Nasce Rosmarina. Non solo un singolo, ma una dichiarazione d’intenti: un collettivo musicale internazionale che mescola funk, soul, disco e identità culturali, con l’ambizione di riscrivere i confini del pop contemporaneo.
Il brano d’esordio, omonimo, pubblicato da Maledetta Discoteca e distribuito da MGM, è un inno queer dai colori brillanti, co-prodotto da Mocky – il talento canadese dietro artisti come Feist e Jamie Lidell. Il suono è ruvido e sensuale, analogico e solare, tra i Nu Genea, i Khruangbin e l’eco profondo dei Sault.
A guidare il progetto c’è la cantautrice Moorea Masa:
il brano è “un inno d’amore queer che fonde sintetizzatori analogici, testi in italiano e groove soul funky contagiosi, pensato per la pista da ballo.
Una celebrazione dell’amore in tutte le sue forme, della libertà di espressione e dell’incontro tra culture, attraverso eclettiche sonorità disco-oriented, dai Nu Genea ai Sault fino ai Khruangbin.
Nata a Portland, di origini italiane e afroamericane, Moorea incarna quella fusione che è anche il cuore della band: insieme a lei, il batterista e produttore veneto Tommaso Cappellato e il funambolico Swatkins (Steve Watkins), tastierista e maestro del talkbox, già al fianco di Vulfpeck e Lettuce.
Rosmarina nasce a Los Angeles ma ha radici sparse: l’Italia nel cuore, la California nell’anima e una missione dichiarata – ballare, amare, contaminare. In un’epoca che continua a segmentare, Rosmarina propone l’esatto opposto: un suono liquido, inclusivo, orgogliosamente ibrido.
Un debutto che non chiede il permesso. Lo balli o lo salti, ma non puoi ignorarlo.