FRANCESCA MICHIELIN – FEAT (STATO DI NATURA) il nuovo album traccia per traccia

FRANCESCA MICHIELIN – FEAT (STATO DI NATURA) il nuovo album traccia per traccia

Esce FEAT (STATO DI NATURA) il nuovo progetto discografico di Francesca Michielin.

Il disco composto da 11 tracce, 11 featuring, è il frutto delle collaborazioni della cantautrice con i nomi più importanti e interessanti del panorama musicale attuale. Tanti sono, infatti, gli artisti che Francesca ha deciso di coinvolgere in questo album dalle sonorità molto diverse, in grado di rappresentare le tante anime musicali che l’artista ha in sé e che ha scelto di raccontare.

 Incontrarsi è difficile. Risulta sempre più semplice scontrarsi, elencare le differenze, usarle per allontanarsi. Credo, però, non ci sia specchio migliore se non nell’Altro. Credo ancora che le differenze siano belle perché non tolgono nulla, anzi, riempiono davvero – racconta Francesca – Questo progetto è stato un lavoro impegnativo ed ambizioso, fatto di incontri e paralleli, tesi a creare qualcosa che non avevo mai fatto prima, una storia di contrasto e unione, tra quei due mondi, Natura e Urban, che mi lasciano da sempre divisa e in bilico ma che mai come oggi mi appartengono. Il confronto è il mio Stato di Natura”.

FEAT (STATO DI NATURA) nasce dalla voglia di incontrarsi e di far incontrare due mondi che all’apparenza sono molto distanti: il mondo urban e quello più analogico, che corrispondono alla dimensione cittadina e a quella della natura. Le 11 tracce permettono all’ascoltatore di scoprire una Francesca Michielin inedita, che attraverso la curiosità e il confronto con gli altri artisti ha scelto di rivelare il suo Stato di Natura, che sono l’incontro e la contaminazione. In questo progetto infatti l’artista ha adottato colori e suoni nuovi, dati proprio dal dualismo tra analogico ed elettronico, enfatizzato ancora di più dalla diversa personalità e dai diversi stili di produttori e artisti differenti.

Questo disco ha come caratteristica il fatto di essere eterogeneo, la sua ricchezza è la sua varietà. Ho voluto omaggiare gli artisti che ho sempre ascoltato da piccola, come i Rage Against The Machine, Annie Lennox, Run D.M.C. e Red Hot Chili Peppers. È stata per me anche una sperimentazione vocale: ci sono parti cantate in growl, che è tipico del rock, passando per il gospel fino allo scat jazzistico. È un disco tutto suonato, c’è meno elettronica digitale, ci sono suoni nudi e crudi, tastiere analogiche, body percussion.”

Il brano che apre l’album è Stato di Natura feat. Måneskin, il nuovo singolo in radio e su tutte le piattaforme digitali dal 13 marzo. È un manifesto con cui l’artista ha voluto comunicare l’importanza del dare un peso alle parole, lanciando un messaggio contro la violenza gratuita tipica dei nostri tempi. L’album prosegue poi con Monolocale, nel quale Francesca Michielin, insieme a Fabri Fibra, ci spiega in modo ironico e divertente com’è la “vita sintetica” in una stanza. Sposerò un albero è il brano con Gemitaiz ed è un inno alla vita libera, che passa anche attraverso il ricongiungimento con la natura: un contrasto con la vita “da monolocale” tipica della città. La continuità di Gange con il brano precedente riguarda sempre la natura ma in maniera meno positiva e più figurata, poiché nel featuring con Shiva Francesca ha invece voluto raccontare la complessità di una relazione giocando con il parallelismo del celebre fiume indiano, luogo di purificazione ma oggi terribilmente inquinato. Yo No Tengo Nada è la quinta traccia, nella quale alla cantautrice si uniscono la potente voce di Elisa e la brillante produzione di Dardust, a raccontare l’attitudine tipica del nord-est, luogo di persone viste spesso come fredde e schive ma che in realtà sanno essere passionali ed emotive. Si prosegue poi con Riserva Naturale feat. Coma_Cose, nella quale Francesca e il duo milanese che mixa rap e cantautorato descrivono l’importanza di avere un luogo sicuro, nel quale rifugiarsi, nella frenesia della città. È poco dopo la metà dell’album che troviamo Acqua e Sapone, un brano dal mood vintage e nostalgico. Nel doppio feat. con Takagi&Ketra e Fred de Palma gli artisti cantano una storia d’amore sublime, genuina e “pazza”. La vie ensemble, con Max Gazzè, è un brano in francese nel quale, con spensierata malinconia, i due raccontano i momenti in cui si assume la consapevolezza che una storia non possa più andare avanti.

