SANREMO 2024: le pagelle e i commenti della serata duetti [In diretta]

SANREMO 2024: le pagelle e i commenti della serata duetti [In diretta]

La serata dei duetti al Festival di Sanremo: sul palco un totale di oltre ottanta artisti che accompagneranno i 30 big in gara. Insieme ad Amadeus come co-conduttrice ci sarà Lorella Cuccarini.

OSPITI (in ordine di apparizione)

Sul Suzuki Stage ci sarà Arisa
Pecco Bagnaia
Margherita Buy e Elena Sofia Ricci per il film “Volare ”
Gigi D’Agostino sulla Costa Smeralda

LE PAGELLE 

30 – Renga Nek  – Medley Renga Nek 

I due dilf incrociano i loro repertori e si autocelebrano con “Meravigliosa” (urlando come ossessi), “Angelo” (con Nek in evidente difficoltà), “Fatti avanti amore” (disinnescata dalla voce di Renga che su questa base non è a suo agio) e “Laura non c’è” (dove gli ululati raggiungo l’apice). Pensate ad assistere a un concerto intero.

Voto: 4

29 – Fred De Palma – Medley Eiffel 65 con Eiffel 65 

Scontro fra titani della tamarreide per omaggiare tre hits degli Eiffel, “Too much of Heaven”, “Viaggia insieme a me” e  “Blue”: il risultato è un po’ cringe ma Fred sta dimostrando di reggere bene vocalmente la scena, cercando di dare apporti personali alle cover.

Voto: 6

 

28 – Maninni – “Non mi avete fatto niente” con Ermal Meta 

Moro ed Ermal separati e quest’ultimo deve “accontentarsi” di interpretare il brano vincitore di Sanremo 2018 con Maninni a cui manca inevitabilmente il carisma e il graffio di Fabrizio.
Peccato perché il ragazzo ha del potenziale e una bella voce ma il brano forse non era del tutto adatto a lui.

Voto: 6 

27 – BigMama – “Lady Marmalade” con Gaia, La Niña e Sissi

Un inno della discomusic che mantiene la sua carica erotica più nell’acting che nella resa vocale e musicale e che trova un guizzo proprio nelle barre di BigMama. Un plauso alla voce di Sissi, che si erge nell’accozzaglia sonora.

Voto: 6,25

26 – Il Tre – Medley Fabrizio Moro con Fabrizio Moro 

Altro incontro capitolino, dove Il Tre omaggia Fabrizio con tre pezzi notevoli come “Pensa”, “Portami via” e “Il senso di ogni cosa”. Per la seconda volta nel corso della serata, problemi tecnici iniziali che costringono Guido a ricominciare. Incontro riuscito, credibile e genuino, fra dolcezza, malinconia e rabbia.

Voto: 7,00

25 – La Sad – “Lamette” con Donatella Rettore

Punk senza ritegno fra i tre Pigiamini vestiti da dottori e la leonessa Donatella che dà ancora punti a tanti giovincelli. L’urlo finale è liberatorio, è anche lei “sta nella Sad!”

Voto: 6,25

24 – Diodato – “Amore che vieni, amore che vai” con Jack Savoretti 

E tocca a De Andrè, accarezzato dalla sensibilità e dal buon gusto di Diodato di chitarra armato, più a fuoco vocalmente rispetto alle altre sere; l’innesto di Savoretti è graffiante e potente e l’alchimia fra i due funziona. Promosso anche l’arrangiamento, forse era meglio fermarsi 40 secondi prima per non rischiare di strafare. Segnaliamo l’incipit teatrale a firma Filippo Timi.

Voto: 7,25

23 – Il volo – “Who wants to live forever”   con Stef Burns 

Il Volo cerca una standing ovation dalla prima serata e cala l’asso Freddie Mercury per accaparrarsela: partono gli applausi in sala già al primo ritornello perché tutto gli si può dire tranne che nel canto non siano delle spade. Nati per le serate cover ma urge un repertorio proprio solido e credibile e un rinforzo sull’inglese. Standing a metà.

