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Intervista – LORENZO FRAGOLA: è il momento giusto per riprendere a fare musica

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Lorenzo Fragola non ha mai avuto fretta. In un sistema musicale sempre più fondato sul ritmo incessante delle uscite, sulla visibilità a tutti i costi, lui ha scelto il tempo lungo della scrittura, della riflessione, dell’ascolto.

Tre anni di silenzio discografico, interrotti da 1XTE1XME, un nuovo singolo che più che segnare un ritorno, suggerisce una continuità sotterranea: quella di un artista che pubblica solo quando sente di avere davvero qualcosa da dire.

Lo incontriamo nel pieno di un’estate che, come lui stesso racconta, porta con sé una leggerezza necessaria, ma anche quella malinconia sottile che scivola tra le righe del brano.
C’è la voglia di ballare, certo, ma anche la consapevolezza che tutto, come sempre, dura troppo poco. Un equilibrio fragile, da inseguire tra scrittura e silenzi, tra urgenza creativa e fedeltà a sé stessi.

Con Lorenzo abbiamo parlato del presente, della sua visione della musica, del tempo che scorre e delle parole che arrivano quando meno te le aspetti.

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​L’INTERVISTA

Noi ci eravamo sentiti un anno fa, forse due, quando eri uscito con il joint-album con Mameli. Adesso arrivi con un nuovo singolo, dopo un po’ di silenzio. Vuol dire che fai le cose con estrema calma, senza fretta, in un sistema che invece spesso corre. Come mai?

Sì, è vero, c’è stata calma, ma giuro che non è pigrizia. Anzi. È che ho sempre sentito forte la responsabilità di non prendere in giro le persone che in questi anni mi hanno dato tanto, e che mi ascoltano con affetto. Ho capito che ha senso pubblicare solo quando sento davvero la necessità, l’energia e la voglia di farlo.
Non solo dal punto di vista musicale, ma anche dal punto di vista umano.
Ho avuto momenti in cui avevo del materiale valido, certo, ma io non ero pronto a rimettermi in gioco, a espormi, a “rimetterci la faccia”, come si dice.
E soprattutto non ero pronto a godermi il processo, a viverlo con leggerezza e gioia anche fuori dallo studio.

E ora invece?

Ora sì. Ora sento che è il momento giusto. È un’estate serena, mi sento più libero, e mi è sembrato naturale pubblicare in questo momento.
Se non lo avessi fatto adesso, probabilmente a fine stagione me ne sarei pentito. Avevo bisogno di farlo per me stesso, prima di tutto.

Qual è stata la molla? C’è stato un evento, una situazione, qualcosa che ti ha spinto davvero a scrivere e uscire di nuovo con un brano?

Non c’è stato un evento preciso, piuttosto un processo graduale. Le persone a me più vicine non mi hanno mai fatto pressioni, ma ho visto nei loro occhi una felicità vera nel vedermi tornare a casa dopo lo studio, nel sentire i brani. Questo mi ha tolto molte paure, molte sovrastrutture mentali che mi ero creato da solo. E poi ascoltando quello che usciva, mi è venuta voglia di dire la mia. Non perché pensassi fosse meglio o peggio di ciò che c’è in giro, ma perché sentivo che potevo portare qualcosa di diverso. Non per competere, ma per esprimermi. Con naturalezza, senza aspettative.

Oggi viviamo in un sistema dominato dai numeri: follower, stream, classifiche. Come ti rapporti con questa dinamica?

Hai centrato un punto importante. Secondo me l’ossessione dei numeri non riguarda solo la musica, ma è un problema molto più ampio, della società contemporanea. Ci hanno cresciuti con l’idea che bastava impegnarsi per ottenere risultati, ma la verità è che viviamo in un sistema competitivo che ci costringe a confrontarci continuamente con gli altri. E questa cosa genera ansia. A me, come a tutti. Anche alle persone più illuminate e zen del mondo. Soprattutto se da questi numeri dipendono scelte concrete, come potersi permettere una casa o la libertà economica.

Come si affronta tutto questo?

L’unica risposta che ho trovato è quella di coltivare il mio stato d’animo. Di concentrarmi su ciò che amo fare: lavorare in studio, creare musica, vivere anche i momenti più difficili con gioia. È un modo per proteggermi, non per ignorare del tutto i risultati – sarebbe ipocrita dirlo – ma per viverli con maggiore serenità. Con più equilibrio.

Questo singolo ha un respiro estivo, è leggero, comunicativo. È l’inizio di qualcosa di più grande? Stai lavorando a un progetto più articolato?

Assolutamente sì. L’obiettivo che mi sono posto adesso è quello di dare continuità. Negli ultimi anni sono stato un po’ discontinuo nelle uscite, e questo non mi ha aiutato a trovare un mio spazio definito. Ora vorrei costruire una presenza più stabile, più riconoscibile. Ho parecchi brani che ho scritto e raccolto, che mi piacciono molto. Non so ancora in che forma prenderanno vita: potrebbe essere un album, un EP, magari due dischi, oppure una serie di singoli che si tengono insieme. Non ho deciso. Questo primo brano forse è anche un po’ diverso dagli altri, ma mi sembrava quello giusto da cui partire. L’obiettivo principale è dare continuità e capire insieme al pubblico qual è lo spazio che posso occupare oggi. Non una “casella” fissa, ma un’identità.

Nel 2014 vincevi X Factor. Sono passati dieci anni. Se potessi incontrare il Lorenzo di allora, cosa gli diresti?

Gli direi… “Scappa”! No, scherzo. Forse gli direi solo “vai tranquillo e goditi il viaggio”.

Ma probabilmente non mi ascolterebbe: a vent’anni sei troppo giovane per capire davvero cosa voglia dire “godersi il viaggio”. Però sì, lo guarderei e gli direi che andrà tutto bene.

Che anche le difficoltà saranno utili. E che in dieci anni il mondo della musica sarebbe cambiato radicalmente, più volte.

Che musica ascolti oggi? Cosa ti piace davvero?

Guarda, è sempre difficile rispondere a questa domanda. Ultimamente sto ascoltando molto i Jungle. Ti consiglio il brano “Back on 74”. Da lì si apre davvero un mondo. Quel pezzo mi ha colpito, è coinvolgente, ha un groove che ti trascina. E qualcosa di quel mood credo si possa ritrovare anche nel mio nuovo singolo – magari non nello stile, ma nell’energia.

Quindi questa estate ti vedremo in giro? Hai in programma dei live?

Non ho organizzato un vero e proprio tour, però se ci saranno occasioni, magari qualche ospitata a festival o serate speciali, mi piacerebbe esserci. Anche per rimettermi in gioco dal vivo, senza troppa pressione. Un passo alla volta. Il palco mi manca, ma voglio tornarci con la stessa serenità con cui ho affrontato questo nuovo brano.

GUARDA IL VIDEO 

WEB & SOCIAL 

https://www.instagram.com/lorenzofragola/

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