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Recensione: LOLA YOUNG – “I’m only F**king Myself”

Dopo il successo planetario di Messy e del suo precedente disco “This Wasn’t Meant for You Anyway” Lola Young torna con “I’m only F**king Myself”, un album che non concede nulla alla comodità dell’ascoltatore.

La forza del disco risiede nella brutalità lirica emotiva: Lola affronta sesso, droga, identità e relazioni tossiche senza filtri, con una sincerità che è al contempo liberatoria e disturbante. Non c’è edulcorazione, né compromesso commerciale: la cantautrice sembra dire “prendete quello che sono, o andatevene— fuck! .

Musicalmente, il disco oscilla tra indie rock, pop dissonante, funk psichedelico e lampi jazz. In Fk Everyone, Lola appare come una sorellina più giovane e feroce di Courtney Love, urlando disillusione e sarcasmo, mentre Penny Out of Nothing e Post Sex Clarity mostrano la vulnerabilità emotiva di Amy Winehouse filtrata attraverso un distorto prisma contemporaneo. I brani più pop, D£aler e One Thing, sono brillantezze superficiali che coesistono con dissonanze più oscure, grazie alla produzione di Solomonphonic, che riesce a rendere coeso ciò che è intrinsecamente frammentario.

Ci sono momenti in cui Lola sorprende per eleganza e misura: SAD SOB STORY! 🙂 sprigiona un fascino retro-jazz, sostenuto da un piano protagonista, mentre Walk All Over You e why do I feel better when I hurt you scorrono tra pop sospeso e atmosfere rarefatte. Not Like That Anymore aggiunge un tocco di new wave, mostrando la capacità di Young di mescolare con naturalezza registro e stile.

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Come recensisce El Hunt su Nme “I’m Only Fucking Myself” a tratti sembra un po’ un po’ confuso, ma riuscire a stipare così tante interessanti e sorprendenti interpretazioni pop in un unico disco, riuscendoci ampiamente, è comunque encomiabile. 

“I’m only F**king Myself” non è un lavoro perfetto, ma è un manifesto di coraggio e autenticità: un album che si misura nella sua audacia, che scuote più di quanto compiaccia, e che conferma Lola Young, con i suoi 24 anni, una delle voci più intriganti e imprevedibili della scena contemporanea.

TRACCIA PER TRACCIA 

how long will it take to walk a mile? (interlude)
L’album si apre con una nota vocale rapida e luminosa: un elogio spensierato alla sopravvivenza, un momento effimero di leggerezza prima che l’assalto emotivo abbia inizio.

F*CK EVERYONE
Brano di apertura sfacciato e dissonante: chitarre sporche, sessualità esplicita e un invito all’anarchia emotiva. È un manifesto, un punto di rottura con il passato, crudele e liberatorio allo stesso tempo.

One Thing
Singolo pregresso che unisce provocazione testuale e controllo vocale impeccabile. Apparentemente romantica, la narrazione nasconde ironia e cinismo, mostrando la capacità di Lola di giocare con la percezione dell’ascoltatore.

d£aler
Un ritratto irresistibile e allegro della dipendenza e del desiderio di evasione. La produzione brillante di Solomonphonic e il carattere narrativo del testo rendono il pezzo uno dei momenti più memorabili 

Spiders
Ballata dal ritmo incalzante con produzione grunge anni ’90. La tensione emotiva e la performance vocale di Lola raggiungono un livello quasi teatrale, rivelando un’intensità artistica profonda e sfrenata.

Penny Out Of Nothing
Rievocazione angolare e spettrale della new wave dei primi anni ’80. La canzone mostra il lato vulnerabile di Lola, con un senso di malinconia intimamente poetico.

Walk All Over You
Tintinnante e luminosa, con armonie che richiamano Belly e Throwing Muses: il lato più solare e melodico dell’album emerge qui con grazia ed equilibrio.

SAD SOB STORY!
Jazz malinconico e ironico: Lola gioca con il testo e con la voce, mostrando la sua capacità di mescolare leggerezza e introspezione.

Can We Ignore It!
Indie-pop dissonante che esplode in un urlo post-punk di disperazione esistenziale. È il momento più aggressivo e destabilizzante dell’album.

why do i feel better when i hurt you?
Ritorno alla calma con una ballata delicata e country-infusa. Momento riflessivo che contrasta con la tensione dei brani precedenti.

Not Like That Anymore
Indie-pop  ritmato e nervoso. Un brano che simboleggia la risalita dall’abisso emotivo e la ricerca di equilibrio tra caos e controllo.

who fking cares?** / ur an absolute c word (interlude)
Chiusura acustica e intimista: il tono si fa confessionale, vulnerabile e diretto, chiudendo l’album con una nota di umanità disarmante e feroce sincerità.

DA ASCOLTARE SUBITO

F**K EVERYONE – d£aler – SAD SOB STORY! 🙂

DA SKIPPARE SUBITO

Una considerazione finale. Ogni volta che lo ascolto mi piace sempre di più. 

SCORE: 7,50

I VOTI DEGLI ALTRI 

The Independent (Uk) – Voto 8,00
The Times – Voto 8,00
Pitchfork – Voto 7,20 
Clash Music – Voto 7,00
Nme – Voto 6,00

TRACKLIST

how long will it take to walk a mile? (interlude)
FK EVERYONE**
One Thing
d£aler
SPIDERS
Penny Out of Nothing
Walk All Over You
Post Sex Clarity
SAD SOB STORY! 🙂
CAN WE IGNORE IT? 🙁
why do I feel better when I hurt you
Not Like That Anymore
who fking cares?**
ur an absolute c word (interlude)

DISCOGRAFIA

2023 – My Mind Wanders and Sometimes Leaves Completely
2024 – This Wasn’t Meant for You Anyway
2025 – I’m Only F**king Myself

VIDEO 

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