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RECENSIONE: RICHARD ASHCROFT – “Lovin’You”

Richard-Ashcroft-Lovin-You-album-2025

I fratelli Gallagher, nonostante i deliri di onnipotenza di cui non hanno mai fatto segreto (“Siamo la band migliore del mondo”, diceva Liam. Noel puntualizzava “Non siamo arroganti”, tanto per non lasciare dubbi) hanno portato sul palco della reunion colui che più di tutti, assieme a loro, ha scritto le pagine migliori del Brit Pop: Richard Ashcroft.

Fa piacere sapere che i due di Manchester sono riusciti a farsi anche qualche amico tra i colleghi, e persino offrirgli un posto a tavola.

Non che Ashcroft abbia bisogno di aprire un concerto degli Oasis per ricordare al mondo che esiste, proprio lui che con quell’incedere sicuro e sprezzante, nonostante la figura esile e la giacca troppo grande, camminava prendendo a spallate i poveri malcapitati nel video di “Bitter Sweet Symphony”. Ecco un altro simpaticone, abbiamo pensato tutti.

Eppure quel pezzo ce lo siamo portato dietro per anni, anche quando la parabola del Brit Pop ha iniziato la sua fase calante. E oggi che i Verve non ci sono più (ma lungi da me sperare in un ritorno della band, sono giunta al punto in cui preferisco i gruppi sfasciati allo stress da gara all’acquisto dell’ultimo biglietto), Ashcroft continua a fare dischi e ad essere presente sulla scena con una certa frequenza. Dopo aver scaldato i motori live, dunque, esce “Lovin’ you”, l’ultimo album dell’ex-Verve, anticipato dai singoli “Lovin’ You” e “Lover”. Sarà mica un disco sull’amore?

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Ebbene, sì. Fare un disco sul più alto dei sentimenti, in maniera così spassionata, oggi può sembrare stonato. Lui però non teme di dire “I wanted to create something static and beautiful. Something people could put on, and it crossed all boundaries”.Non sarà la musica a cambiare il destino dell’umanità, né l’amore cantato, ma se smettiamo di credere che questa “cosa” esista, il rischio è smettere anche di opporsi all’odio. E non possiamo permettercelo.

Diciamo pure che se le prime tracks non sono sconvolgenti ma ci intrattengono in un territorio sicuro, e in “Heavy News” ritroviamo l’incandescenza rock che inneggia alla speranza (“Don’t you ever say that you’re bored of life, don’t you ever say that you’ve lost that fight, don’t you wanna live, don’t you wanna breathe, don’t you wanna fight the fire with me”), “I’m a Rebel” è la sorpresa che non ti aspetti, prodotta nientemeno che da Mirwais, storico collaboratore di Madonna. E che c’azzecca Madonna con Ashcroft? Niente, e infatti questo brano, dove il cantante si concede un falsetto a ritmo di atmosfere dance, è proprio ciò di cui, personalmente, avrei fatto a meno. Passato incolumi l’intermezzo, si torna all’amore spassionato: in un ipotetico tour across the world tra Baker Street a Londra, la Fontana di Trevia Roma, Tokyo e Torino, e poi “desert skies” e “mountains and canyons”, come canta nella title track “Lovin’You”, o nella ballad struggente “Find another reason”. Sempre come richiamo alla speranza, come nella track conclusiva “Fly to the sun”.

Se si desidera un album di ballad rassicuranti e temi confortanti, “Lovin’You” è il disco da ascoltare. Richard Ashcroft sceglie la lingua universale dell’amore, quella che oggi riesce a sedurre anche i due fratelli Gallagher, nuovamente innamorati sul palco (di se stessi. E del cachet, probabilmente).

DA ASCOLTARE SUBITO

Heavy News

DA SKIPPARE SUBITO

I’m a Rebel

SCORE: 6,50

TRACKLIST:

DISCOGRAFIA:

2000 – Alone with Everybody
2002 – Human Conditions
2006 – Keys to the World
2010 – United Nations of Sound
2016 – These People
2018 – Natural Rebel
2021 – Acoustic Hymns Vol 1
2025 – Lovin’ You

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