Recensione Concerto: KRUDER & DORFMEISTER trent’anni di visioni [Info e Scaletta]
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Come passa il tempo. Era il 1999 – o giù di lì – quando, poco più che ventenne e con il mondo ancora tutto da conquistare, mi ritrovavo nell’area dismessa della Breda a Milano.
Quella sera c’era una fila interminabile, tipo quelle attuali degli eventi più cool del fuorisalone. C’era quella sensazione elettrica che si respira solo agli eventi destinati a diventare mito.
In consolle, un duo di DJ viennesi che stava ridefinendo il concetto di club culture: Kruder & Dorfmeister.
Quella sera scoprivo una visione della musica che andava oltre: un amalgama futuribile di drum and bass, dub, trip hop ed elettronica liquida, capace di insinuarsi sotto pelle e muovere il corpo senza chiedere permesso.
Oltre venticinque anni dopo eccoci al Fabrique di Milano per l’unica data italiana del THE K&D SESSIONS™ LIVE, tour che celebra i tre decenni di carriera del duo.
La sala, come quella sera è gremita, densa di memorie. Io ho passato i cinquanta e purtroppo non ho conquistato il mondo anzi forse, a volte, mi è sembrato di perderlo.
Con me un popolo variegato. Non più ventenni hype ma cinquantenni con qualche ruga in più, tanti capelli in meno e barbe bianche ma con lo stesso sguardo curioso di allora.
Sul palco, allestito come un campo di girasoli, però, qualcosa è cambiato davvero: non più soltanto due figure chine su consolle e laptop, ma una vera band a dare corpo e respiro ai suoni. Batteria, basso, chitarra, percussioni, fiati e tastiere: una formazione che trasforma i beat e samples in una sinfonia viva, organica, potente. La musica di Kruder & Dorfmeister è invecchiata benissimo ed è ancora visione e futuro.
La loro “Session” – diventata culto già alla fine degli anni Novanta – non è un esercizio di nostalgia, ma una dichiarazione di coerenza estetica e visione sonora. Il tempo è passato, sì. Ma l’intensità con cui quei bassi ti attraversano il petto è la stessa. Anzi, forse più profonda. Più consapevole.
La potenza della musica, dopotutto, sta proprio in questo: essere un luogo in cui ritrovarsi, ogni volta, diversi eppure identici.
SCORE 8,00
LA SETLIST
Lexicon
Heroes (Kruder’s Long Loose Bossa)
(Roni Size / Reprazent cover)
Sofa Rockers (Richard Dorfmeister Remix)
(Sofa Surfers cover)
Trans Fatty Acid (K&D Session™)
(Lamb cover)
Rollin’ on Chrome (Wild Motherfucker dub)
(Aphrodelics cover)
Jazz Master (K&D Session™)
(Alex Reece cover)
Gone (K&D Session™)
(David Holmes cover)
Going Under (Main Version) (K&D Session™)
(Rockers Hi‐Fi cover)
Bug Powder Dust (K&D Session™)
(Bomb the Bass cover)
Donaueschingen (Peter Kruder’s Donaudampfschifffahrtsgesellschaftskapitänskajütenremix)
Encore:
Useless (K&D Session™)
(Depeche Mode cover)
Speechless (Drum & Bass)
(Count Basic cover)