Segue poi Star Trek, il featuring con Carl Brave, nel quale Francesca chiede di essere lasciata in pace a sognare. Sul finale ritroviamo i contrasti di Cheyenne feat. Charlie Charles, per arrivare infine a Leoni, il brano che chiude l’album con cui insieme a Giorgio Poi ci accompagna verso la spensieratezza tipica del periodo estivo. Il brano fa parte della colonna sonora della nuova serie originale italiana Netflix Summertime, prodotta da Cattleya e in arrivo il 29 aprile in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.

LA COPERTINA 

Il confronto natura-urban attorno a cui si sviluppa questo progetto, si riflette anche nell’artwork delle copertine dei brani usciti fino ad oggi: la contaminazione con il mondo manga incarna proprio lo scontro tra la dimensione cittadina e quella naturale ed è frutto del lavoro del comic designer Marco Locati.

I LIVE SHOW 

Per presentare l’album sono stati realizzati a Milano tre set live unici, prodotti da Vivo Concerti, durante i quali Francesca Michielin ha cantato in anteprima GANGE feat. Shiva (Leggi articolo e vedi  il video), RISERVA NATURALE feat. Coma_Cose (Leggi articolo e vedi il video) e MONOLOCALE feat. Fabri Fibra. Il primo dei tre è stato il Vintage Electro Set, dove Francesca Michielin ha infiammato il Rocket accompagnata da Bruno Belissimo al basso. Con il secondo, l’Urban Orchestral Set, l’artista è riuscita a raggiungere i suoi fan attraverso lo streaming sulla sua pagina Facebook, in un emozionante live dalle Officine Meccaniche, accompagnata sul finale dai Coma_Cose. Il terzo ed ultimo appuntamento è stato il Milano Multietnica Set, trasmesso dagli spazi di Triennale Milano sulla piattaforma digitale Raiplay, con la partecipazione dei Selton, della multietnica Orchestra di Piazza Vittorio e del rapper Fabri Fibra.

 IL NUOVO SINGOLO 

Il nuovo singolo di Francesca Michielin è STATO DI NATURA feat. Måneskin, in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali da venerdì 13 marzo. Il brano è contenuto in FEAT (STATO DI NATURA), il nuovo album in uscita per Sony Music lo stesso giorno, e ne è anche il manifesto: un brano volutamente potente in cui la cantautrice sottolinea l’importanza dell’uso delle parole, lanciando un forte messaggio contro la violenza verbale e gratuita che colpisce le donne, ma non solo, e che è presente nella quotidianità dei nostri tempi.

Lo “Stato di natura” è un’espressione filosofica – racconta la cantautrice – indica la condizione dell’uomo prima dell’avvento delle leggi, dell’urbanistica, della civilizzazione. Con l’avvento della vita frenetica nelle città, nel momento di massimo sviluppo per la tecnologia, l’uomo è paradossalmente regredito di nuovo a uno stato di inciviltà e di aggressività che troppo spesso si riversa sulle donne. I Måneskin mi hanno regalato il loro sound e un punto di vista diverso nel testo, quello maschile, del quale avevo bisogno per questo brano.”

STATO DI NATURA feat. Måneskin, di cui Francesca Michielin è autrice sia della musica che del testo, è un brano crossover, in cui alla produzione rock si accosta un linguaggio rap, che richiama l’immaginario musicale della gioventù della cantautrice, da sempre appassionata del genere. Lo stile dei Måneskin, scelti da Francesca, è perfettamente in linea con le sonorità del brano che ha costruito; il loro contributo con le parole dello special ha permesso, inoltre, di rafforzare il messaggio potente che l’artista ha voluto lanciare.

LO SPECIALE SU RAIPLAY 

FRANCESCA MICHIELIN – IL MIO STATO DI NATURA è uno speciale di 30 minuti, in esclusiva su RaiPlay dal 13 marzo alle ore 21.00 che conterrà i momenti più emozionanti delle tre serate prodotte da Vivo Concerti. Nello speciale vedremo l’artista raccontarsi e guardare per la prima volta tutta la strada fatta fino a qui insieme al suo pubblico, per confrontarsi e raggiungere ancora una volta il suo STATO DI NATURA. Nel suo nuovo progetto discografico Francesca Michielin ha infatti scelto di raccontare la ricchezza che la diversità sprigiona, il valore del confronto e le infinite possibilità che scaturiscono quando due elementi, diversi spesso solo in apparenza, si incontrano. Il desiderio di arricchirsi grazie agli incontri e alle differenze di ogni artista rispetto a lei.

