Recensione: GIORGIO POI – “Schegge” [Traccia per Traccia]

Recensione: GIORGIO POI – “Schegge” [Traccia per Traccia]

La ricerca lirica e concettuale è sempre stata una costante nella poetica di Giorgio Poi, ma in “Schegge”, il suo nuovo album, si fa materia viva, struttura portante di un lavoro che affonda le mani nella fragilità del quotidiano per restituirne schemi emotivi inediti, sottili, umanissimi.

«Esplodere, andare in mille pezzi.» È così che Giorgio apre il suo statement, ed è così che apre anche l’ascolto: con un’immagine cosmica, quella della deflagrazione primordiale, che diventa al tempo stesso personale e universale. L’esplosione non è distruzione, ma condizione essenziale dell’esistenza, fuga necessaria verso l’altro, verso l’altrove. Un moto perpetuo che il cantautore romano interpreta con dolcezza e lucidità, trasformando la dispersione in poesia.

“Schegge” è un album intimo, un mosaico di istantanee liriche, piccoli quadri surreali e poetici, punteggiati da ironia e freddure fulminanti in cui ogni frammento millesimale contribuisce a un disegno complesso e coerente.

L’ascolto è attraversato da figure reali e quotidiane che si stagliano con nitidezza: «Si può morire senza morire e vivere senza vivere» canta in Nelle tue piscine, evocando con poche parole il limbo emotivo in cui ci si può trovare intrappolati, tra il sentirsi vivi e l’esserlo davvero. In Tutta la terra finisce in mare, la dissolvenza delle certezze geografiche diventa metafora esistenziale: «Tutta la terra finisce in mare, e ci porta via con sé, anche io e te». È l’ineluttabilità della fine, ma anche la promessa, implicita, di un approdo.

L’ironia resta uno dei suoi strumenti più affilati, sempre al servizio della riflessione: «Mentre i biscotti della fortuna / Dicono sempre la verità» canta in Delle barche e i transatlantici. E’ un verso emblematico del suo surrealismo lirico che sembra scritto con il sorriso sulle labbra, ma che conserva nel paradosso un’eco malinconica, una verità ambigua e pungente.

Dal punto di vista musicale, “Schegge” è un album misurato, elegante, orchestrato con mano leggera e profonda competenza. Giorgio ha suonato ogni strumento, curando ogni dettaglio sonoro con una dedizione artigianale, accompagnato dalla supervisione discreta e raffinata di Laurent Brancowitz dei Phoenix, sodale ideale per una ricerca sonora che guarda tanto all’Italia quanto all’orizzonte internazionale.

Il risultato è un lavoro che non urla, ma che risuona a lungo, che non cerca l’effetto immediato, la hit estiva o il clamore fatuo, ma il pensiero persistente.

Con questo quarto album, Giorgio Poi non si limita a confermare il proprio talento. Una definitiva consacrazione che lo amplifica, lo dissemina, lo lascia esplodere in mille frammenti di bellezza che parlano — con grazia e intelligenza — solo a chi si ferma e sa ascoltare il suo mondo.

Giorgio è pronto! 

TRACCIA PER TRACCIA RACCONTATA DA GIORGIO 

Giochi di gambe

Cronologicamente è l’ultimo pezzo che ho scritto per questo disco, e forse per questo mi è sembrato giusto averlo come brano di apertura, perché ho pensato che raccogliesse, seppur confusamente, le sanzioni e i pensieri dell’intero arco temporale in cui ho lavorato a queste canzoni.

Nelle tue piscine

Le acque note, calme, tiepide e rassicuranti di una piscina possono farci desistere dall’idea di avventurarci in mare aperto. Eppure affrontare le onde e i barracuda può essere l’unico modo per trovare quello che stiamo cercando. Nella canzone quest’idea è applicata a una relazione sentimentale, ma credo possa valere per molte cose.

Uomini contro insetti

Questa canzone non ha un ritornello, né tratta un argomento preciso, ma è piuttosto un concatenarsi di considerazioni su vari temi, dall’amore all’ambiente, dal turismo alla famiglia, dalla religione ai virus labia

Non c’è vita sopra i 3000 kelvin

Credo che possano esistere grandi amori incompleti, parziali, a cui manca qualcosa perché riescano davvero a compiersi. Questo non li rende meno intensi e travolgenti, e non è facile rinunciare a ciò che ci piace di una persona, di un rapporto, in nome di quello che invece ci manca. La parte di batteria ha costituito il primo tassello su cui ho costruito tutto il resto.

Les jeux sont fait

Nella linea temporale di un ipotetico racconto, sarebbe il capitolo successivo alla canzone precedente. La scelta è stata presa, i giochi sono fatti e non si torna indietro. Ho lavorato molto di forbici e lima sull’arrangiamento e la forma, tenendo solo l’essenziale.

Schegge

È la traccia strumentale nonché la title-track del disco, cosa che per me è diventata un po’ una consuetudine.

Tutta la terra finisce in mare

Negli ultimi 5 anni ho scritto (e buttato) almeno altre due canzoni che avevano questo titolo e in cui cercavo di sviluppare lo stesso concetto. Alla fine ho optato per una visione panoramica, da cui l’inesorabilità delle cose appare così semplice, così ovvia, da rendersi del tutto accettabile e quasi innocua agli occhi di chi osserva.

Un aggettivo, un verbo, una parola

Grammatica di un addio. Di solito mi viene più semplice scrivere di qualcosa del mio passato e raramente parlo di qualcosa che sta accadendo in quel momento. Questa canzone è un’eccezione. Musicalmente si regge su un equilibrio armonico preciso e forse ad oggi un po’ inusuale.

Delle barche e i transatlantici

Darsi è fidarsi. Del futuro, degli altri, di sé stessi. Credo che la canzone parli di questo. Un amico mi ha fatto notare che la melodia del ritornello sarebbe adatta a un ballo di gruppo in un villaggio vacanze, ma in totale contrasto con il testo e il contesto.

DA ASCOLTARE SUBITO

Uomini contro insetti – Tutta la terra finisce in mare  – Delle barche e i transatlantici

DA SKIPPARE SUBITO

Lo ascolto in loop da un paio di giorni e continua a piacermi. Anzi scopro sempre cose nuove! 

SCORE: 7,50

Giochi di gambe – Voto 7,75
Nelle tue piscine – Voto 7,50
Uomini contro insetti – Voto 8,00
Non c’è vita sopra i 3000 kelvin –  Voto 7,50
Les jeux sont faits – –  Voto 7,50
Schegge –  Voto 7,50
Tutta la terra finisce in mare –  Voto 7,75
Un aggettivo, un verbo, una parola
Delle barche e i transatlantici

TRACKLIST

DISCOGRAFIA

2017 – Fa niente
2019 – Smog
2021 – Gommapiuma
2025 – Schegge 

VIDEO 

WEB & SOCIAL 

instagram.com/sonogiorgiopoi 
facebook.com/sonogiorgiopoi 

Related Posts