Voto: 7

22 – Emma – Medley Tiziano Ferro (Imbranato, Non me lo so spiegare, Sere nere) con Bresh 

Emma Brown sceglie tre dei brani più intensi di Tiziano, “Imbranato” (con partenza acapella), “Non me lo so spiegare”, lasciato incautamente a Bresh sul refrain ma in ripresa in duetto sulle barre, e “Sere nere”, dove le armonizzazioni sul ritornello lasciano perplessi e parte qualche stecca

Voto: 6

21 – Negramaro – “La canzone del sole” con Malika Ayane

Anche la band salentina decide di volare basso cimentandosi con Battisti; regala loro armonia la voce speziata di Malika che ben si unisce col graffio di Giuliano per un dialogo credibile e potente fino alla zampata che arriva sul finale, tra qualche gorgheggio barocco di troppo.

Voto: 6,25

 

20 – Mr.Rain – “Mary” con Gemelli Diversi 

Dopo il coro dei bambini lo scorso anno, altalene sul palco, le Farfalle… Chissà cosa ci riserverà domani Mattia Balardi per la finale. Perlomeno bada all’acting, a differenza di molti suoi rivali. Su “Mary” si inserisce bene fra i Gemelli nel racconto tragico che lo contraddistingue in questo 2024, senza ovviamente tralasciare di omaggiare da solo la sua “Supereroi”. Ancor più brava Naomi Rivieccio dal coro.

Voto: 6,00

19 – Mahmood – “Come è profondo il mare” con  Tenores di Bitti 

Alessandro non teme di toccare l’intoccabile, ovvero uno dei capolavori di Lucio. Col controcoro dei Tenores, attacca con una versione ben orchestrata e vocalmente sofferta, ma quasi tediosa, finché non subentra la voce stessa di Lucio, riportandoci inevitabilmente a valutare il tutto con il metro giusto. Particolare, ma non basta.

Voto: 5, 50

 

18 – Dargen D’Amico – Omaggio a Ennio Morricone con BabelNova Orchestra

Dargen che incontra Morricone: sulla carta nemmeno nei peggiori incubi postatomici. “The Crisis” al servizio di “Dove si balla”. Il mondo è capovolto. Limite nostro, ma proprio non abbiamo capito il senso.

Voto: 4 (molto più a fuoco il suo discorso finale sul cessate il fuoco a Gaza)

 

17 – Alessandra Amoroso – Medley (Le radici catiene, Mambo Salentino, Karaoke)  con Boomdabash 

Alessandra inizia buttando lì random un gorgheggio di “Fallin’” di Alicia Keys per poi immergersi nell’arrangiamento epico de “Le radici ca tieni” ma pure nell’intro di “Mambo Salentino” prima di scatenarsi anche in “Karaoke”. Fratellanza salentina già vista e rivista, più adatta al Power Hits Estate che all’Ariston.

Voto: 6,00

16 – Angelina Mango – “La rondine” con Il quartetto d’archi dell’Orchestra di Roma

Una delle candidate alla vittoria gioca letteralmente in casa omaggiando quel monumento musicale che era suo padre, con una delle sue canzoni maggiormente rimaste nel cuore delle persone. Visibilmente emozionata ma vocalmente all’altezza, cala il poker d’assi in modo più furbo di altre sue colleghe. Ogni nota dell’arrangiamento struggente (a tratti persino troppo) e in crescendo è pensato per la standing ovation, che chirurgicamente arriva.

Voto: 7,50

15 – Geolier – Medley “Strade” (Brivido, O’ primmo ammore, Chiagne) con Guè, Luche’ e Gigi D’Alessio 

Super medley in salsa napoletana, da “Brivido” con Guè pulita, dritta ed efficace a “O’ primmo amore” con Luche’ (qualche incertezza nell’attacco per lui),  fino al gran finale di “Chiagne” con Gigggi (fin troppo breve). Napoli ieri, oggi e domani. In tutto ciò Geolier tiene il palco e la voce molto bene, è fra i favoriti. Ariston in visibilio, centralini che scoppiano. Andate in pace, Amen.