Lo speciale sarà disponibile dal 13 marzo alle ore 21.00 sulla piattaforma RaiPlay, contribuendo a ingrandire l’offerta di contenuti originali, e potrà essere visto sul sito www.raiplay.it o dall’app RaiPlay per smartphone, tablet e smart tv, senza bisogno di registrazione.

IL DISCO TRACCIA PER TRACCIA RACCONTATO DA FRANCESCA MICHIELIN

1.     STATO DI NATURA feat. Måneskin

È il brano che apre l’album e ne è il manifesto. Lo “Stato di natura” è un’espressione filosofica. – racconta la cantautrice – Indica la condizione dell’uomo prima dell’avvento delle leggi, dell’urbanistica, della civilizzazione. Con l’avvento della vita frenetica nelle città, nel momento di massimo sviluppo per la tecnologia, l’uomo è paradossalmente regredito di nuovo a uno stato di inciviltà e di aggressività che troppo spesso si riversa sulle donne. I Måneskin hanno aggiunto il loro sound e un punto di vista diverso nel testo, quello maschile, del quale avevo bisogno per questo brano.”

Stato di natura, di cui Francesca Michielin è autrice sia della musica che del testo, è un brano crossover, che richiama l’immaginario musicale della gioventù della cantautrice, in cui alla produzione rock si accosta un linguaggio rap. Per il feat la cantautrice ha scelto i Måneskin, il cui stile è perfettamente in linea con le sonorità del brano, che le hanno permesso di rafforzare anche il testo, con un punto di vista diverso, a sottolineare il concetto potente in modo non retorico.

2.     MONOLOCALE feat. Fabri Fibra

Il monolocale rappresenta per me il simbolo del “vivere sintetico”: poco spazio per la propria vita quotidiana, ma anche per il dialogo. Il passaggio dalla natura incontaminata agli spazi ristretti e chiusi della città è traumatico e influisce anche sulle relazioni. Il contributo di Fabri Fibra mi ha offerto spunti di riflessione in un brano ironico. Lui è stato il primo che ho scelto di incontrare e al quale ho proposto questo featuring, che è stato il primo che ho scritto. L’incontro con lui mi ha dato la giusta energia per partire con tutto il progetto.”

Monolocale unisce R&B e gospel, in un incontro-scontro tra la solennità dei suoni e la tematica urban. Lo special del brano è un omaggio all’universo musicale di Francesca, con una citazione ai riff di John Frusciante dei Red Hot Chilli Peppers. Francesca rinnova la sua collaborazione con Fabri Fibra in un brano nel quale il rap, grazie all’unione con la melodia gospel, le permette di rendere concreta la sua idea di “vivere sintetico” anche attraverso i suoni, descrivendo – con una prospettiva al contrario – la vita di coppia di chi sta insieme a un artista che mentre si afferma, si allontana.

3.     SPOSERÒ UN ALBERO feat. Gemitaiz

È un inno alla vita spensierata, alla libertà, al bisogno di ricongiungersi con la natura, amandola e rispettandola. È stato scritto in un momento di rifiuto nei confronti della città e della sua frenesia, in cui sentivo di avere un’impellente esigenza di armonia. Racconta di come ci siano momenti della vita nei quali abbiamo bisogno di riallacciarci con le cose più semplici e fondamentali.”

Sposerò un albero è un brano new-raggae, nel quale il ritmo disteso e rilassato in levare accompagna la spensieratezza che Francesca esprime nel testo. Proseguono le collaborazioni della cantautrice, qui con un altro dei personaggi più importanti della scena rap italiana: Gemitaiz. È infatti con la voce maschile del rapper romano che Francesca ha voluto condividere questo inno alla libertà,raccontando una figura femminile un po’ più libera dagli schemi che la società tende ad imporre.

