ACHILLE LAURO: “Lauro” rappresenta il tormento e al tempo stesso il sogno che c’è dentro di me

ACHILLE LAURO: “Lauro” rappresenta il tormento e al tempo stesso il sogno che c’è dentro di me

“Lauro” è il titolo del nuovo disco di inediti di Achille Lauro, il sesto della sua discografia. L’album, anticipato dai singoli, Solo Noi e Marilù, è una tempesta d’animo, riflessioni,  introspezioni e tormento creativo all’interno dei quali racconta se stesso e da voce voce ai soli e agli incompresi.

Achille Lauro parla al mondo degli irrisolti, dei fuori rotta, dei falliti e così l’album fagocita vite, storie d’amore, riflessioni sul bene, sul male e ciò che sta nel mezzo.

Un Achille biondo platino ha presentato il suo nuovo disco in conferenza stampa. 

Ho cercato di fare di questo disastro della pandemia un qualcosa di buono. In questo periodo mi sono trovato a scrivere un centinaio di brani e pensare altrettanti progetti e idee.  
Io ogni volta che scrivo una canzone fotografo una parte di me. La canzone è appunto il fermare l’attimo e raccontarlo. 

Nella creazione del disco sono un perfezionista. Prima di fare uscire qualcosa lo guardo e lo modifico mille e mille volte. Mi continuo a chiedere se è giusto quello che faccio e se arriva il messaggio che volevo trasmettere. 

La canzone ha molti livelli. Parte da un colore, poi diventa un vestito, una immagine, un trucco, un dettaglio, un suono, la parola giusta. 
Io sono ossessionato per la musica e vado oltre a fare la canzone. Io amo immaginare intorno a lei un progetto, guardo il dettaglio e voglio che tutto sia perfetto.
Non mi piace chiamarla arte ma mi piace pensare di essere un artigiano che ha costruito tutto questo mattone dopo mattone. 

Io guardo al passato con malinconia, il futuro lo vedo come un sognatore ma non esiste il presente. 
Vivo in funzione a quello che voglio sia il mio futuro. 

Il disco di divide in due macro aree che rappresentano poi la mia personalità: la tempesta e il tormento e quella del sognatore.

Questo potrebbe anche essere il mio ultimo disco.
Voglio vivere ed essere libero di fare quello che voglio. 

 

LA COVER DEL DISCO 

La cover è minimalista, essenziale. Nasce da una mia tela, o meglio cinque tele.
Rappresenta il gioco dell’impiccato ed è una sorta della metafora della vita. 
La “O” rossa rappresenta un andare oltre la fine. Fare una sorte di baro del gioco dell’impiccato. 
Le varie lettere invece rappresentano i generi musicali (Glam Rock, Rock and Roll, Pop, Punk Rock, Classic Orchestra), musica che è il centro della mia vita.

LO SCRITTO DI ACHILLE

Da una panchina di una delle periferie più violentate di Roma all’Olimpo della musica italiana.

Dal degrado dei palazzi di Vigne Nuove ad una vita criticata e celebrata, sotto la luce dei riflettori.

La leggenda nera grava su ragazzi persi che diventano icone di una generazione.

Nessuna omologazione. Mai.

Solo eccesso, follia, libertà, disobbedienza.

Poesie scritte su pezzi di carta stropicciati, dove il buio è giorno e la luce è notte.

Chiacchiere e maldicenza che diventano bollettino quotidiano della vita di un ragazzo di strada.

Quella strada che diventa immagine da copertina.

Sempre fuori da generi musicali e mode.

Sprezzante delle classifiche che ti imprigionano in uno stereotipo.

Angelo nero vessato e sprezzato.

Rockstar lapidata dal gossip del volgo.

Madonna incoronata guardata con sospetto e vilipesa.

Menefreghista e indolente agli insulti, paracadutato sul più grande palco della musica italiana fino ad essere amato come una vergine sacrificale.”

GUARDA IL SUO RACCONTO 

IL DISCO TRACCIA PER TRACCIA 

SOLO NOI

Solo noi è una ballad rock, la cui forza sta nel sentimento. Chitarre elettriche distorte accompagnano una fenice che guarda indietro al suo percorso e rinasce dal fuoco che ha attraversato. Solo noi, la canzone di una generazione che ha vissuto nella periferia più blu, lontana dalla luce della speranza, in una lullaby rock che ci fa avere nostalgia di quello che abbiamo vissuto e che un giorno, nonostante tutto, ci mancherà.

Consapevoli di scrivere la storia, siamo soli in Terra e lo saremo sempre, ma lo saremo insieme. Uniti nella stessa solitudine, in un passato difficile, che ritorna su, che si ripropone ancora oggi, alla fine dei pasti più eleganti ai quali il successo ci ha abituati.

Solo noi provoca la nostalgia di Morfeo, del guardarsi indietro, del vedere i nostri giri grandissimi, lontani da quella che chiamavamo casa. Rimaniamo della stessa essenza di quando calciavamo ciottoli di periferia e sognavamo una vita diversa.

Cerchiamo salvezza nel venale, ma la salvezza arriva da chi avevi a fianco quando ti eri appena condannato. Achille Lauro è la voce della generazione senza età, che ha deciso che il genere, in qualsiasi forma, è un’idea superabile. Gridiamo di salvarci da noi stessi. Lo gridiamo a chi è disposto ad ascoltarci.

