Live report – JAMES TAYLOR: una morbida serata avvolgente [Info e scaletta]

Live report – JAMES TAYLOR: una morbida serata avvolgente [Info e scaletta]

James Taylor è una colonna del cantautorato americano, un personaggio molto amato dal pubblico. Questo amore lo si riscontra chiaramente anche in occasione del primo concerto, quello milanese, di un tour di cinque date che lo vedrà in Italia.

Raramente capita di sentire così tanti applausi ad un artista che sale in scena. Applausi veramente calorosi, realmente sentiti e che JT si prende tutti sul fronte palco, con la sua coppola in testa e il suo fisico dinoccolato. La platea del Teatro degli Arcimboldi di Milano, che non era certo giovanile, lo aveva atteso per lungo tempo, un concerto più volte rimandato e che finalmente può andare in scena e che parte subito bene anche solo in termini di accoglienza.

Terminata la lunga ovation del pubblico il cantautore di Boston può introdurci nel suo mondo musicale, prima da solo con la sua chitarra acustica e poi in poco tempo raggiunto dal gruppo (un classico chitarra basso batteria) e tre coristi (due donne – di cui una anche violinista – e un uomo). Già all’ingresso, al vedere il palco, chiuso sul fondo da dei drappi illuminati di blu e delle colonne di faretti, si poteva intuire che la parola della serata sarebbe stata: eleganza.


Così infatti è stato. Tra grandi applausi, canzoni delicate e voce inconfondibile si è svolto l’intero concerto diviso, da un intervallo, in due set. JT si muove tra melodie delicate, mai melense e armonie avvolgenti accompagnato da una band che fa dell’essenzialità la sostanza dell’esibizione. Poche note della band ma estremamente efficaci accompagnano il finger picking del cantautore e la sua calda voce. In tutto questo Taylor sembra godersi il momento: racconta, parla, scherza con il pubblico e si mostra estremamente a suo agio, tra frequenti cambi di chitarra, ora seduto su uno sgabello ora in piedi.

La scaletta spazia nel ricco repertorio e tra i grandi successi del cantautore americano (“Copperline”, “Fire and Rain” “You’ve Got a Friend”, “Carolina On My Mind”, “Mexico”) e alcune delle principali e fortunate cover che hanno segnato il suo percorso. Tutto è estremamente delicato, avvolgente, caldo, intenso, con il pubblico concentrato e catturato da ciò che il protagonista della serata propone accompagnato dai suoi soci di palco. Alcune versioni al termine sono accolte da lunghi applausi a dimostrazione, ancora una volta di affetto e gradimento.

Siamo nel pieno mondo del songwriting più tradizionale ma quella patina di malinconia che a volte colpisce nell’ascolto casalingo di Taylor qui sembra sparire o meglio trasformarsi in un avvolgente senso di calore e delicatezza. Tutto s’impenna quando Taylor ci porta nel blues, allora fa la sua comparsa un’armonica a bocca e la chitarra si lancia in un assolo che tuttavia non perde in eleganza e sostanza con la cifra che accompagna il concerto che per l’occasione diventa più veloce e si arricchisce di note. Al termine di “Steamroller blues” il teatro esplode in un applauso. Altro momento di grande intensità lo si ha quando durante l’esecuzione di “Long Time Ago” (brano del ’71 estratto da “Mud Slide Slim and the Blue”) (ri)appare (come nell’originale) in un breve cameo la voce registrata di Joni Mitchell. (Per James Taylor e Joni Mitchell insieme leggi anche qui).

Quello di James Taylor (74 anni) è un concerto di oltre due ore a cui non si possono che abbinare aggettivi positivi. È un tempo sospeso, uno show prima cullante, poi sognante, morbido, avvolgente, coinvolgente e convincente. La sua musica crea una palpabile magia, un calore che accompagna l’ascolto con eleganza e bellezza (a partire dalla scenografia).

Se, per l’occasione, ci fosse stata la possibilità di accompagnare questi momenti con un paio di calici di un buon vino rosso morbido la serata sarebbe stata sublime.

Se per le prossime date italiane avete un dubbio sull’andare o non andare al concerto, fatevelo passare e affidatevi sereni alla magia musicale di James Taylor.

SCORE: 9,00

Recensione di Luca Trambusti per musicadalpalco.com (Clicca per leggere l’intero articolo)

LA SCALETTA 

Something in the Way She Moves
Country Road
That’s Why I’m Here
Walking Man
Never Die Young
(I’ve Got to) Stop Thinkin’ ‘Bout That
Sweet Baby James
Steamroller
Copperline
Long Ago and Far Away
Up on the Roof
(Carole King cover)
Teach Me Tonight
(Dinah Washington cover)
The Frozen Man
Bittersweet
(John Sheldon cover)
Don’t Let Me Be Lonely Tonight
Fire and Rain
Carolina in My Mind
Shower the People
Your Smiling Face

Bis: 
You’ve Got a Friend
(Carole King cover)
How Sweet It Is (To Be Loved by You)
(Marvin Gaye cover)
Song For You Far Away

IL TOUR 

Questo il tour italiano:

30 Ottobre 2022 Roma Auditorium Parco Della Musica
31 Ottobre 2022 Firenze Teatro Verdi
2 Novembre 2022 Bassano Palabassano2
3 novembre 2022 Torino Teatro Colosseo

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