Grammys 2021: l’assenza di THE WEEKND e l’industria musicale odierna

Grammys 2021: l’assenza di THE WEEKND e l’industria musicale odierna

Ieri sera, allo Staples Center di Los Angeles, si è tenuta la 63esima edizione annuale dei Grammy Awards; il più prestigioso riconoscimento in ambito musicale tanto da essere considerato “l’Oscar della musica”.

Possiamo tranquillamente parlare di Grammys al femminile, poiché i premi delle categorie più importanti sono stati intascati tutti da delle grandi artiste: Beyoncé, Dua Lipa, Billie Eilish e Taylor Swift. Anche Kanye West e John Legend non sono tornati a casa a mani vuote, vincendo un premio a testa, ma il grande assente della serata è stato senza ombra di dubbio The Weeknd.

Ebbene sì, anche il cantautore canadese aveva rilasciato un signor disco nel 2020 (intitolato “After Hours“, ed era stato completamente snobbato dalla Recording Academy tanto da non meritarsi nemmeno una nomination lo scorso novembre. Per questo motivo, il musicista aveva pubblicato un post al vetriolo sui suoi canali social in cui paragonava la commissione dei Grammy Awards ad un’associazione mafiosa.

Analizziamo un po’ di numeri. Fin dalla sua uscita, “After Hours” ha collezionato una quantità indefinita di record, oltre ad aver ricevuto tanti apprezzamenti dalla critica.

  • Il 19 marzo 2020, infatti, ha stabilito un nuovo record per il maggior numero di pre-salvataggi su Apple Music con più di 1,02 milioni di richieste.
  • Negli Stati Uniti ha esordito in vetta alla Billboard Hot 200 ed è diventato il quarto album consecutivo del cantante ad esordire alla cima di tale classifica.
  • Nella sua prima settimana di uscita ha venduto la bellezza di 444,000 unità equivalenti e 7 milioni di riproduzioni in streaming dei brani, rimanendo in testa alle charts per ben quattro settimane.
  • È diventato il primo album dai tempi di “Scorpion” di Drake, a trascorrere almeno quattro settimane consecutive al numero uno.
  • In poco tempo è diventato persino il  secondo disco più venduto in territorio statunitense, rimanendo dietro a “My Turn” di Lil Baby.
  • L’album ha inoltre debuttato in vetta alla classifica canadese, diventando il quarto album consecutivo numero uno di The Weeknd nel paese.
  • Anche nelle UK e Irish Official Charts, “After Hours” ha debuttato alla #1. Stesso discorso per la Francia, dove ha debuttato alla posizione #2. 

E come dimenticarci della sua spettacolare performance nell’Half Time Show del Super Bowl 2021? Volente o nolente, resta un traguardo e un riconoscimento molto importante per un musicista. Eppure, l’Academy gli è rimasta indifferente, ha fatto finta che non esistesse e ha preferito spostare la sua attenzione su altri “lidi”.

Ci ha pensato lo stesso Abel a rincarare la dose a poche ore dalla cerimonia di premiazione, dichiarando: “Poiché sussistono dei ‘comitati segreti’, non permetterò più alla mia etichetta di sottoporre la mia musica ai Grammy”. Sulla stessa linea politica, si è schierato anche l’ex membro dei One Direction Zayn Malik:

C’è necessità di cambiamento all’interno dell’industria musicale, dove le simpatie e le preferenze verso il personaggio che un’artista costruisce sul palco vale molto di più della sua opera. Non è il caso delle vittorie tutte al femminile alle quali abbiamo assistito ieri notte, che attestano come l’industria musicale sia provando a fare quei famosi passi da gigante di cui parla Malik.

Al tempo stesso, restano delle forti incongruenze: perché escludere un disco che ha fatto da padrone per tutto il 2020 e che quindi avrebbe meritato almeno un posto tra quelle nominations? Evidentemente The Weeknd ha pestato i piedi alla persona sbagliata e ne sta subendo le ripercussioni. L’apertura mentale, l’inclusione e il rispetto verso l’arte altrui pare essere (ancora) solo di facciata.

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