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CANZONI DELLA SETTIMANA: le nuove uscite discografiche (06 Giugno 2025) #NewMusicFriday

CANZONI-DELLA-SETTIMANA-23-2025

Benvenuti a Newsic Friday Vol. 23-2025! Settimana ricca e sfaccettata che mescola il ritorno di grandi nomi internazionali a una nutrita rappresentanza italiana.

Da un lato, la pop star globale Ed Sheeran e l’infallibile Sabrina Carpenter portano nuove sfumature alle rispettive estetiche; dall’altro, voci nostrane come Tananai, Bresh e Claudio Baglioni rinnovano con stile il racconto della musica italiana, ciascuno con la propria cifra. Un venerdì che sa essere pop e cantautorale, intimo e spettacolare, tra sperimentazioni, conferme e qualche sorpresa.

Lo score medio di questa settimana è: 6,65

LA PLAYLIST

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LE PAGELLE BRANO PER BRANO

Little Simz – Voto 8,00 – Little Simz emerge con una forza rara: il suo sound fonde un retaggio magico e intrigante con un’energia contemporanea, sostenuta da una potenza lirica che cattura l’attenzione. Un lavoro maturo e incisivo, che conferma il suo status di artista di rilievo nel panorama attuale.

Pulp – Voto 8,00 – I Pulp restituiscono un universo sonoro ricco e sfaccettato, dove romanticismo, teatralità ed emozione si intrecciano con orchestrazioni dense e un’attitudine rock-punk. Un viaggio nei sentimenti attraverso una musica capace di evocare atmosfere magiche e intense. Bentornati! 

Curtis Harding  – Voto 7,50 – Un inno soul alla resilienza affettiva: piano scintillante, cori caldi e scrittura elegante costruiscono un brano che vibra di luce e determinazione. Un esercizio di stile e sentimento. Radioso.

Claudio Baglioni – Voto 7,50 – Claudio Baglioni conferma il suo ruolo di cantastorie capace di incantare. Con una scrittura che resta al centro della scena pop italiana, trasforma ogni racconto in un’esperienza intima e collettiva, confermando ancora una volta il suo talento unico e la magia di un classico senza tempo. Grande Claudio! 

Calibro 35 – Voto 7,25 – Ancora una volta una raffinata riflessione sulla musica come un universo stratificato, senza mai perdere l’attitudine alla (ri)scoperta e al groove. Il loro piacere di suonare insieme emerge con forza, incarnando la vera essenza del jazz, fatta di condivisione e divertimento.

okgiorgio – Voto 7,25 – L’ennesimo paesaggio sonoro fluido, dove l’elettronica si fa carne e sentimento. Una danza sospesa, tra glitch e malinconia, in bilico tra club e cameretta, corpo e pensiero.

Emma Nolde – Voto 7,25 – Emma dà corpo all’inquietudine della generazione precaria con Indipendente: un brano teso, urgente, che pulsa tra desiderio di emancipazione e realtà implacabile. La sua scrittura è insieme personale e corale.

Bresh – Voto 7,25 – Bresh innesta il suo urban in una forma cantautoriale che sa essere lieve ma mai superficiale.Uno sguardo diretto, ironico e lucido sul presente, dove la parola resta centrale, senza sovrastrutture.

Levante – Voto 7,00 – Un addio elegante e tagliente: ironia sottile, melodie leggere e parole affilate come coltelli da dessert. Un ultimo brindisi a una relazione finita, servito con stile e amarezza calibrata. Levante style! 

Big Thief – Voto 7,00 – I Big Thief abbracciano l’enigma dell’esistere con una grazia disarmante. Adrianne Lenker canta il tempo che trasforma, senza paura né malinconia. Un brano sospeso, che accetta il mistero e lo lascia respirare.

Sons –  Voto 7,00 – I SONS mettono da parte il pugno sul tavolo e scoprono il potere del dettaglio: Hallo suona viscerale ma più arioso, con una nuova leggerezza nell’urgenza. Un lavoro che non disarma, ma affina. Lucido.

