Recensione: ST.VINCENT – “Daddy’s Home”

Recensione: ST.VINCENT – “Daddy’s Home”

St.Vincent è finalmente (ri)apparsa. I suoi fedeli, ormai in pausa forzata da pellegrinaggi concertistici, l’hanno vista finalmente ricomparire.

La santa si è nuovamente manifestata in tutta la sua potenza, e ha ripetuto il miracolo: è tornata con un nuovo album, piena di grazia più che mai: “Daddy’s Home”, la Casa del Padre, guarda un po’. Difficile non suonare il campanello se l’invito ad entrare raffigura St.Vincent, al secondo Annie Clark, in posa conturbante, gambe accavallate, sguardo che poco  lascia all’immaginazione.

Il Padreterno in realtà c’entra poco, il padre terreno moltissimo: nel 2019 è stato scarcerato dopo una lunga detenzione. Il ritorno al passato  è quindi una tematica importante di questo sesto lavoro della poliedrica  cantautrice, ravvisabile facilmente nelle sonorità anni Settanta che si insinuano tra una moltitudine di generi ed una certo leitmotiv nostalgico.

Eppure di St. Vincent abbiamo sempre apprezzato altro. La capacità di essere completamente sopresi e sopraffatti dalla sua musica: unica, ironica, audace, Imparagonabile. Inclassificabile. Che sia il miglior disco di St.Vincent quindi  no, non lo possiamo dire. Per una semplice ragione. Questa volta la sorpresa è di non esserne stati sorpresi. Cosa che a suo modo, nell’universo stvincentiano, ha assolutamente senso. Se non altro, questo riferimento ai Seventies non è condannabile, dal momento che è un omaggio spassionato  a suo padre, che proprio della musica di quegli anni è un gran cultore (vedi Steely Dan, band di cui si avverte la presenza nel disco, nonché primissimo concerto a cui Annie assistette da bambina, in sua compagnia).

Eppure St.Vincent non ci ha rifilato un disco scontato. Il complesso sonoro è morbido, posato, elegante, e reso ancora più sofisticato dall’inserimento del sitar elettrico. Un po’ di Joni Mitchell, parecchio David Bowie, una manciata di Pink Floyd, manca solo lo Spirito Santo. Ma quello potete aggiungerlo voi con il calice di vino giusto. Amen.

SCORE: 7,00

TRE BRANI DA ASCOLTARE SUBITO:

Pay Your Way in Pain – The Melting of The Sun – My Baby Wants A Baby

QUOTES:

I signed autographs in the visitation room
Waitin’ for you the last time, inmate 502Daddy’s homeYou still got it in your government green suit
And I look down and out in my fine Italian shoes
And we’re tight as a Bible with the pages stuck like glue
Yeah, you did some time, well, I did some time, too

Daddy’s home

Ow
Ow
Ow

Daddy’s home, daddy’s home, daddy’s home
Daddy’s home, daddy’s home, daddy’s home, daddy’s home

Well, all good Puritans, they’ll pray about reform
You swore you had paid your dues, then put a PayDay into your uniform
We’re all born innocent, but some good saints get scrеwed
Well, hell, whеre can you run when the outlaw’s inside you?

Ow
Daddy’s home
Daddy’s home
(Daddy’s home, daddy’s home, daddy’s home)
(Daddy’s home, daddy’s home, daddy’s home, daddy’s home
)
Yeah
(Daddy’s home, daddy’s home, daddy’s home)
(Daddy’s home, daddy’s home, daddy’s home, daddy’s home
)
Daddy’s home

 
(Somebody Like Me)

TRACKLIST

DISCOGRAFIA

2007 – Merry Me
2009 – Actor
2011 – Strange Mercy
2014 – St. Vincent
2017 – Masseducation
2021 – Daddy’s Home

IL VIDEO

WEB & SOCIAL

instagram.com/st.vincent

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