Recensione: LEWIS CAPALDI – ” Broken By Desire To Be Heavenly Sent”

Recensione: LEWIS CAPALDI – ” Broken By Desire To Be Heavenly Sent”

“Broken By Desire To Be Heavenly Sent” è un disco soporifero. Avevo scritto noioso ma mi sono corretto. Sono riuscito ad ascoltarlo tre o quattro volte e ogni volta mi è venuto da sbadigliare.

Non è il primo disco che mi fa questo effetto. L’ha fatto anche l’ultimo di Ed Sheeran.

Forse “Broken By Desire To Be Heavenly Sent” l’ho ascoltato in una di queste giornate di maggio uggiose, forse non sono nello spirito migliore o forse non è che impazzisco per questo tipo di pop.

Ma mi riprendo. Il disco è fatto bene. Produzione di primo livello, buona costruzione musicale e poi lui ha una voce bellissima intensa e potente messa in grande spolvero in tutte le canzoni. 

Lewis è bravo, intenso, onesto, simpatico, coccolone ed è emozionale. Tocca le corde emotive giuste ed accarezza l’anima con delicatezza ma…

C’è un ma che mi pervade ogni volta che ascolto il disco; mi sembrano 43 minuti della stessa canzone.
A parte l’iniziale Forget Me, la migliore di tutto il complesso sonoro, quella con più brio, il resto dell’album è un tutt’uno, canzoni che suonano tutte simili, senza una vera variazione stilistica.

Ne sarebbero bastate quattro o cinque per stimolare empatia e malinconia, The Pretender potrebbe essere uno di queste e per il resto avrebbe potuto uscire dalla sua comfort zone ed osare.
Sperimentare qualcosa di diverso anche perché questo è il suo secondo album e farlo super simile al primo non porta da nessuna parte.
Ci sono solo bozze di tentativi come Leave Me Slowly, echi quasi soul, ma l’assolo di chitarra buttato li così mi fa sembrare un pezzo pop-rock degli anni ottanta. 

Anche sotto il profilo lirico il disco, già dal titolo si lascia decodificare. Che Lewis fosse prolisso nei titoli l’avevamo capito dal suo debutto che ci diceva che era senza ispirazione, oggi ci enuncia la sua tormentata tristezza. I brani sono un continuo narrare senza via di uscita di relazioni romantiche contrastate e difficile da raggiungere, di solitudine, di dolore e di perdite. 

Sono convinto che il disco comunque piacerà. È oggettivamente un disco ben confezionato, ma le recensioni sono anche pareri soggettivi e come tali vanno prese. 
Oltre ad essere spezzato dal desiderio, osa di più caro Lewis. 

SCORE: 6,00

IL VOTO DEGLI ALTRI 

The Guardian: 6,00
The Independent: 6,00
Nme: 6,00
The Telegraph: 6,00
Pitchfork: 4,00

DA ASCOLTARE SUBITO

Forget Me – Haven’t You Ever Been In Love Before? – The Pretender

DA SKIPPARE SUBITO

Un ascolto va bene, poi skippo volentieri … 

TRACKLIST

1. Forget Me
2. Wish You The Best
3. Pointless
4. Heavenly Kind Of State Of Mind
5. Haven’t You Ever Been In Love Before?
6. Love The Hell Out Of You
7. Burning
8. Any Kind Of Life
9. The Pretender
10. Leave Me Slowly
11. How This Ends
12. How I’m Feeling Now

LA DISCOGRAFIA 

2019 – Divinely Uninspired to a Hellish Extent
2023 – Broken by Desire to Be Heavenly Sent

I VIDEO 

WEB & SOCIAL 

https://www.instagram.com/emiskilla

Related Posts