Risorse Umane –  Voto 7,00 – Va in scena l’arte del crollo: chitarre post-punk, bassone penetrante, malinconia strutturata e quel senso di stasi emotiva che le Risorse Umane sanno rendere così vivido. Fragilità condivisa, senza orpelli.

Kalpa  – Voto 7,00 – Il racconto dello smarrimento contemporaneo con toni sommessi ma penetranti: il brano attraversa l’alienazione per approdare a una coscienza nuova, tra inquietudine e lucidità. Una parabola interiore che pulsa di verità.

Water From Your Eyes  – Voto 7,00 – Un brano che gioca con le aspettative: parte ruvido, quasi nu-metal, per poi aprirsi in un’esplosione eterea e stratificata, secondo il lessico sonoro di WFYE. Un esercizio di stile e immaginazione audiovisiva. Multiversale.

Lazza  – Voto 7,00 – Lazza è a suo agio in chiave orchestrale, mostrando una nuova veste sonora che ne amplifica l’impatto e la profondità. Un cambio di abito che evidenzia la poliedricità e il talento dell’artista, capace di adattarsi a contesti diversi senza perdere la propria identità.

Tropico  – Voto 7,00 – Il nuovo viaggio sonoro che affonda le radici nelle atmosfere mediterranee e partenopee, con chitarrine funky che accendono il mood e donano al brano un respiro fresco e solare. Una proposta che unisce tradizione e modernità in modo spontaneo e coinvolgente.

greatwaterpressure – Voto 6,90 – Una traccia nu-funk intrisa di disco minimale: ritmo sinuoso, voce disillusa e un’eleganza sobria che racconta la fine con dignità e chiarezza. Niente drammi, solo verità.

King Princess – Voto 6,75 – King Princess archivia il passato e rinasce in una traccia sensuale e autoironica, tra synth drammatici e pulsioni incontrollate. Un inno queer che gioca con la decadenza e la libertà senza mai perdere il controllo. 

Patrick Watson – Voto 6,75 – Patrick costruisce un sogno febbrile tra ombre boschive e fantasmi di New Orleans. La voce fragile e gli arrangiamenti rarefatti avvolgono l’ascoltatore in un’atmosfera sospesa, seducente e minacciosa insieme. Ipnotico.

Tananai  – Voto 6,50 – Tananai torna alle origini da dj e racconta una Milano notturna e malinconica, tra desiderio di fuga e confessioni inaspettate. Una ballata urbana che danza tra luci artificiali e intimità. Confidenziale.

Samuel Costa – Voto 6,50 – Samuel fonde tradizioni popolari con un’identità eclettica e personale. Un nuovo folklore che unisce musica, narrazione e teatralità, con la chitarra a guidare storie e personaggi in un melting pot lessicale che mescola classicità e modernità.

Ed Sheeran – Voto 6,50 – Un intreccio di pop globale e sonorità sudasiatiche che diventa un inno all’amore senza confini. La voce di Sheeran si adagia su un impianto raffinato, arricchito dal sitar di Arijit Singh e da produzioni cesellate. 

Addison Rae – Voto 6,50 – Un brano intimo e sospeso, dove atmosfere morbide e delicate si intrecciano in un tessuto sonoro che privilegia la leggerezza e la sottigliezza emotiva, tratteggiando una dimensione quasi onirica.

Tripolare – Voto 6,50 – Tripolare esplora la fragilità dei sentimenti nella società digitale, tra realtà e virtualità. “La grande fusione” racconta il desiderio e le tensioni che lo precedono, tra inseguimenti e sbagli, con ironia. Un invito a cercare un contatto autentico oltre lo schermo.

Moder –  Voto 6,50 – Moder intreccia autobiografia e metafora nazionale. Roby Baggio è omaggio lirico e nostalgico. Tra reggae e rap, il racconto di un’Italia disillusa ma ancora in cerca di senso.

Yungblud – Voto 6,50 – Yungblud scava nel dolore personale con una ballata ruvida e vulnerabile, dove il trauma diventa lente per osservare l’amore, la paura e il corpo che cambia. Un racconto intimo che non cerca pietà ma comprensione.

