Lucio Corsi si prepara a rappresentare l’Italia alla finale della 69esima edizione dell’Eurovision Song Contest, prevista domani sabato 17 maggio all’arena St. Jakobshalle a Basilea, Svizzera.
Di cosa parliamo quando parliamo di Lucio Corsi. Di amore per la musica e per la lingua italiana, di un legame profondissimo con la Maremma e di amicizia, di semplicità e coerenza.
Ma soprattutto di professionalità e competenza.
Lucio Corsi continua a crescere e lo fa ogni singolo giorno. Dai primi concerti cui abbiamo assistito alla sua conferenza stampa dopo la prima esibizione all’Eurovision, lo abbiamo visto protagonista di un’evoluzione che lo trova sempre più maturo ma costantemente uguale a se stesso: la perfetta proiezione di sé, insomma.
E se a Sanremo, per lui «un salto nel vuoto», siamo stati abituati a sentirlo duettare con Topo Gigio (che «è sempre molto impegnato, però ogni tanto ci sentiamo e sabato sarà in collegamento»), a Basilea – a cui si sta approcciando come un animaletto «che fa capolino e sbircia» – lo stiamo vedendo suonare fili d’erba e cantare alle mucche insieme a Tommaso Ottomano.
Niente effetti speciali o coreografie roboanti, ma scenografie semplici e dense di significato, le stesse che ha portato nei club e che porterà in giro quest’estate, con «due super amplificatori ispirati a un tour di Neil Young» che ci hanno fatto subito pensare all’Alchemy Tour 2013, che non a caso a Roma ha fatto tappa proprio all’Ippodromo delle Capannelle per Rock in Roma.
A questi si aggiunge appositamente per l’Eurovision «un pianoforte lunghissimo», a dimostrare l’importanza degli strumenti, che su quel palco «fanno solo compagnia» mentre lui vuole rendere in qualsiasi modo protagonisti. Sarà per questo motivo che per un momento si fossilizza – per sua stessa ammissione– ancora una volta sulla descrizione delle chitarre:
Sono sempre le Wandré – sottolinea – che Francesco Guccini ha definito magiche e che se fai l’errore di prendere in mano rischi di perderti e non ritrovarti mai più. Sono chitarre degli Anni 60 e 70 con un’estetica del futuro: la mia Oval sembra un disco volante e come tutte è stata dipinta usando il fumo di una candela».
Qual è l’approccio di Corsi all’Eurovision 2025?
Quello che mi interessa è non ingannare me stesso e non portare sul palco qualcosa che non mi rappresenti e che poi non riesca a riproporre in
tour. Esattamente come a Sanremo non ho portato un pezzo fatto per quella situazione. La musica non può essere pensata apposta per un contenitore, altrimenti si ribella, perché se a una canzone vuoi dare una forma, lei inevitabilmente ne prende un’altra».
Su cosa sia il bello di quest’esperienza non ha dubbi:
Su questo palco hai la possibilità di inventarti quello che ti pare, a livello anche di luci e di inquadrature, e io ho la fortuna di avere
accanto a me Tommaso che, oltre a essere un fratello, è un grande regista e ha un occhio che ammiro molto. È stato lui che ha studiato il lavoro di inquadrature in base ai momenti della
canzone e sono felice del risultato.Mi piace poi il confronto con gli altri partecipanti: ammiro molto i Napa, gruppo portoghese molto affine ai miei gusti musicali e con cui mi piacerebbe collaborare.
Apprezzo, inoltre, che le canzoni che partecipano siano in lingua originale: l’italiano per esempio è bellissimo per scrivere testi perché ha dentro di sé il ritmo, la sintesi e la varietà dei sinonimi. Mi diverte usarlo e sono contento che il pubblico lo possa ascoltare e conoscere, ma allo stesso tempo voglio che arrivi anche il significato delle parole, per me importanti tanto quanto l’arrangiamento di un pezzo; per questo ho voluto utilizzare i sottotitoli».
Non dovremo stupirci quindi se tra qualche edizione sarà normale vederli scorrere durante ogni esibizione. Oppure sentire suonare uno strumento che passa attraverso il microfono della voce, come l’armonica. Perché, come ribadisce, la sua non voleva essere una provocazione: è stato fatto tutto nel rispetto del regolamento, che ovviamente conosceva prima di decidere di partecipare alla manifestazione.
E la classifica? Non gli interessa affatto.
Mi piacciono lo sport e la competizione, ma la musica per me non è una gara, non è un gesto atletico, che pure amo ma in altri contesti».
LE DATE
12 giugno 2025 – Mestre (VE) – Parco Bissuola
14 giugno 2025 – Saint Nicolas (AO) – Musicastelle
17 giugno 2025 – Cagliari – Arena in Fiera
21 giugno 2025 – Roma – Rock In Roma, Ippodromo delle Capannelle
25 giugno 2025 – Bologna – Sequoie Music Park
27 giugno 2025 – Trento – Trento Live Fest
28 giugno 2025 – Genova – Altraonda Festival – Arena del Mare
29 giugno 2025 – Lido di Camaiore (LU) – La Prima Estate – Parco Bussoladomani
6 luglio 2025 – Perugia – L’Umbria Che Spacca
8 luglio 2025 – Collegno (TO) – Flowers Festival
10 luglio 2025 – Arezzo – Mengo Festival
13 luglio 2025 – Caserta – Un’Estate Da Belvedere – Belvedere di San Leucio
18 luglio 2025 – Sassari – Festival Abbabula
19 luglio 2025 – Lanusei (NU) – Rocce Rosse & Blues
23 luglio 2025 – Termoli (CB) – Termoli Summer Festival
24 luglio 2025 – Montecosaro (MC) – Mind Festival
27 luglio 2025 – Laghi di Fusine (UD) – No Borders Music Festival (tutto esaurito)
2 agosto – Locarno – Rotonda by la Mobiliare (Locarno Film Festival)
6 agosto 2025 – Catania – Sotto il Vulcano Fest – Villa Bellini
7 agosto 2025 – Castelbuono (PA) – Ypsigrock
10 agosto 2025 – Locorotondo (BA) – Locus Festival
11 agosto 2025 – Lecce – Cave del Duca
12 agosto 2025 – Lamezia Terme (CZ) – Color Fes
17 agosto 2025 – Gavorrano (GR) – Teatro delle Rocce (tutto esaurito)
18 agosto 2025 – Follonica (GR) – Summer Nights
30 agosto 2025 – San Mauro Pascoli (FC) – Acieloaperto Festival – Villa Torlonia (tutto esaurito)
31 agosto 2025 – Mantova – Mantova Summer Festival – Palazzo Te
7 settembre 2025 – Milano – Milano Summer Festival, Ippodromo Snai San Siro
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ph: Lucio Corsi_Corinne Cumming