LATTE+

Latte+, brano che segue il filone di Maleducata, ricostruendo un immaginario visivo cinematografico, del quale riporta l’estetica e non la morale. Il brano è l’inno di una generazione fuori controllo, che non trova risposte nella violenza bensì nel desiderio di voler essere di più, di volersi superare, di raggiungere l’obiettivo velocemente e bene.

È assurdità, ma non danno. è adrenalina, energia, tensione costante.

MARILÚ

Una poesia intima, intensa, senza tempo.

La storia di MARILÚ.

Un manifesto femminista.

La storia della vita.

Imparare cosa vuol dire crescere.

Mia Marilù, hai rotto presto la campana di vetro

Non hai ascoltato i consigli di tua madre

Bambina agli occhi di papà

Donna agli occhi degli altri.

Seduzione, sesso, melanconia

Uomini come giocattoli.

È solo la storia di tutti

Raccontata attraverso una canzone.

In fondo, cos’è la vita se non imparare a vivere la vita.

L’hai voluta tu, Marilù.

Ed è perfetta così.

LAURO

LAURO, title track dell’album, ripercorre le fasi della carriera dell’artista, citando alcuni dei momenti topici della sua storia. Specchietto del suo percorso accelerato, la traccia racconta come, nonostante tutti i cambiamenti che la musica ha comportato, Lauro sia rimasto lo stesso di sempre, legato alle sue origini e al suo vecchio mondo.

Le batterie elettroniche del brano, i riferimenti al Chelsea Hotel, il sound rock attualizzato raccontano un crossover di generi e riferimenti musicali che da sempre hanno caratterizzato la musica dell’artista.

COME ME

Una ballad pop, la cui melodia alla chitarra è scritta da Achille Lauro stesso. Come me è un amore non corrisposto. L’impossibilità di ritrovarsi compatibili, perché troppo simili. L’amore richiede un equilibrio tra elementi complementari e non identici. Come me è un sentimento che si parla addosso, un girare in tondo, senza andare avanti. La speranza che nasce quando si comprende nel profondo qualcuno e l’impotenza che ne deriva quando si realizza di non poter amare per lo stesso motivo.

FEMMINA

Questo brano cavalca uno stereotipo ricorrente nella nostra società: l’uomo che si nasconde dietro alla sua virilità e la usa per svilire l’amata, per paura di perderla.

La donna di fronte alla stereotipizzazione della femminilità, decide di spogliarsi di ciò che la connota come tale, mostrando la sua essenza agli occhi degli altri e di se stessa: essere, per la bellezza dell’essere e non dell’apparire.

A UN PASSO DA DIO

Una riflessione sulla vita, attraverso una lettera all’amata. Un pezzo di cantautorato, a tratti unico, che forse non appartiene a questo momento storico. Una poesia trasformata in musica. A un passo da Dio è un lamento urlato, tormentato dell’anima di uno degli ultimi ribelli.

GENERAZIONE X

Noi siamo la nuova Generazione X. Non crediamo nella chiesa, nei genitori, nell’arte.

Figli dei fiori del male, artisti del niente. Cristo ha smesso di porgerci la guancia.

Ma a noi, esattamente come chi era venuto prima, sta bene così.

La nostra mela tentatrice è digitale, proviamo dipendenza e ne siamo consapevoli.

Generazione X è un pezzo punk, fuori da qualsiasi schema discografico e legge di mercato. Si rifà al mondo degli irrisolti, dei fuori rotta, dei falliti. Siamo noi la nuova religione, la religione dell’irriverenza.

BARRILETE COSMICO

Un brano pop-punk, che si rifà all’ambient londinese, con un touch anni ‘60.

Barrilete cosmico è strafottente, simpatica, imprevedibile. Un pezzo pensato e progettato per risultare diretto, forte e sporco, pieno di riferimenti pop, dal cinema al calcio.

Il titolo prende ispirazione dal leggendario Maradona, che venne nominato Barrilete Cosmico dal cronista Victor Hugo Morales durante la partita Argentina-Inghilterra del 1986.

PAVONE

Un brano pop-porn, che parla di attrazione sensuale e sessuale pura e profonda. La donna diventa un pensiero e un desiderio, passione primordiale, raffinata da un corteggiamento estetico e animalesco.

La figura femminile diventa una metafora vivente di supremazia e ineffabilità, idealizzata e carnale al tempo stesso.

STUPIDE CANZONI D’AMORE

Un aggettivo che ridimensiona il sentimento più profondo che si possa provare. L’amore letto e raccontato con una musicalità apparentemente leggera, che nasconde però la malinconia del disamore.

Stupide canzoni d’amore racconta l’amore che finisce e che lascia il vuoto nel senso del sentimento.

SABATO SERA

Un uomo che parla ad una ragazza.

Sabato sera è un brano di ispirazione 90ies: chitarre elettriche sotto una pioggia martellante che bagna la fine di un amore.

Un sentimento a senso unico, medicina e veleno al tempo stesso.

L’amore adolescenziale ucciso dall’indifferenza della maturità.

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