Sabrina Carpenter – Voto 6,30 – Sabrina confeziona un singolo calibrato al millimetro: ritmi ammiccanti, accenti country e un’estetica patinata da instant classic. Il pop da laboratorio non sbaglia, ma nemmeno sorprende. Prevedibile.

Planet Funk- Voto 6,30 – Il pezzo mantiene lo suo stile riconoscibile dei Planet, seppur con un’energia più contenuta. “I Get A Rush” celebra la straordinarietà degli attimi ordinari, invitando a vivere pienamente il presente come un’esperienza quasi mistica, tra luce e calore, come una droga fatta di pura vita. 

Bais – Voto 6,30 – Bais con questo brano aggiunge una nuova sfumatura al suo universo sonoro e lirico, con una scrittura ironica e scanzonata. Il pezzo affronta crisi interiori, dubbi esistenziali e deliri surreali, accompagnati da un sound danzereccio che accompagna la ricerca del giusto equilibrio tra stare bene e stare male.

Giin  – Voto 6,30 – Un brano intimo, attraversato da una malinconia lucida, mai luttuosa. L’arrangiamento essenziale sorregge parole sospese, che lasciano spazio al respiro e al ricordo. Evocativo.

Asteria- Voto 6,30 – Asteria fonde malinconia e pulsazioni urbane in un racconto intimo e visivo. Tra beat sommessi e ricordi incastonati nei luoghi, la distanza emotiva diventa paesaggio interiore. Una partenza fragile, ma sincera.

Rosita Brucoli  – Voto 6,30 – Un racconto intimo e intenso della difficoltà di crescere in un contesto segnato da poche opportunità e prospettive incerte. Tra esperienze personali e storie altrui, la canzone trasforma vulnerabilità in voce, oscillando tra confessione e provocazione.

De Relitti – Voto 6,25 – Una ballata crepuscolare che rievoca l’indie sentimentale dei primi anni dieci, tra riverberi elettrici e amori evanescenti. De Relitti naviga nel limbo tra desiderio e smarrimento con fragile coerenza.

Mv Killa – Voto 6,25 – Una dichiarazione di stile e attitudine. La sua metrica affilata e la scrittura irriverente smontano stereotipi con ironia, raccontando il riscatto sociale di un ragazzo di quartiere che ce l’ha fatta senza compromessi né scorciatoie.

Baby Gang– Voto 6,15 – Un brano estivo dal ritmo merengue, pensato per far ballare. L’energia c’è, la melodia funziona, ma tutto resta in superficie: più colonna sonora da spiaggia che vero racconto urbano. Si fa ascoltare, ma lascia poco nulla. 

Rhove – Voto 6,00 – La concettualità ci sta. Un’esperienza personale intensa per costruire il brano ispirato al viaggio in Senegal e alla realtà dei bambini di strada. Il racconto è sincero, ma musicalmente resta in superficie, più cronaca che emozione. L’intenzione c’è, ma il volo non decolla. Il beat è un afrobeat troppe volte sentito. 

Dystinct – Voto 6,00 – Afrobeat globale che celebra la diversità culturale unendo paesi, lingue e generi in un viaggio sonoro che diventa un ponte autentico tra culture diverse. Il tutto però già sentito…

BigMama– Voto 6,00 – Il beat con un retro gusto k-pop è martellante, il testo un mix di rivalsa, ironia e autocelebrazione. Ma sotto la superficie luccicante, il pezzo resta più appiccicante che narrativo, e fatica a lasciare un segno profondo.

Victoria – Ashnikko – Voto 5,00 – Un beat da rave, echi clubbing e contaminazioni dream rap: Victoria si muove tra caos e ipnosi, ma la costruzione resta più estetica che sostanziale. Ashnikko continua a giocare con la forma, ma il contenuto si perde nei riverberi.

Baby K – Voto 4,00 – Un ritorno alla formula estiva ormai consolidata, con Baby K che non nasconde la propria sensualità nel raccontare il piacere. Un brano che però non aggiunge nulla di nuovo al repertorio dell’artista, risultando prevedibile nel beat e poco ispirato.

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