Recensione: STUDIO MURENA – “Notturno” [Traccia per Traccia]
![Recensione: STUDIO MURENA – “Notturno” [Traccia per Traccia]](https://www.newsic.it/wp-content/uploads/2025/05/Studio-Murena-Notturno-album-2025-786x786.webp)
Esistono visioni nella musica italiana. Esistono sperimentazioni, ricerche sonore e liriche. Esistono artisti che faticano ma al tempo stesso osano e non si vogliono lasciare omologare.
In un panorama musicale italiano spesso intrappolato tra convenzioni produttive e derive autoreferenziali, “Notturno”, il nuovo lavoro degli Studio Murena, si staglia come una radiazione obliqua, capace di illuminare con lucida inquietudine gli angoli notturni più in ombra dell’anima e della società.
La band si conferma realtà autenticamente visionaria della scena contemporanea, parte di una ristretta avanguardia che non teme la complessità né si piega all’omologazione del gusto. Il loro è un percorso artistico nutrito di rigore formale e istinto anarchico, dove ogni suono è frutto di un’ossessione collettiva per la verità, per la materia viva della musica.
“Notturno” è un’opera evolutiva che nasce nel solco di una suggestione visiva – un’installazione di Philippe Parreno, artista transdisciplinare noto per l’ibridazione tra immagine e percezione – ma si sviluppa come un organismo sonoro autonomo, pulsante, dotato di una sua cosmologia interiore. Il disco si muove come un flusso ipnagogico: una deriva notturna tra coscienza e sogno, tra carne e spirito, in cui la band mette a nudo non solo la propria estetica, ma la propria urgenza emotiva.
Undici brani costruiti come cortocircuiti tra parola e suono, dove l’introspezione lirica si intreccia con una struttura musicale sempre più ambiziosa e coesa. La cifra stilistica resta quella consueta – un ibrido ardito tra jazz, hardcore rap ed elettronica – ma “Notturno” alza l’asticella, lavorando sulla densità e la rotondità del suono, sulla sintesi delle intenzioni.
Il risultato è un affondo più melodico e accessibile rispetto al passato, ma mai ammiccante, sempre teso nella ricerca di una forma espressiva che non rinuncia alla complessità.
Il disco parla – anzi, grida sommessamente – a chi è disposto ad ascoltare. Gli Studio Murena sondano le fragilità umane con barre crude, poetiche, spesso sferzanti. Si parla d’amore e rabbia, nostalgia e disillusione, lutto e resistenza, ma sempre in una prospettiva che trasforma l’esperienza individuale in sentimento collettivo. L’inquietudine è il sentimento guida: non un’angoscia sterile, bensì una tensione creativa che si traduce in forma, ritmo e dissonanza.
Le collaborazioni – da Fabrizio Bosso a Willie Peyote, da Rodrigo D’Erasmo a Mezzosangue, passando per la voce magnetica dell’attrice Valeria Perdonò e il volto enigma di 24kili – arricchiscono il quadro sonoro senza snaturarlo. Sono presenze che dialogano con la scrittura della band, intensificandone le sfumature senza sottrarre nulla alla sua identità.
Ci sono echi lontani – Kendrick Lamar su tutti – ma gli Studio Murena si fanno sempre più simile solo a loro stessi, in una lingua musicale che fonde cultura accademica e strada, spartiti e ferite, improvvisazione e architettura. Il flow del disco è più circolare rispetto ai lavori precedenti, più immediato forse, ma non meno enigmatico.
“Notturno” può essere l’evoluzione del rap, può essere una via del pop, può essere la deriva del jazz, può essere e interpretare tutto uno spettro sonoro difficile da etichettare.
Opera di resistenza e rivelazione la dimostrazione che la musica italiana, quando si libera dal timore dell’azzardo, del business e della hit, sa ancora generare visioni autenticamente contemporanee. E sa ancora far male, nel modo più necessario.