Voto: 7,25

14 – Loredana Bertè – “Ragazzo mio” con Venerus 

Solo Loredana non ha timore di (ri)affrontare Tenco con questo capolavoro di 60 anni, riproponendo l’arrangiamento cucitole da Fossati.  E invece no, Loredana non parte a cantare perché ha problemi con l’auricolare. “Alex, non ho il countdown!” è il meme successore di “Che succede?”. Quando ricomincia graffia come sa fare, anche se imperfetta nell’intonazione. Venerus però comprimario silente.

Voto: 6,25

 

13 – Clara – “Il cerchio della vita” con Ivana Spagna e il Coro di voci bianche del Teatro Regio di Torino  

Ed è subito “Il Re Leone” e siamo presi bene. Il coro di voci bianche contribuisce a riportarci più giovani e a dare magia al brano. Ah già, il duetto: le due voci sono innegabilmente belle (brava Clara) ma senza grande alchimia

Voto: 6,25

12 – Ghali – Medley “Italiano vero” con Ratchopper

Ghali un po’ paragnosta al cubo, sia per l’omaggio al grande Toto sia per i riferimenti a se stesso come ben narrato nella sua discografia che in parte ci ripropone… Comunque credibile su “L’italiano”, anche se su un arrangiamento pomposo. Ciliegina sulla torta (si fa per dire) l’alieno a dirigere l’orchestra.

Voto: 6,25

11 – Ricchi e Poveri – “Sarà perché ti amo” e “Mamma Maria” con Paola & Chiara

Le presentatrici dell’Anteprima Festival si uniscono ad Angelo e Angela per due inni senza tempo e per far ballare tutto l’Ariston, anche in spagnolo. Personalmente ho un problema con queste autocelebrazioni ma i Ricchi e Poveri possono permetterselo. L’apporto delle Iezzi è garbato ma non fondamentale, più da vocalist del Muccassassina.
L’energia di Angela le spazza via entrambe con un colpo di ciglia.

Voto: 6,50

10 – Santi Francesi – “Hallelujah” con Skin

Il leggendario brano di Leonard Cohen è stato coverizzato in mille salse; questa sera le voci di Alessandro e di Skin se lo contendono come una gara di tiro alla fune nella parte centrale. Vocalmente un po’ too much, sebbene la voce degli Skunk Anansie faccia venire i brividi anche a un morto.

Voto: 7,50

09 – Fiorella Mannoia – “Che sia benedetta” e ”Occidentali’s Karma” con Francesco Gabbani

Fiorella quest’anno ha deciso di puntare alla simpatia, all’ironia e di divertirsi, scegliendo stasera colui che le strappò il Leoncino dalle dita nel 2017, complice la scaltra scimmia. Francesco parte accompagnandola al piano su “Che sia benedetta” per poi raggiungerla dalla seconda strofa in un amalgama vocale interessante ma la vera sorpresa è la Mannoia scatenata su “Occidentali’s Karma”, anche se il rischio villaggio turistico è dietro l’angolo.

Voto: 6

08 – Irama – “Quando finisce un amore” con Riccardo Cocciante

Una delle canzoni più difficili da cantare a livello interpretativo per la carica emotiva e l’intensità. Irama la canta convinto (quando mai lui non lo è?…) ma senza spingere troppo per tre quarti del brano, come in soggezione verso Riccardo, per poi spiegare le A L I insieme. Convincenti in parte, le aspettative erano più alte.

Voto: 6,90

07 – Bnkr44 –  “Ma quale idea” con Pino D’Angiò

Un brano che ha 42 anni sul groppone ma che ancora suona freschissimo. Sempre che non finisca fra le grinfie del collettivo di turno in disperata ricerca di autori e repertorio (e fama, e intonazione) che annacqua il suo irresistibile giro di basso con un’intro smielato, armonizzazioni poco convinte e innesti rap banali. Aridatece i Flaminio Maphia (ma pure i Boyzone, già che ci siamo). Menzione speciale per i passi di danza di Pino.