4.     GANGE feat. Shiva

Il titolo del brano nasce da un gioco di parole con il nome dell’artista del feat, Shiva, perché entrambi ci ricordano l’India. Il Gange è un fiume sacro indiano, luogo di purificazione, ma è anche uno dei più inquinati e compromessi del mondo, un po’ come alcune relazioni d’amore. Da qui nasce quindi una nuova riflessione sulla natura, sull’ambiente, sull’importanza del rispetto per la terra. È questa la sottotrama del brano, che si aggiunge al tema principale, l’amore. In questo brano ho voluto parlare di amore cercando di unire il linguaggio tipicamente trap di Shiva con il mio.”

Gange è un brano nel quale la vocalità dell’artista diventa un vero e proprio strumento ritmico, che si combina con il linguaggio trap di Shiva, in una produzione che ricorda quelle del rap di fine anni Novanta. Francesca Michielin aggiunge alla lista dei featuring il nome del giovane trapper per parlare di amore, amalgamando alla perfezione le due identità, pur lasciandole perfettamente riconoscibili all’ascolto. Un brano sperimentale dalle sonorità molto vintage, in cui elettronica e beat pulsato si combinano alle armonie calde degli archi.

5.     YO NO TENGO NADA feat. Elisa e Dardust

Mi piace pensare a questo brano con Elisa come una piccola pazzia collettiva. Io ed Elisa abbiamo deciso subito di “tuffarci” in questo brano inaspettato, che non è la ballad che forse ci si poteva aspettare da noi. Ognuna di noi ha scritto la propria strofa e abbiamo costruito un racconto dal ritmo mediterraneo, che sa di nord-est, di nebbia, di parole non dette, di freddezza – talvolta – anche dei sentimenti. È una specie di rito di scioglimento collettivo, il cui ritornello in spagnolo è l’ennesimo pezzo “pazzo” di un brano inaspettato.”

Yo no tengo nada è un brano dall’arrangiamento molto particolare, che unisce sonorità mediterranee ad elementi elettronici dal sapore nord-europeo. Un omaggio all’attitudine tipica del nord-est, luogo di persone viste spesso come fredde e schive ma che sanno in realtà essere passionali ed emotive. Francesca ed Elisa hanno utilizzato diversi effetti, tra cui l’autotune, sperimentando altre dimensioni vocali, al di là dei confini dei generi musicali. La cantautrice ha deciso di rendere questa “follia collettiva”, come la definisce lei stessa, una meravigliosa realtà insieme ad Elisa e alla produzione di Dardust. In questo brano le storie di due anime si intrecciano in modo ritmato e gioioso, e ci raccontano cosa voglia dire dover fare i conti le parole non dette.

6.     RISERVA NATURALE feat. Coma Cose

In Riserva Naturale emerge l’esigenza di avere un luogo sicuro, un’isola felice interiore, spirituale, dove far tesoro dei ricordi. Mi sono immaginata su una sorta di Arca di Noè, che mi facesse sfuggire dalla dimensione cittadina per farmi rifugiare in un abbraccio. È un brano in cui canto la mia fase di adattamento a Milano, che è una parte davvero importante della mia vita. È una collaborazione della quale sono davvero felice ed onorata perché ho avuto l’opportunità di cantare di quel periodo della mia vita con chi, inconsapevolmente, ne ha fatto parte attraverso la musica.”

Le sonorità di Riserva Naturale ricordano gli anni Ottanta e Novanta, pur rimanendo fortemente analogiche, con un deciso contrasto musicale e testuale tra la strofa e il ritornello, dove il brano prende respiro e si apre per chiedere un “abbraccio senza riserva”. È proprio da una vera riserva naturale che vengono alcuni dei suoni campionati per questo brano, che si fondono a elementi più urban. Francesca Michielin ha scelto i Coma_Cose per un brano il cui testo è ricco di calembour, tipici del duo milanese. I concetti profondi contenuti nel testo vengono espressi attraverso il gergo della geografia e della natura, diventando metafore dell’emotività: un immaginario perfettamente descritto dal parallelismo circonvalla-anello di Saturno.

7.     ACQUA E SAPONE feat. Takagi&Ketra e Fred de Palma

Acqua e Sapone racconta di un amore genuino, sublime, pazzo, tipico dei film anni Novanta. Il titolo potrebbe considerarsi uno spin off di “Stasera non mi trucco che sto anche meglio”. Anche in questo caso racconto infatti cosa voglia dire decidere di mostrarsi, appunto, “acqua e sapone”, in un dialogo d’amore molto sincero.”