… Lo capisci al primo sguardo
(Che) chi campa d’emozioni fa fatica ad adattarsi
TRACCIA PER TRACCIA
Another Day with Another Sun
Ispirata a un’installazione di Philippe Parreno, la traccia apre l’album con un’evocazione del tempo che scorre, dal sorgere del sole al suo tramonto. Un “notturno” dilatato o compresso, che si misura nella percezione soggettiva più che nell’orologio.
Baba Jaga
Un’oscura spirale emotiva dove amore e dipendenza si intrecciano in un crescendo doloroso. La rabbia, quasi allucinata, sfocia in un finale esplosivo con 24kili, che irrompe con violenza e chiude il cerchio.
Nostalgia (feat. Fabrizio Bosso)
Un’improvvisazione fra piano elettrico e flauto diventa una ballata struggente. La tromba di Bosso sottolinea una malinconia dolente, amplificata dall’interpolazione di Domani è un altro giorno, classico reso immortale da Ornella Vanoni.
Tunnel (feat. Willie Peyote)
Un racconto urbano che alterna tensione e torpore. Carma e Willie Peyote descrivono una città alienata, tra fari, cemento e illusioni, in un dialogo lirico dove il rap si fa riflessione metropolitana.
Interludio di Vienna / Vienna
Un amore viscerale e a tratti crudele prende corpo in due momenti: l’interludio introduce un’emozione trattenuta, mentre Vienna la lascia deflagrare, in un brano che omaggia anche Battiato, tra citazioni e slanci melodici.
Tre Porte di Paura (feat. Valeria Perdonò)
Teatro sonoro e introspezione: una psicologa e un paziente affrontano i fantasmi dell’inconscio attraverso tre incubi. Un brano denso, narrativo, costruito come un racconto psicanalitico in forma musicale.
Evidence
Nata da una jam su un frammento di Evidence di Thelonious Monk, è un brano cubista fatto di silenzi, rotture e armonie dissonanti. Il jazz incontra l’imprevisto, rifiutando ogni linearità.
Oskar Kokoshka (feat. Riccardo Sala)
Tra rime militanti e visioni espressioniste, il sax di Sala aggiunge una vena free jazz selvaggia e indisciplinata. Un tributo a chi ha fatto della ribellione un’estetica.
Vai via (feat. Rodrigo D’Erasmo)
Gli archi cesellano una riflessione dolorosa sulle relazioni. Amare non è semplice, e ogni modalità di amore può ferire. Una canzone fragile e potente, in equilibrio sul filo dell’emotività.
Fuori Luogo (feat. Mezzosangue)
Un autoritratto a tinte scure, tra identità e ostinazione. Mezzosangue si unisce alla band per raccontare un percorso fuori dalle regole, ma profondamente autentico.
Jazzhighlanders
Il disco si chiude con una dichiarazione d’intenti: difendere la coerenza, la libertà di essere fuori posto, di non appartenere. “Chiedici tutto, ma prendici la mano” diventa un invito a condividere una vulnerabilità fiera, senza compromessi.
DA ASCOLTARE SUBITO
Nostalgia feat Fabrizio Bosso – Vai via – Jazzhighlanders
DA SKIPPARE SUBITO
Assolutamente nulla
SCORE: 8,00
Another Day with Another Sun – Voto 7,50
Baba Jaga – Voto 7,50
Nostalgia feat Fabrizio Bosso – Voto 8,50
Tunnel feat Willie Peyote – Voto 8,00
Vienna [interlude] Voto 8,00
Vienna Voto 8,00
Tre porte di paura feat Valeria Perdonò – Voto 8,00
Oskar Kokoshka feat Riccardo Sala Voto 7,50
Vai via feat Rodrigo D’Erasmo Voto 8,50
Fuori luogo feat Mezzosangue Voto 8,00
Jazzhighlanders Voto 8,50
TRACKLIST
DISCOGRAFIA
2021 Studio Murena
2023 WadiruM
2025 Notturno
VIDEO
WEB & SOCIAL
Instagram: https://www.instagram.com/
TikTok: https://www.tiktok.com/tag/