avvicinarmi ai giovani. Il mio pubblico è cresciuto tanto, i più giovani hanno sentito qualche mia vecchia canzone nell’aria. Io piaccio molto ai bambini, penso perché sono un animo puro come loro. Non cerco di essere sofisticata e costruita. Ho portato sul palco Pelle diamante, una canzone così contemporanea perché vorrei conquistarmi un pubblico nuovo.

Cosa cambieresti del Festival?

Dovrebbero vietare l’autotune. Sono l’unica a non aver usato al Festival autotunes e in ear. Fin Giorgia ha usato l’autotune. Chiamatemi all’antica, io voglio sentire il pubblico, i violini. Sono l’unica che canta “alla vecchia”.

VIDEOCLIP

WEB & SOCIAL

Instagram https://www.instagram.com/marcellabella.official

Related Posts