Acqua e Sapone, scritta da Tommaso Paradiso, ha un mood vintage e nostalgico, che mette insieme percussioni elettroniche al suono registrato degli uccellini, con la produzione di Takagi&Ketra e la voce di Fred De Palma. Il brano è ispirato alla celebre scena del film “Non per soldi… ma per Amore”, in cui John Cusack dedica una serenata alla sua amata attraverso uno stereo fuori dalla sua finestra.

8.     LA VIE ENSEMBLE feat. Max Gazzè

Un brano in francese che parla d’amore, di oppressione, di spazi e condivisione, ma anche della difficoltà dell’incontro con l’altro. La vie ensemble è il brano attraverso il quale ho deciso di raccontare, con un velo di malinconia, il momento in cui ci si rende conto di non riuscire più a stare con qualcuno perché si prende consapevolezza di aver finito le cose da condividere o di non avere più il piacere di farlo”.

Le sonorità squisitamente folk di La vie ensemble hanno permesso a Francesca di raccontare, con un’apparente spensieratezza, un momento emotivamente molto duro della vita di ognuno, dove torna quella sensazione di “ingombro” tipica della fine di una relazione. L’artista ha scelto di farsi accompagnare dall’inconfondibile voce di Max Gazzè, donando al brano la dolcezza tipica del timbro del cantautore. Un basso potente fa da sfondo a un ritmo incalzante di chitarra acustica, con stop improvvisi e repentini cambi di tonalità.

9.     STAR TREK feat. Carl Brave

Ascoltando Star Trek si potrebbe pensare ad un fil rouge con Io non abito al mare: non ci abito, ma l’ho visto e l’ho vissuto come luogo in cui scappare da una situazione opprimente, che si tratti di una storia d’amore o di vita quotidiana. Ho voluto cantare dell’insofferenza che ho provato durante un’estate in cui mi sentivo schiacciata dal caldo e dalle situazioni e in cui l’unica cosa che mi dava conforto era il pensiero di poter riversare le mie sensazioni tra le onde del mare.”

Congas, chitarre brasiliane e un inaspettato scat sul finire del pezzo: Star Trek attinge dal jazz, dalla musica brasiliana e africana. Con questo brano Francesca torna a collaborare con Carl Brave, a cui è stata affidata anche la produzione, in un incontro tra due vocalità davvero efficace. Nello sfondo ottoni e percussioni, per un dolce sapore rétro.

10.  CHEYENNE feat. Charlie Charles

In Cheyenne ho cercato di scardinare le sovrastrutture, volevo essere come una freccia ed arrivare dritta al cuore di chi mi ascolta. È il brano con cui ho voluto anticipare l’album perché è quello che più di tutti racconta ciò che sto vivendo. Diventare adulti significa anche sentirsi divisi tra nostalgia e futuro, tra la propria comfort zone ed un altro continente. Cheyenne racconta tutto questo ma ci parla anche della melanconia del ricordo capace di scatenare emozioni quando associata alla vita.”

Cheyenne nasconde un cuore synth e ballabile, incalzante con i suoi ritmi electro-pop. La voce di Francesca si lega in modo speciale al sound di Charlie Charles, i tappeti di archi alle percussioni digitali e i vocalizzi tribali al pianoforte. Francesca ha voluto Charlie Charles alla produzione, realizzando con lui un brano con i suoni giusti, avvolgenti, che esaltino il testo, che non schiaccino la voce e che soprattutto sappiano emozionare.

11.  LEONI feat. Giorgio Poi

Leoni è un inno all’estate, alla libertà, all’unione che nasce nel nome della spensieratezza di una relazione, di un’amicizia. Si tratta di un brano molto descrittivo, quasi cinematografico. È una canzone che riesce a restituire la sensazione della brezza estiva, dell’inconsapevolezza della gioventù, della voglia di partire, ricominciare di nuovo. Con Leoni avevo voglia di ricordarmi che, a volte, abbiamo bisogno tutti di uscire dagli schemi, può servire e “va bene così se abbiamo perso davvero il controllo”.

La melodia indie-pop di Leoni ci fa sentire accarezzati dalle onde del mare. Francesca conclude l’album con Giorgio Poi, un nome importante della scena attuale, per un brano che accompagna tutti verso l’estate, in cui chitarra acustica e un pianoforte vintage fanno da contorno all’atmosfera tipica di una bella giornata di luglio. Leoni, scritta e prodotta da Giorgio Poi, è un’aria leggera “che muove i capelli e consola le spalle bruciate”, e che ci lascia un buon sapore di salsedine serenità.

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