Voto: 5

06 – Alfa – “Sogna, ragazzo, sogna” con Roberto Vecchioni

L’accoppiata che nemmeno Nostradamus poteva prevedere in una notte di plenilunio ben annaffiata da vodka. Il vincitore di Sanremo 2011 concede al giovane Alfa di dividere il palco con lui per una cover che ci ricorda cosa sia una bella canzone con un Signor testo e una storia vera da raccontare (merce sconosciuta quest’anno).
Andrea fa evidentemente un passo indietro (guardandolo commosso e ancora incredula), sta nel suo (nonostante a volte sembri affetto dal Ballo di San Vito) ma fa il suo sul finale con un bell’innesto in chiave rap. Con un brano simile (e un arrangiamento così arioso) del resto si vince facile.

Voto: 8

05 – The Kolors – Medley  (Ti  amo, Tu, Gloria) Umberto Tozzi con Umberto Tozzi 

Anni ’80 a profusione in chiave moderna made by Stash, obiettivamente ben cantati da lui, decisamente meno dal Tozzi nazionale.
I The Kolors ci innestano pure assaggi di “Italodisco” fra un brano e l’altro perché stasera c’è una concentrazione di autocelebrazione a cui è evidente sia difficile sottrarsi. Nel complesso coinvolgenti e convincenti.

Voto: 6,50

04 – Gazzelle – “Notte prima degli esami” con Fulminacci

Due giovani cantautori romani omaggiano un altro cantautore romano (forse IL cantautore romano per eccellenza) in un inno giovanile che compie 40 anni. La prova d’esame (anche di canto, specie per Gazzelle) è rimandata a settembre per mancanza di cazzimma (nel frattempo, si consiglia di mangiare più pastasciutta).  

Voto: 5

03 – Rose Villain – Medley (Scandalo – Meravigliosa Creatura- Sei nell’anima) Gianna Nannini con Gianna Nannini

Qualcuno avrebbe dovuto suggerire a Rose che cimentarsi in un duetto con una personalità così definita come quella della Nannini senza avere lo stesso carisma poteva essere un boomerang. E infatti, sonore stecche a parte di entrambe, sembra una comparsa che ha puntato solo sul grande nome e non su un amalgama convincente.

Voto: 4 

02 – Annalisa – “Sweet Dreams (Are made of this)” con La Rappresentante di lista e il coro Artemia

Annalisa inizia mettendo subito in chiaro che una voce come la sua non sono in avanzo nelle case discografiche, senza timore di passare come una urlatrice seriale cresciuta alla scuola di Tony Dallara; le fa ben eco Veronica Lucchesi con presenza scenica e carattere. L’innesto finale del coro potenzia una cover più che dignitosa e fin troppo muscolare, con una base cupa e martellante.

Voto: 7

01 – Sangiovanni – “Farfalle” – “Mariposas” con Aitana A 21 anni e 1 solo album in studio alle spalle, Sangio pensa bene di autocelebrarsi e coverizzarsi con la cantante spagnola di turno da sdoganare possibilmente anche qui. La sua “Farfalle” e la versione spagnola “Mariposas” è un medley egoriferito che nulla aggiunge alla versione che già conoscevamo, ne usciamo consapevoli che Aitana ha una bella voce e che Sangio ha un discreto spagnolo. Decisamente troppo poco per una serata cover al Festival di Sanremo.

Voto: 4

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IL VOTO 

Le tre componenti di voto: televoto per il 34%, dalle Radio per il 33% e dalla Sala Stampa per il rimanente 33%

WEB & SOCIAL

https://twitter.com/SanremoRai
https://www.rai.it/programmi/sanremo/
https://www.instagram.com/sanremorai/

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