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Recensione: NAS e DJ PREMIER – “Light-Years”

Nas-DJ-Premier-Light-Years

L’uscita di Light-Years, joint album di Nas e DJ Premier, non è una semplice operazione celebrativa, ma la riaffermazione che la scuola classica di New York non è un reperto museale, bensì un linguaggio ancora operativo, capace di imporsi nel presente senza nostalgia.

Dopo quasi venticinque anni di gestazione mitologica “Light-Years” arriva finalmente alla prova dell’ascolto, e il responso è netto.

Nas è in forma smagliante, lucido e concentrato dall’inizio alla fine, rafforzando senza sforzo la sua posizione tra i grandi di sempre. Colpisce soprattutto la coerenza: non c’è dispersione, non c’è calo di tensione. Ogni barra porta con sé un senso di necessità, una poesia che non indulge mai nel compiacimento. La voce è matura, scolpita dal tempo, ma animata da una passione ancora ferocemente viva.

È evidente fin dal primo sguardo che il progetto è guidato da una coscienza estetica ferrea. La copertina firmata da Danny Hastings richiama la sobrietà autorevole dell’epoca d’oro, anticipando il rigore formale dell’opera. Non è un’operazione di stile pensata per sedurre, ma una dichiarazione di identità: qui non si aggiorna il linguaggio, lo si ribadisce.

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Nas dimostra una tenuta lirica impattante. Le rime sono dense, stratificate, riflessive. Il suo flow è quello di un maestro di cerimonie che non concede nulla alla superficialità, elevando il testo a un livello di complessità semantica che pretende attenzione attiva. È un rap da decifrare, non da consumare distrattamente.

Sul fronte strumentale, DJ Premier continua a muoversi con l’autorevolezza di chi non ha più nulla da dimostrare. I beat stilosissimi tra soul e hip hop fungono da architettura portante: drumming preciso, il fruscio del vinile che annuncia un mix asciutto e materico. Lo scratch non è un vezzo nostalgico, ma una vera cifra sintattica, che agisce come commento ritmico e interpunzione sonora.

Mai banali sono i samples basta a pensare come hanno riletto la Stevie Miller Band di Fly Like an Eagle in It’s Time o New York State of Mind di Billy Joel in NY State Of Mind Pt 3

Il suono respira, entra in attrito con il flow di Nas, generando una tensione dialettica che tiene il disco costantemente in asse.

“Light-Years” è un lavoro propedeutico. Non è un prodotto pensato per il mercato rapido, ma un documento di perizia tecnica e maturità artistica che la scena della generazione z dovrebbe ascoltare e studiare!

SCORE: 7,75

DA ASCOLTARE SUBITO

My Life Is Real – NY State Of Mind Pt 3 – Bouquet (To The Ladies)

DA SKIPPARE SUBITO

Una quarantina di minuti i enciclopedia del rap! 

TRACKLIST

DISCOGRAFIA 

NAS

1994 – Illmatic
1996 – It Was Written
1999 – I Am…
1999 – Nastradamus
2001 – Stillmatic
2002 – God’s Son
2004 – Street’s Disciple
2006 – Hip Hop Is Dead
2008 – Untitled
2012 – Life Is Good
2018 – Nasir
2020 – King’s Disease
2021 – Magic 
2021 –King’s Disease II
2022 – King’s Disease III
2023 – Magic 2
2023 –Magic 3
2025 – Light-Years (con DJ Premier)

DJ PREMIER 

1989 – No More Mr. Nice Guy (con Guru come Gang Starr)
1991 – Step in the Arena (con Guru come Gang Starr)
1992 – Daily Operation (con Guru come Gang Starr)
1994 – Hard to Earn (con Guru come Gang Starr)
1994 – The Sun Rises in the East (con Jeru the Damaja)
1995 – Livin’ Proof (con Group Home)
1996 – Wrath of the Math (con Jeru the Damaja)
1998 – Moment of Truth (con Guru come Gang Starr)
2003 – The Ownerz (con Guru come Gang Starr)
2009 – Tha Blaqprint (con Blaq Poet)
2012 – Kolexxxion (con Bumpy Knuckles)
2014 – PRhyme (con Royce da 5’9″ come PRhyme)
2018 – PRhyme 2 (con Royce da 5’9″ come PRhyme)
2019 – One of the Best Yet (con Guru come Gang Starr)
2025 – Light-Years (con Nas)

WEB & SOCIAL 

@nas
@djpremier

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